Recensione: Plead the Fifth

Di Fabio Vellata - 26 Agosto 2025 - 9:00

Una piacevole sorpresa questi Mädhouse, band austriaca autrice di un glam/hair metal molto debitore ai nomi statunitensi degli anni 80. Un genere, quello dell’hard rock con i capelli cotonati e gli spandex tigrati, che da diversi anni ormai, pare aver fatto le valigie ed essersi trasferito nel vecchio continente, Scandinavia in particolare. Nomi come H.E.A.T, Hardcore Superstar, Reckless Love, Crazy Lixx e Crashdïet sono infatti, diventati molto familiari fra gli amanti del genere. A questi, potrebbero andare ad aggiungersi anche i Mädhouse, formazione, come dicevamo, proveniente dall’Austria, più precisamente da Vienna. Formati dal chitarrista Mikky Stixx nel 2017, durante una specie di jam session tra una ventina di musicisti, il combo viennese inizia subito a darsi da fare per mettersi in mostra. Il debutto discografico avviene nel 2019 con “Money Talks Bullshit Walks“, seguito da “Bad Habits” del 2021 e “Down ‘N’ Dirty” del 2022.
Arriviamo così al 2025 con l’uscita del nuovo “Plead The Fifth“, pubblicato l’11 luglio dalla ROAR!

Il disco parte in quarta già con il primo brano Midnite Fever, dove si viene subito investiti da strofe travolgenti e ritmica killer, per andare poi a culminare in un ritornello suadente. Un inizio con il botto, di quelli che ti fanno alzare il volume dello stereo fino a far tremare i mobili della stanza. Il livello resta elevato anche su We Run Riot, con un chorus che ricorda i Def Leppard, pur avendo poco in comune con l’omonimo brano di Joe Elliott & co.
Bring On The Night ha il suo punto di forza nel ritornello esplosivo, che pare studiato apposta per far cantare il pubblico ai concerti della band che, a quanto si dice, sembrano essere particolarmente carichi di adrenalina.

Il combo viennese mette in mostra il suo lato più sguaiato con Shotgun Rider e Mad To The Bone due bombe di grezzo sleaze rock.
I richiami ai nomi storici della scena a stelle e strisce sono, come prevedibile, molto presenti, come ad esempio in Wicked Hearts e It’s A Monster In My Head, dove vengono palesemente chiamati in causa i Mötley Crüe e Skid Row.

Per il momento soft del disco ci si affida a I’ll See You In My Dreams, una ballad originariamente realizzata dai Giant, e qui eseguita in modo abbastanza fedele all’originale, risultando però, la mosca bianca di questo lavoro. Forse a riproporla in modo più personale, sarebbe stata meglio inserita nel contesto dell’album.

Si torna all’hard rock rovente con la cadenzata Live And Tease e Get A Grip, traccia quest’ultima, che strizza l’occhio a sonorità più moderne, senza però perdere il filo conduttore con quanto già ascoltato.
Anche Loveplace tende a distinguersi dalla maggior parte dei brani finora proposti, mostrando un volto meno scanzonato e festaiolo. Il pezzo evidenzia dei toni drammatici, simili a quanto fatto dai WASP su The Crimson Idol, con le chitarre di Stixx e Black formano un muro sonoro sul quale, la voce di Tommy Lovelace, dipinge graffiti di rabbiosa disperazione.

I Die Alone è un altro ruvido rock da strada che nasconde al suo interno un breve passaggio arpeggiato, con il quale i Mädhouse sembrano voler sedurre l’ascoltatore prima di aggredirlo nuovamente con i loro riff graffianti. In chiusura You Got The Tail Down, un traccia spigolosa con melodie maliziose con cui i rocker austriaci si congedano.

Un lavoro “Plead The Fifth“, che sostanzialmente non aggiunge niente a quanto già ascoltato in campo hair metal/glam, ma che riesce comunque a centrare il bersaglio fin dalle prime note. I Mädhouse giocano le carte a loro disposizione nel modo giusto, andando a confezionare un prodotto vincente. Un disco che è la dimostrazione pratica di come, anche senza inventare niente di nuovo, si possano fare delle ottime canzoni, affidandosi solo ad una vena compositiva che abbia buona ispirazione.
I Mädhouse riescono a mettere sul piatto un’alchimia riuscita di riff efficaci, melodie accattivanti, brani potenti e coretti patinati.

Un album se non obbligato, almeno consigliato a chi cerca del buon rock elettrizzante.

https://www.madhouse-official.com/band

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Band: Mädhouse
Genere: Hard Rock 
Anno: 2025
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