Recensione: Rampton

Di Angelripper - 13 Giugno 2002 - 0:00
Rampton
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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85

Questo capolavoro firmato Lee Dorian (Napalm Death, Cathedral) si presenta a tutti gli effetti come un lavoro doom metal. A questo punto io mi domando se questo Rampton è doom, allora Forest of Equilibrium è speed metal! Già perchè quest’album di sole tre tracce della durata di circa 55 minuti è l’inno alla negazione di ogni forma di melodia e armonia; pura atmosfera oscura e macabra che a mio avviso risulta essere di grande effetto…State certi che difficilmente risentirete l’album per intero. Si parte dal primo pezzo “He who accepted all the is offered” e non è certo un inizio allegro, tutt’altro si dimostra come un catacombale requiem che dura 29 minuti e passa, il suono delle chitarre è il più marcio che ho mai potuto sentire. Subito dopo troviamo “New Pants & Shirts” che già è più accostabile a qualsiasi espressione della musica, l’ultimo pezzo è secondo me il più significativo “The Smiler” che rappresenta un pò a grandi linee quello che è stata la carriera di Lee Dorian nei Cathedral, difatti è un pezzo molto lento con un testo della lunghezza di un capitolo di un libro…ma molto suggestivo, sono ancora 17 minuti di oscurità e depressione arricchiti questa volta da un intermezzo che sa di “Equilibrium”(pezzo tratto da Forest Of Equilibrium del 1990) dove siamo avvolti da un alone di magico-mistico…ed è così che si conclude uno degli album più difficili da mandar giù anche perchè è pregno di negatività pura e difficilmente arriverete fino alla fine, ma un ascolto lo merita da chiunque voglia accostarsi per la prima volta a certe sonorità. Lo considero comunque un capolavoro di genialità e espressione partorito dal carismatico Lee Dorian. per gli amanti del doom più originale sarà di certo questo uno dei migliori lavori mai concepito.
Doom Or Be Doomed!

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