Recensione: Round Trip

Di Francesco Maraglino - 2 Luglio 2010 - 0:00
Round Trip
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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78

Sarà colpa degli anni che passano e dell’età che avanza implacabile, ma non c’è musicista rock, anche d’estrazione hard, che non ceda, prima o poi, alla tentazione di lasciare a casa la chitarra elettrica ed il giubbotto di pelle, imbracciare l’acustica vestito di una giacca di buon taglio, e realizzare un CD unplugged o giù di lì.

Stavolta tocca a Tony Harnell, singer di nascita statunitense, il quale è sempre stato peraltro un rocker assolutamente consacrato alla melodia, così come dimostrato dai suoi lavori con i nordeuropei TNT, tra i più validi sebbene sottovalutati melodic hard rockers degli anni Ottanta (e non solo), ma anche da progetti quali Westworld e Starbreaker.
L’idea di registrare in chiave acustica alcune canzoni dal suo repertorio è nata, a quanto pare, nel 2008 durante uno show newyorkese, e due anni dopo quell’idea originaria si è concretizzata in questo “Round Trip”, platter in uscita per Frontiers Records.
Attorno al vocalist, una band ribattezzata The Mercury Train, formata da musicisti non organici all’ambiente dell’hard’n’heavy, ai quali Harnell ha dato carta bianca per la riconfigurazione delle sue canzoni.
Il “trattamento Mercury Train” enfatizza naturalmente la spesso cristallina struttura melodica dei brani – che non risultano peraltro stravolti – nonché la voce inconfondibile e acuta di Harnell, non riducendo peraltro a mero accompagnamento il ruolo degli strumenti, tanto discreto quanto sofisticato e significativo.

Ecco dunque che “Somebody Told You”, che appartenne ai TNT, da hard-rock melodico ed elettrico si trasforma in un veloce e saltellante pop-rock trainato dalla chitarra acustica e da un basso pulsante (un analogo effetto si registra più avanti per “Lonely Nights”), mentre “Intuition”, dall’omonimo full-length dei norvegesi, anch’essa in origine un rocker, diventa una mossa ballata soft-rock, in cui fanno capolino echi west-coast.
“Month Of Sundays” era uno slow, e tale resta anche in versione “con la spina staccata”, risultando, alla luce di un arrangiamento acustico e minimale, particolarmente intenso ed emotivo.
Anche “Northern Lights”, che nasce come power-ballad, non perde affatto in enfasi e trasporto in questa nuova versione, così come riconoscibilissima nella sua forma di duetto folk-pop tra voce maschile e femminile, evocativo d’antiche e magiche atmosfere, resta “Song For Diane”.  
La formula del confronto tra voce maschile e femminile si riaffaccia anche nella rendition di “Ready To Fly”.

Tra tanti brani di derivazione TNT, trovano posto un paio di tracks a suo tempo cantate da Tony con i Westworld: “Shame”, in cui appare Sandy Saraya dei Saraya come seconda voce, e la densa e drammatica “Uninvited”, brano di Alanis Morissette a suo tempo coverizzata appunto dai Westword.
E c’è anche meno di un minuto del traditional “Down To The River To Pray”, ad introdurre un altro paio di canzoni targate TNT: “Satellite”, che era un frizzante rock’n’roll e che qui diventa un folk-pop acustico e minimale, spumeggiante e spiritoso quanto la bonus track con sfumature beatlesiane “When I’m Away”.
Menzione anche per “10K Lovers”, già hard rock melodico tnttiano trasfigurato – chi l’avrebbe mai detto – in un sensuale brano dalle influenze soul e jazz.

Come dovrebbe  risultare chiaro grazie a quanto descritto fin qui, “Round Trip” non può considerarsi in alcun modo un album di rock’n’roll: si tratta piuttosto di un elegante e raffinato esempio di pop-rock adulto e maturo. Probabilmente inutile, come quasi tutte le opere che rielaborano creazioni già note e stra-ascoltate, ma certamente gradevole.

Non lo raccomandiamo dunque di certo a coloro che non possono fare a meno di ritmi implacabili e chitarre distorte anche ad accompagnare le più limpide melodie (cosa che spesso, per la verità, succede anche a chi scrive), i quali con ogni probabilità lo detesteranno.
Diciamo solo che, per quanto ci riguarda, verosimilmente resterà a lungo in heavy rotation nel nostro iPod e negli ascolti che ci accompagneranno in automobile lungo le autostrade che percorreremo nelle nostre vacanze.

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Line up:

Tony Harnell – Voce

The Mercury Train:
Jason Hagen – Chitarra acustica  / Ukulele
Chris Foley – Chitarra
Brandon Wilde – Basso / Voce
Brad Gunyon – Batteria
Amy Harnell – Voce

Special guest: Sandi Saraya su “Shame”

Tracklist:

01.    Somebody Told You;
02.    Intuition;
03.    Month Of Sundays;
04.    Lonely Nights;
05.    Shame;
06.    Northern Lights;
07.    Down To The River To Pray;
08.    Satellite;
09.    10K Lovers;
10.    Uninvited;
11.    Ready To Fly;
12.    When I’m Away*;
13.    Song For Dianne;
14.    Anywhere But Here.

* Bonus track
 

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