Recensione: The Dream

Di Fabio Vellata - 19 Ottobre 2008 - 0:00
The Dream
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Anno: 2008
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80

Protagonista pochissimo tempo fa di un DVD realizzato in occasione della reunion dei suoi Valentine, Hugo torna a far parlare di se con un nuovo progetto che lo vede accendere le fantasie degli appassionati di AOR in compagnia di un altro pezzo da novanta del campo, Josh Ramos, eccellente chitarrista autore, ad inizio nineties, di due album memorabili con i The Storm (supergruppo che vedeva la partecipazione di membri dei Journey) ed attivo con Hardline, Two Fires e Le Mans.
Un binomio di grande caratura e dalla melodia “facile”, aiutato nella riuscita di questa nuova opera dal sempre bravissimo John Macaluso alla batteria e dall’ottimo Eric Ragno alle tastiere (lo sconosciuto Jamie completa la formazione “ufficiale”, ma è stato il nostro Fabrizio Grossi ad occuparsi in realtà del basso durante le incisioni), in una line up che potremmo definire, senza troppe difficoltà, sopraffina e molto ben assortita.

I conoscitori non faticheranno di certo ad immaginare quale possa essere il contenuto del nuovo progetto dell’accoppiata d’artisti. Senza possibilità d’errore, infatti, il cd verte su di un’unica e conclamata linea stilistica, quella dell’AOR morbido, elegante e finemente lavorato, ricco di parti dal sapore un po’ onirico (altrimenti perché chiamarlo “The Dream”?) e d’armonie accomodanti, ma non banali, con cui non sarà troppo complicato entrare in immediata confidenza.
Il mito dei Journey campeggia ovunque e ricopre con il proprio immane ascendente ogni brano del disco, esaltato, come da copione, dalle espressive corde vocali di Hugo, singer da molti considerato come uno dei più credibili e validi eredi del sommo Steve Perry e dalle onnipresenti sei corde di Ramos, musicista invero poco noto ma dalla bravura smisurata.

Melodia, melodia e ancora tonnellate di melodia dunque.
Sin da subito messa in risalto, la componente di pura eleganza non tarda a manifestarsi in due tracce piacevoli e di facile ascolto come “You’re Not Alone” e “All That I Wanted”, episodi in cui non mancano ritornelli accattivanti ed atmosfere fascinose e patinate. Grandissimo il lavoro alla batteria di Macaluso (eccellente la sua prestazione in tutto l’album) ed importante l’apporto tastieristico di Ragno, ambedue, valore aggiunto d’assoluto pregio e sostanza.
Qualche pecca è invece ascrivibile al binomio successivo, la titletrack “The Dream” e la rilassata “Fool’s Game”, canzoni che, seppur nobilitate dai grandi assolo di Josh Ramos, latitano un po’ a livello dinamico e risultano poco longeve, trascinandosi forse eccessivamente in un menage ricercato ma statico.
Il pezzo ad effetto è comunque già dietro l’angolo e si concretizza con la spensieratezza estiva della bellissima “Bring Back To Love”, un assalto al cuore degli amanti dei suoni pregni di vitalità e gioia di vivere. Al solito di qualità stellare la cifra tecnica, garantita ai massimi livelli da un nucleo di musicisti in cui pare arduo riconoscere il migliore.
Classe, feeling ed atmosfere da sogno: una canzone AOR da manuale.

Piace molto anche la seguente “I Don’t Wanna Say Goodbye”, tempo medio che ha, ancora una volta, negli effetti della chitarra di Ramos un fulcro fondamentale, così come altrettanto gradevole la più urgente “When You Get Lonely”. Le titaniche esperienze del chitarrista americano con The Storm e Kevin Chalfant emergono in tutto il proprio splendore, mettendo in luce una ricerca per l’impasto sonoro edulcorato ed armonico di straordinaria cura.
“In The City”, soffre invece ancora un po’ della sindrome da “slow motion” già descritta per “The Dream” e “Fool’s Game” dove, allo spettacolo chitarristico non fa eco una adeguata freschezza e scorrevolezza, mentre è senza dubbio meritevole di plauso la sostenuta “Tomorrow”, canzone “journeyana” fino allo sfinimento che tanto si confà a giorni di sole e ad attimi di luce abbagliante.
Fa da contrappeso, la conclusiva “I Can Take You”, ideale colonna sonora da “notturno metropolitano” che accompagna con stile e disinvoltura al termine del disco, offrendo, una volta ancora, eccellenti prove dei singoli ed un songwriting di particolare magniloquenza.
Da sottolineare infine, il lungo assolo conclusivo del solito Ramos, ideale sigillo ad un disco dedicato ai grandi sostenitori dell’AOR più classico e seducente.

Non è un capolavoro, non può confrontarsi con la recente prova dei maestri Journey, ma “The Dream” si rivela dunque un album affascinante, ricco di sensazioni romantiche distribuite a piene mani e ben fornito d’argomenti validi e lati positivi.
Il livello degli artisti coinvolti è a dir poco eccelso, il valore complessivo non delude le attese e la longevità, grazie ad una struttura dei brani piuttosto elaborata e per nulla minimale, è decisamente sopra la media.
Qualche caduta di tono, non inficia pertanto un risultato complessivo che ha poco da farsi perdonare e che, seppur non destinato agli annali del genere, non mancherà di accompagnare con stile e squisita eleganza i momenti piacevoli di molti patiti di AOR.

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Tracklist:

01. You’re Not Alone
02. All That I Wanted
03. The Dream
04. Fools Game
05. Bring Back This Love
06. I Don’t Want To Say Goodbye
07. When You Get Lonely
08. In The City
09. Tomorrow
10. I Can Take You

Line Up:

Hugo Valenti – Voce
Josh Ramos – Chitarra
John Macaluso – Batteria
Eric Ragno – Tastiere
Jamie – Basso

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Genere:
Anno: 2008
80