Recensione: New Generation
Si affaccia al panorama internazionale di matrice AOR un nuovo progetto musicale, questa volta proveniente non dai Paesi di lingua anglosassone dove il genere è nato, né dalle gelide lande nordeuropee dove lo stesso ha spesso trovato certe evoluzioni successive, ma dalle calde terre del Brasile.
Si tratta degli Auras, che esordiscono in questi giorni su Frontiers Records con il primo album intitolato “New Generation”.
Gli Auras nascono nel 2007 intorno ad un duo di musicisti appassionati del melodic rock: Gui Oliver, cantante che certamente ha passato molto tempo ascoltando e studiando le perfette intonazioni di un certo Steve Perry, e Ferpa Lacerda, chitarrista per il quale personaggi come Steve Lukather e Neal Shon rappresentano certamente un punto di riferimento artistico.
In corso d’opera al duo si è aggiunto Edu Sallum, batterista d’area jazz di buona fama, con il quale gli Auras si sono dedicati alla registrazione di “New Generation”, con l’aiuto ancora di Matheus Brandon alla chitarra e Hemerson Vieira al basso, nonché dell’efficiente ed onnipresente Dennis Ward (Pink Cream 69) al mixer.
Il risultato di tale lavoro è un full-lenght che vede rispettati tutti i canoni del più tradizionale AOR/melodic rock a stelle e strisce: melodie cristalline, arrangiamenti di gran classe ma sempre provvisti di feeling e di un buon “tiro”, un livello compositivo medio molto buono (pur in assenza di picchi di eccellenza), grande piacevolezza all’ascolto.
In corso d’opera al duo si è aggiunto Edu Sallum, batterista d’area jazz di buona fama, con il quale gli Auras si sono dedicati alla registrazione di “New Generation”, con l’aiuto ancora di Matheus Brandon alla chitarra e Hemerson Vieira al basso, nonché dell’efficiente ed onnipresente Dennis Ward (Pink Cream 69) al mixer.
Il risultato di tale lavoro è un full-lenght che vede rispettati tutti i canoni del più tradizionale AOR/melodic rock a stelle e strisce: melodie cristalline, arrangiamenti di gran classe ma sempre provvisti di feeling e di un buon “tiro”, un livello compositivo medio molto buono (pur in assenza di picchi di eccellenza), grande piacevolezza all’ascolto.
Il limite di “New Generation”, però, è il perenne, evidente e fin troppo spiccato tributo offerto alla fonte principale di ispirazione: i Journey. A volte sembra di trovarsi di fronte ad una vera e propria raccolta di outtakes della band statunitense (o dei The Storm): pensiamo a brani peraltro di eccellente fattura come “Forgive and Forget” – un rocker di stampo AOR, scintillante grazie alla sua grande apertura e tenuta melodica , al bel gioco di canti e controcanti, all’inevitabile assolo di chitarra – che sembra preso pari pari da “Raised On The Radio”. O ancora all’altro efficace rocker “Love To Survive”, posto in chiusura di album, alla evocativa ballata dall’arrangiamento orchestrale “In My Arms”, al mid-tempo d’atmosfera molto “ottantiana” “Forever in Your Eyes”.
Altrove si registrano le influenze di altri colossi dell’Adult Oriented Rock: i Foreigner in “Hungry Hearts”, puntellata da riff di chitarra ed una voce qui dagli accenti più virile, i Toto nel tipico soft-rock che prende il titolo di “That’s the Way Love Goes” e per certi versi i Bon Jovi nell’ultra-melodica “Keep On Loving You” (niente a che fare con l’omonimo hit egli REO Speedwagon!).
In conclusione, gli Auras hanno dimostrato con “New Generation” di essere in grado di confezionare un’opera gradevolissima che dà al pubblico che ama l’AOR esattamente ciò che si aspetta, omaggiando palesemente ed apertamente i giganti del settore. Per il futuro tuttavia, al gruppo carioca si renderà necessario personalizzare maggiormente la propria ispirazione, sganciandosi dai propri modelli al fine di consolidare ulteriormente la propria credibilità artistica.
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Tracklist:
01. Beauty Of Dreams;
02. Forgive and Forget;
03. Never Give Up;
04. In My Arms;
05. Reach Out;
06. New Generation;
07. Forever In Your Eyes;
08. Hungry Hearts;
09. That’s the Way Love Goes;
10. Keep On Loving You;
11. Out of Love;
12. Love To Survive
Line up:
Gui Oliver – voce
Ferpa Lacerda – chitarre
Edu Sallum – batteria
Matheus Brandon – chitarre, cori
Hemerson Vieira – basso