Recensione: Remagine

Di Paolo Beretta - 20 Febbraio 2006 - 0:00
Remagine
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Genere:
Anno: 2005
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78

Gli olandesi After Forever sono una band matura e consolidata essendo già arrivata al rispettabile traguardo del quarto studio album a “soli” 5 anni di distanza dal loro esordio discografico intitolato Prison Of Desire. Digerita la dipartita del guitarist Mark Jensen, (destinazione Epica) punto di riferimento nei primi due album, i nostri hanno dato vita ad un sound estremamente personale che li rende ben riconoscibili. Attenzione quindi a non commettere l’errore di considerare gli After Forever una sorta di Nightwish solo perché annoverano tra le loro fila un soprano. Definire la loro musica è difficile in quanto si tratta di intreccio tra diversi generi con un songwriting spesso impegnato che prende dall’heavy nei riff, dal prog nei cambi di ritmo e ovviamente dal gothic / dark sinfonico, che rimane l’elemento principe, nelle linee melodiche grazie all’uso di un’orchestra composta da 8 musicisti e da un coro di tutto rispetto. A tutto questo aggiungiamo l’elemento del cantato in growl centellinato nelle 12 tracce e reso, così facendo, ancora più apprezzabile nello scontato, ma riuscito, contrasto con la voce cristallina di Floor Jansen la quale dimostra di saper offrire all’ascoltatore diversi cantati oltre a quello più prettamente lirico.

In Remagine ci sono canzoni più immediate, e non troppo lunghe, come Boundaries Are Open e Being Everyone le cui linee melodiche e refrain risultano essere molto curati ed avvincenti. L’heavy metal più cupo, cadenzato e potente, trova spazio vitale invece nell’opener Come dotata di accelerazioni e di un break lirico mentre in Face Your Demons si può apprezzare il cantato rabbioso di Floor. La voce cristallina della singer è l’indiscussa protagonista di Strong la quale viene accompagnata solo da pochi elementi che ne fanno da scarna cornice. Tra i brani più originali e mutevoli del prodotto si devono annoverare track come l’altalenante Forever che chiude il disco e Free Of Doubt: un up tempo incalzante che con il coro lirico si trasforma in un pezzo meno assimilabile ma comunque meritevole di diversi ascolti. Livin Shields vede l’inserimento fugace del growl (in perfetta simbiosi con il testo) alternato all’ugola cristallina di Floor. No Control è un pezzo troppo duro e minimale per gli After Forever dal mio punto di vista; senza controllo appunto. Decisamente meglio Attendance che propone uno studiato cantato gutturale in una coinvolgente marcia lenta. La canzone più riuscita dell’intero album è la mini suite in crescendo Only Everything con il centellinato duetto growl/cantato pulito, accelerazioni, riff serrati ed orchestrazioni magniloquenti.

Questo lavoro prosegue sulla buona strada del predecessore Invisible Circles. Il Gothic/Dark sinfonico di base con influenze power, prog ed heavy degli olandesi risulta essere molto piacevole all’ascolto. Originali nelle linee melodiche e canore, dotati di un songwriting di livello, supportati da una produzione di livello che esalta la tecnica della formazione questo Remagine è un prodotto che consiglio sia agli amanti del genere e sia a chi vuole avvicinarsi ad una musica particolare oscura, avvolgente e di qualità, meritevole di diversi attenti ascolti. Un album decisamente interessante e positivo.

Top Songs: Face Your Demons, Come, Only Everything
Skip Song: No Control

Paolo ‘FIVIC’ Beretta

Tracklist:

1. Enter
2. Come
3. Boundaries Are Open
4. Living Shields
5. Being Everyone
6. Attendane
7. Free Of Doubt
8. Only Everything
9. Strong
10. Face Your Demons
11. No Control
12. Forever

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