Recensione: Phase Three

Di Carlo Passa - 2 Maggio 2020 - 0:02
Phase Three
Band: DeVicious
Etichetta: Metalapolis
Genere: Hard Rock 
Anno: 2020
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Il terzo disco dei DeVicious vede il debutto del cantante italiano Antonio Calanna, aggiungendo quindi un’altra nazionalità al melting pot della band tedesco-croata.
Phase Three propone un hard rock melodico, ben suonato e arrangiato, piuttosto coinvolgente seppur mai veramente esaltante. I DeVicious confezionano il classico pacchetto di canzoni standard del genere, rispetto a cui non scartano davvero di un millimetro, peccando dunque di una certa mancanza di personalità.
Nel recensire dischi che rientrano nel variegato calderone dell’hard rock, il metro di valutazione non è certo l’originalità, quanto la qualità di scrittura, il dinamismo delle canzoni e, certamente, l’identità distintiva della band: ebbene, in nessuna di queste voci i DeVicious eccellono. Certo, neppure sfigurano: Phase Three scorre piacevolmente nelle orecchie. Il problema è che è molto improbabile che ci tornerà, travolto dalla propria ovvietà e dall’altrui prolificità.
Cogliendo nel mazzo delle canzoni, mi trovo ad usare sempre le medesime parole: piglio convinto (Mysterious), bei ritornelli, tanto orecchiabili quanto inani (Pouring Rain), tempi cadenzati e vagamenti teatrali (Walk Through Fire), inni da arena (Burning Skies, che mi ha ricordato i Babylon A.D.) e nostalgie ottantiane (ascoltate le tastiere in Our Song e Higher).
A mancare ai DeVicious non è la scrittura (che è discreta), la tecnica (buona, soprattutto in Calanna), o il gusto dell’arrangiamento (sufficiente), quanto l’incisività dei pezzi, che passano senza lasciare memoria di sé: nel bene e nel male.
Insomma, Phase Three è un disco sufficiente. Come si dice di certe località: bella, ma non ci tornerei.

 

Ultimi album di DeVicious

Band: DeVicious
Genere: Hard Rock 
Anno: 2020
60