Recensione: Spikefarm Sampler Vol. 2

Di Matteo Bovio - 16 Febbraio 2003 - 0:00
Spikefarm Sampler Vol. 2
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

Ma che bel sampler che ci ha tirato fuori la Spikefarm! E detto da uno che non ama le compilation… Mi ci è voluto un po’ per apprezzare il lavoro dell’etichetta finnica, in considerazione anche del fatto che il genere proposto non sempre riesce ad interessarmi, ma devo ammettere che oltre che essere un promozionale questo Spikeram Sampler Vol. 2 potrebbe diventare un’ottima colonna sonora per tutti gli appassionati di gothic e di sonorità melodiche alla Fintroll, tanto per cominciare a citare qualcuno.

Una partenza alla grande, affidata ai The Wicked; una prima impressione mi aveva fatto intravedere una brutta copia dei più noti Morgul, ma con un ascolto più attento ho scoperto che in realtà “Black Gallows (The Ascension)” è un gran bel pezzo frutto della voglia di fondere atmosfere al limite dell’apocalittico con fraseggi più rilassati. In un solo brano la band ha modo di farsi piacere, quindi complimenti. Altro pezzo forte sono gli Entwine, fautori di un gothic molto più standard e dai toni ultradepressivi che tanto mi piacciono. Se “Burden” rappresenta un aggancio con gruppi tradizionali del passato, “Thy Guiding Light” ci mostra il lato più “anticonformista” della band, grazie al suo tocco decadente e classico, e a dei passaggi che sottolineano non tanto il timbro del singer, quanto il suo ottimo gusto.

Su gruppi come i Demigod o i Ram-Zet non posso che riconfermare la buonissima impressione già sottolineata nel momento di recensire i rispettivi full-lenght. E per gli stessi Fintroll la questione è breve; quasi tutti voi li conoscete, e qui non fanno che apparire col loro stile particolare che ha fatto innamorare molti seguaci della scena estrema e non. Non sono riuscito ad apprezzare molto i Kalmah, troppo ancorati a canoni dettati da altri gruppi, e che più che una buonissima prova tecnica non mettono in tavola nulla di nuovo con “Swamphell”. Blocco però il mio giudizio sul gruppo a questo singolo pezzo, non avendo mai avuto occasione di ascoltare altro.

La vera chicca del cd arriva con gli immensi Shape Of Despair, i quali ci intratterranno con quasi 13 minuti di impeccabile doom-death della miglior tradizione; se siete stati innamorati delle sonorità degli Skepticism eccovi serviti un altro gruppo da adorare e riverire. “Sylvan Night” è un brano dall’intensità sconvolgente, che gioca sulle atmosfere e non si lascia sorprendere in stalli improvvisi. Niente da dire, un ottimo gruppo.

Dunque una compilation degna di ogni attenzione per coloro che amano le sonorità gotiche e melodiche, che ci sorprende passando dal gothic doom dei Rapture a sonorità più accessibili come quelle dei Throne Of Chaos, mantenendo comunque un filo conduttore abbastanza omogeneo che rende il lavoro più di un’opera promozionale. Decisamente consigliato.
Matteo Bovio

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