Recensione: Ride The Void

Di Francesco Sgrò - 28 Gennaio 2013 - 0:00
Ride The Void
Band: Holy Grail
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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77

Nati nel 2008 da una costola dei White Wizard, i californiani Holy Grail, inizialmente denominati Sorcerer, salutano il nuovo anno appena iniziato rilasciando per la prestigiosa Nuclear Blast, il secondo album “Ride The Void“.
I nostri propongono un massiccio Heavy Metal, molto tradizionale, oscuro e solido, ricco di riff corposi ed intricati. La ricetta è completata da ottime e cupe melodie vocali e soprattutto da una sezione ritmica precisa e letale.

Forti di tutte queste qualità, gli Holy Grail danno il via con la bella “Archeus“, breve ma intensa intro elettro acustica nella quale il gruppo ha subito l’opportunità di dimostrare in quale direzione intende proseguire nel corso dell’opera.
Tutto questo viene definitivamente ed ottimamente esplicato nella violenta ed elegante opener “Bestial Triumphans“, impreziosita da un lavoro chitarristico di prim’ordine che si rivelerà essere la vera carta vincente della band, anche nelle successive tracce.
“Dark Passenger“ è un altro assalto Heavy davvero notevole, ricco di soluzioni riuscite e di un refrain semplice ma perfetto.
Gli Holy Grail si dimostrano una vera e propria macchina da guerra, continuando a mietere vittime grazie a “Bleeding Stone“, da notare soprattutto per gli ottimi riff e le belle melodie chitarristiche proposte.

Ottima anche la potente Title Track, aperta da una suggestiva intro acustica che subito dopo sfocia in un ottimo compendio di potenza, tecnica e melodia.
I nostri non sembrano volersi fermare, risultando davvero ispirati in fase di songwriting: con la feroce rasoiata di “Too Decayed To Wait“, incastonano forse il miglior pezzo di questo secondo platter.
Con la successiva “Crosswinds“ (in cui il cantante James Paul Luna, fa utilizzo anche di perfetti vocalizzi growl),  resta su sentieri puramente Speed / Heavy grazie ad un brano dal coro orecchiabile e melodico.
La seguente “Take It To The Grave“, non sembra discostarsi molto dall’impatto della traccia appena ascoltata, anche se in questo caso le melodie risultano ancora più pronunciate, per un esito finale assolutamente vincente.
È ancora la melodia la principale protagonista anche nell’epica “Sleep Of Virtue“, sicuramente un altro episodio fondamentale di questo album.
Nelle successive “Silence The Scream“ e “The Great Artifice“, gli Holy Grail si avvalgono di riusciti riff ipnotici e taglienti, rendendo il tutto estremamente Heavy, senza però offuscare le melodie che ancora una volta risultano in primo piano.

La potenza sprigionata finora dal quintetto americano è momentaneamente messa da parte solo nella splendida, acustica ed evocativa “Wake Me When It’s Over“, che prepara l’ascoltatore all’assalto conclusivo costituito dalla rocciosa e cadenzata “Rains Of Sorrow“, ottimo finale di un lavoro compatto, confezionato da un gruppo dal quale, date le premesse, è lecito aspettarsi ancora grandi risultati nel prossimo futuro.

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Tracklist:

01. Archeus 2:15
02. Bestial Triumphans 5:48
03. Dark Passenger 4:11
04. Bleeding Stone 4:20
05. Ride The Void 4:30
06. Too Decayed To Wait 4:12
07. Crosswinds 4:07
08. Take It To The Grave 3:49
09. Sleep Of Virtue 4:49
10. Silence The Scream 5:29
11. The Great Artifice 3:49
12. Wake Me When It’s Over 1:15
13. Rains Of Sorrow 4:32

Line Up:

James Paul Luna – Voce
Eli Santana – Chitarra
Alex Lee – Chitarra
Blake Mount – Basso
Tyler Meahl – Batteria
 

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