Recensione: Nemeya

Di Elisa Tonini - 21 Maggio 2025 - 8:30
Nemeya
Etichetta:
Genere: Folk - Viking 
Anno: 2025
Nazione:
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76

Quattro anni dopo l’ottimo “Tales from the Brave Lands“, i multisfaccettati folk rockers friulani Corte di Lunas ritornano con il nuovo “Nemeya“. Si tratta di un concept-album che si avventura nella leggendaria Foresta Sacra di Nemeya, in grado di rivelare la vera natura di chi l’attraversa. Qui la nostra opinione.

Un po’ di contestualizzazione

Composto di quattordici tracce, “Nemeya” rivela tematiche introspettive: nella Foresta Sacra, infatti, le persone che la attraversano vengono trasformate nella bestia insita nel loro animo. I membri della band sono i primi ad entrarvi, scoprendo la propria essenza, raccontata sotto forma di brano.

Musicalmente ci aggiriamo intorno al sound di “Tales from the Brave Lands”, ovvero un ricco tripudio di strumenti tradizionali e suggestioni che richiamano The Corrs, Led Zeppelin e Blackmore’s Night.
I dinamici cori, la rustica ghironda e il fiabesco flauto sono sempre presenti mentre gli assoli di chitarra appaiono meno evidenti e sviluppati. Per certi versi, la tendenza pare andare verso una maggiore “coralità” degli elementi, quasi all'”unisono”. Tra gli ospiti figurano la cantante Anna Murphy dei Cellar Darling nella canzone “The Holy Wild” e Giacomo Voli, cantante dei Rhapsody of Fire nel brano “The Grey Wolf”. Nel brano “Fairies And Fireflies” figura invece Anna Cefalo degli Emian all’arpa.
I brani di “Nemeya” sono cantati sia in inglese che in friulano, quest’ultimo scelto come lingua degli Spiriti della Foresta.

La recensione di “Nemeya”

In quasi un’ora, il disco sfoggia una grande ricchezza di trame, nonché un uso sapiente di armonie, tra passaggi fiabeschi, giocosi, grintosi e spirituali. La voce evocativa e potente di Giordana e i magici cori enfatizzano il lato lussureggiante, vitale nelle sue complessità.
Tra tutti i brani emergono sicuramente “The Holy Wild” ed “In Every Sky”. Il primo colpisce per la sua anima new age e sciamanica, e per le melodie di quello che pare uno strumento ad arco (talharpa ?), sopra il livello della ghironda. Il tutto è innestato su un’entusiasmante cavalcata hard rock, in cui la voce di Anna Murphy (a tratti fanciullesca) risulta quasi complementare rispetto a quella più corposa di Giordana, aumentando profondità e dinamismo.
“In Every Sky” conquista pian piano, con un cuore luminoso eppure malinconico nella sua intensa spiritualità, impreziosita da un fantastico assolo di chitarra.

Nella top tre anche “La polse dal ors”, pezzo marziale e combattivo, una sorta di saltarello vivacizzato dagli ipnotici assoli di flauti e dall’essere cantato totalmente in friulano.

Molto belli i singoli “Il desideri di là” e “The Grey Wolf”, specie il primo, tra tenacia hard rock e misticismo.

Questi sono i brani qualitativamente più alti, almeno secondo la sottoscritta.

Se dobbiamo indicare i brani meno ispirati del disco, “Bal dal faun” e “Eagle’s Nest”, risultano più comuni nella melodia e nella composizione, specie “Bal dal faun”. A tratti un po’ monotono anche il refrain di “Ruins (The Deer)”. In ogni caso, nel presente lavoro anche i pezzi meno convincenti girano gradevolmente, pur nei limiti.
Peccato per l’assenza del singolo “Dance of Shadow and Light”, che avevo gradito molto, a quanto pare non rientrava nella tematica del disco.

Conclusione

“Nemeya” dei Corte di Lunas si rivela un’opera certamente coerente e molto valida negli intenti. Ottima la produzione, che valorizza tutti gli strumenti con carattere e armonia. Forse una tracklist un po’ più concisa avrebbe enfatizzato ancora di più i punti forti del disco.
Chi ama i Corte di Lunas troverà senza dubbio pane per i suoi denti. La voce di Giordana è tra le più distintive della scena folk rock/metal italiana ed i Nostri, con “Nemeya”, si confermano una band solida e riconoscibile del settore. La lingua friulana è sempre ben gradita e, come ogni lingua locale, andrebbe incoraggiata. Da ascoltare per gli appassionati del rock celtico, folk rock e anche folk metal.

Elisa “Soulmysteries” Tonini

 

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