Recensione: Power Games

Di Filippo Benedetto - 2 Dicembre 2004 - 0:00
Power Games
Band: Jaguar
Etichetta:
Genere:
Anno: 1983
Nazione:
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84

I Jaguar sono stati una delle formazioni più atipiche nel panorama del movimento NWOBHM: potenti, veloci e comunque capaci di sfornare melodie di facile presa sull’ascoltatore. Da questo punto di vista non sono pochi gli spunti critici che li possono annoverare tra i progenitori di un certo speed metal che di lì a poco sarebbe esploso come fenomeno musicale di portata mondiale. Di certo possiamo dire che i Jaguar sono stati (e sono tutt’ora visto che sono ritornati “in pista” con un bell’album dal titolo “Run Ragged”) una grande metal band come poche se ne sentono al giorno d’oggi. Il loro debut album, “Power Games”, ne è eloquente dimostrazione. Il disco uscì nel lontano 1983, dopo alcuni problemi legati sia alla distribuzione che per quanto concerne la qualità di registrazione.

Si parte con la furiosa e potente “Dutch Connection” e la band dimostra a piene mani le proprie doti. I riffs sono veloci e taglienti, ma non eccedono mai sull’armonia, catturando l’ascoltatore con “adrenalinica” efficacia. Le vocals sono graffianti e le ritmiche sono precise nel sottolineare il forte impatto sonoro del brano nel suo complesso. Come opener non c’è male davvero. Come non male la seguente “Out of Luck” dove i nostri deliziano l’ascoltatore con un’esecuzione brillante sia sotto il profilo puramente strumentale che per quanto concerne la cura per gli arrangiamenti.
“The Cox è un’altra scarica di potenti riffs che non lasciano respiro all’ascoltatore, confermando decisamente l’impressione di trovarci di fronte ad una band che fonde brillantemente temi più tipicamente nwobhm a eloquenti intuizioni classicamente speed metal. Passando a “Master Game” notiamo una decisa virata nelle sonorità che qui privilegiano la melodia rispetto all’impatto sonoro. Bellissimo l’arpeggio di base che apre il brano e che si alternerà ad una leggera accelerata delle ritmiche che fanno da solide fondamenta per un riffing più aggressivo (in un incalzante intercalare armonico). Molto ben eseguito l’assolo centrale, che dona ulteriore pathos alla track. Con “No Lies” la band torna a “ruggire” prepotentemente con un’altra solida track che sviluppa il suo punto di forza su killer riffs sostenuti da un drumming potente ed efficace, soprattutto in un breve assolo che fa da ottimo intermezzo prima dell’intervento di un breve ma tagliente guitar solo. La successiva “Run for your life” si qualifica come la più classica delle songs contenute nell’album, dove si può notare l’impostazione NWOBHM del combo. Il buon lavoro svolto dal basso, di concerto con la batteria, qui svolge un ruolo di fondamentale elemento di traino per le chitarre che sviluppano il brano seguendo armonie quasi sofferte ma sempre suggestive. L’assolo forse è il momento più bello del brano, donando ulteriore “colore” ad una track sicuramente interessante.  Passando a “Prisoner”, colpisce in questo pezzo la capacità dei Jaguar di costruire un’architettura melodica semplice ma di grande impatto, merito di un riffing quasi galoppante dove la chitarra ritmica ne è l’anello fondamentale. Con “Ain’t no fantasy”  i nostri ammorbidiscono di poco la sezione ritmica, costruendo, grazie ad un drumming leggermente più cadenzato (…è un eufemismo per una band come i Jaguar), una manciata di killer riffs dal fascino quasi cupo. “Rawdeal” è una song dove possiamo notare in una prima parte le doti puramente tecnico-strumentali del combo e nella seconda parte quelle di buon songwriters. Anche questo pezzo può essere inquadrato nel classico filone nwobhm, con più di un riferimento alla tradizione hard rock. Trascinante l’assolo posto a tre quarti del brano, quasi straziante. In chiusura, come a chiudere un cerchio, ritroviamo l’aggressività e la velocità di “Coldheart”. Questo brano non aggiunge altro al già buono materiale proposto dal gruppo, deliziando l’ascoltatore con una adrenalinica cavalcata ritmica sulla quale i riffs, rabbiosi e potenti, non lasciano respiro fino alla conclusione.

Consiglio caldamente, per concludere, questo disco d’esordio dei Jaguar. Gli amanti della NWOBHM, dello speed metal o più in generale di heavy metal granitico e senza fronzoli troveranno pane per i loro denti.

Nota Finale: La ristampa di quest’album la potete trovare presso il sito ufficiale della band. E’ datata 1998 e contiene 3 belle bonus tracks.

Tracklist:

1.Dutch Connection
2.Out Of Luck
3.The Fox
4.Master Game
5.No Lies
6.Run For Your Life
7.Prisoner
8.Ain’t No Fantasy
9.Raw Deal
10.Coldheart

Line Up:

Paul Merrell Vocals
Garry Pepperd Guitars
Jeff Cox Backing vocals, guitars
Chris Lovell Drums

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Anno: 1983
84