Recensione: Rated X

Di Francesco Maraglino - 8 Novembre 2014 - 8:21
Rated X
Band: Rated X
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2014
Nazione:
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80

Prendete Joe Lynn Turner, vocalist a cinque stelle che ha donato la sua ugola a Rainbow, Deep Purple e Yngwie Malmsteen. Aggiungete, poi, la sei-corde del chitarrista Karl Cochran (della band di Ace Frehley). Affiancate, per finire, ai due artisti una sezione ritmica formata dallo straordinario bassista Tony Franklin (The Firm, Blue Murder, Whitesnake) e dal celeberrimo batterista Carmine Appice (un lungo curriculum, il suo, dietro le pelli di Vanilla Fudge, Rod Stewart, Ozzy Osbourne, e, appunto, Blue Murder). Mescolate tutti gli ingredienti, ed otterrete Rated X, il nuovo, scintillante progetto musicale marchiato Frontiers Music, fortemente voluto, a quanto pare, dal suo presidente Serafino Perugino, e prodotto dal keyboard wizard Alessandro Del Vecchio.
Con una tale line-up, il primo full-length della band, intitolato semplicemente “Rated X”, non poteva che essere un omaggio appassionato al più classico hard rock, del quale i quattro musicisti sono stati assoluti protagonisti.
Non lascia dubbi, tanto per cominciare, circa le intenzioni del four-piece, l’opener Get Back My Crown, un uptempo arrembante e nervoso, che rimanda palesemente a Deep Purple e Rainbow, e nella quale voce e strumenti  si mettono in piena luce tra fumiganti performance di tastiere e chitarre.
Quello della traccia d’apertura è il mood prevalente del CD, come dimostrano I Don’t Cry No More,  la più distesa Peace Of Mind, l’epica Stranger In Us All,  e Devil In Disguise, contrassegnata da una performance eccellente della sei-corde.
Sempre irruente è On The Way To Paradise, ingentilita, però, da un chorus e da un uso del canto più catchy delle canzoni prima descritte, e lo stesso dicasi di This Is Who I Am, trapassata da rocciosi riff di chitarre i quali valorizzano un cadenzato hard rock dal pur gradevole ritornello.
Non mancano, a rendere ancor più interessante e attraente l’opera discografica, scenari più distensivi e melodici, che – in un lavoro che ha la splendida voce di JLT tra i suoi assi nella manica – non potevano che essere rilucenti di scintillanti armonie. Parliamo di canovacci sonori come quelli disegnati da Fire And Ice, traccia policroma divisa tra hard rock alla Deep Purple e arie più melodiche. O, ancora, come quelli tratteggiati da Lhasa, canzone aperta da un’intro oscura e che si sviluppa in umori epici e cadenzati, e da You Are The Music, melodic-rock soulful e piacione. Infine, risplendono in Rated X anche i due momenti più vicini all’AOR, genere del quale proprio il vocalist della band è stato ed è maestro assoluto. Ci riferiamo a Maybe Tonight e Our Love Is Not Over, due ulteriori attestazioni che il nostro JLT è sempre a suo agio tanto con la melodia che con il R’n’R.
Certo, il platter di cui parliamo in questa recensione, non propone nulla di nuovo sotto il sole dell’hard’n’heavy, ed è sollevato da qualche tratto un po’ uniforme proprio nelle intuizioni Adult Oriented Rock. Ma è un’opera appassionata e solida, che risulterà più che appetibile per i classic-rockers a cui si rivolge.

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