Recensione: The Lost Archangel

Di Stefano Ricetti - 2 Settembre 2025 - 7:55
The Lost Archangel
Band: Warlord
Etichetta: High Roller Records
Genere: Epic 
Anno: 2025
Nazione:
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64

Se si va avanti di questo passo, esagerando un po’, i Warlord rischiano di raggiungere i Motörhead per via di uscite a livello di compilation o più semplicemente extra di varia composizione.

Considerati degli eroi in termini di Metallo Epico, nonostante una discografia particolarmente scarna unita all’impossibilità di poterli vedere dal vivo per molti anni, il gruppo fondato da William J Tsamis e Mark Zonder nel 1981, in California, in questi ultimi lustri ha cambiato decisamente registro. Una maggiore comunicazione rispetto al passato ha accompagnato il nuovo corso dei Warlord. Poi è avvenuto l’irreparabile: William “Bill” J Tsamis ha lasciato questa valle di lacrime il 13 maggio 2021, a soli sessant’anni.

Il batterista Mark Zonder ha quindi deciso di continuare, utilizzando lo stesso moniker – non è all’ordine del giorno disquisire sulla legittimità dell’operazione, anche moralmente – raggruppando insieme con sé nuovi giovani virgulti e allestendo una formazione degna di nota.

Nel maggio del 2024 vede la luce il nuovo album dei Signori della Guerra, intitolato Free Spirit Soar, sotto High Roller Records, con una line-up che, oltre al team principal Zonder, schiera: Giles Lavery alla voce, il fiso Philip Bynoe al basso, Eric Juris alla chitarra e Jimmy Waldo  alle tastiere.

Nell’agosto dello stesso anno la band pubblica la raccolta From the Ashes to the Archives – The Hot Pursuit Continues, sempre per la High Roller, un disco contenente alcuni straclassici ri-registrati e dei demo di altrettante cannonate Warlord incise fra il 1982 e il 1984.

Poi, a livello live, ragionando in modalità sciovinistica, avviene il miracolo: fra le mura del live Club di Trezzo sull’Adda (MI), domenica 15 settembre 2024, all’interno del Metalitalia Festival i Warlord per la prima volta da quando esistono si esibiscono sul suolo del Nostro Paese, costituendo, insieme con chi quel giorno li ha preceduti, ossia i mitici Cirith Ungol – anch’essi all’esordio italiano – un’accoppiata che è andata dritta dritta a scrivere una pagina memorabile e unica nella storia dell’Acciaio Tricolore.

E veniamo a questo 2025, che ci offre la possibilità di tornare a disquisire di Warlord perché ancora la High Roller, da qualche settimana, ha sfornato The Lost Archangel, un’ulteriore compilation, oggetto della recensione nella sua versione in Cd. Esiste anche in musicassetta e vinile.

Il prodotto ricomprende tredici tracce per quasi ottanta minuti di durata e si accompagna a un libretto di dodici pagine che ricorda da vicinissimo quelli degli albori, quando gli album originariamente stampati in vinile uscivano anche in versione Cd postuma, ossia pagine bianche, testo nero, informazioni essenziali e nessuna foto accompagnatoria.

A livello musicale The Lost Archangel racchiude al proprio interno un vero e proprio pot pourri griffato Warlord. Sulla terza pagina del libretto il cantante Giles Lavery ne spiega la genesi: in sintesi la band ha realizzato quanto richiesto dai fan negli ultimi mesi. Nell’ordine: brani originariamente pubblicati come Lordian Guard warlordizzati e rivisitati nel 2024 più uno, “The Rainbow” tratto da un antico demo e fatti uscire precedentemente a livello di singoli solo a livello digitale: “Golgotha (The Place of the Skull)”, “The Rainbow”, “Lost Archangel” e “Stygian Passage”.

Poi le già pubblicate, in passato, “Enemy Mind”, “70,000 Sorrows” e “Night Of The Fury” rivisitate in chiave 2025 con la nuova formazione e a seguire una serie di tracce catturate dal vivo, nel corso di diverse date effettuate: “Father”, “Glory” e “Soliloquy” (Atene 2013, con ancora Tsamis alla chitarra), “Lucifer’s Hammer” (a immortalare la data di Trezzo sull’Adda del 2024), Black Mass (Grecia 2024) e infine “Child of the Damned” (Francia 2024).

Da sottolineare, in tutte e tredici le canzoni, oltre all’ovvia presenza di Zonder anche quelle di Giles Lavery e del bassista Philip Bynoe. Gli altri interpreti coinvolti risultano essere, a seconda delle varie tracce e dei vari momenti, Bill Tsamis (chitarra), Eric Juris (chitarra), Diego Pires (chitarra), Paolo Viani (chitarra), Jimmy Waldo (tastiere) e Angelo Vafeiadis (tastiere).

Data l’eterogeneità del materiale coinvolto, di sicuro interesse anche se principalmente rivolto ai cultori dei Warlord, The Lost Archangel va ad incasellarsi in maniera assolutamente naturale nel novero delle uscite only for ultras.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

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