Recensione: The Magnificence of Nothing

Di Lisa Deiuri - 14 Dicembre 2025 - 13:45
The Magnificence of Nothing
Band: La Mare Nera
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Hard Rock  Heavy 
Anno: 2025
Nazione:
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75

Preceduto da un EP, “Dark Supremacy”, e da alcuni singoli come “Surfing Skull” e “Shimmering Light” il debut album de La Mare Nera, “The Magnificence of Nothing” (autoprodotto, 2025) è un disco che si evolve in un viaggio sonoro alquanto singolare e unisce la forza primordiale dell’heavy metal, l’intensità dell’hard rock e le atmosfere oscure della musica dark, esplorando il contrasto tra la grandiosità dell’esistenza e il vuoto cosmico e lo fa tramite riff potenti, melodie ipnotiche e testi nei quali troviamo temi legati all’amore, alla rabbia, all’inclusione e al misticismo.

Il richiamo al mistero, d’altro canto, è già presente nel moniker che, come spiega Riccardo Dal Prà stesso, polistrumentista con esperienze non solo nel metal ma anche nel pop, è una metafora, espressa in dialetto vicentino, del concetto di morte.

In effetti, a cominciare da “Surfing Skull” e proseguendo con “Pop Star Junkie” e “Neurodivergence”, l’ascoltatore viene catturato e proiettato in un ambiente sonoro multiforme, a tratti oscuro, sempre intenso e personale, con apporti stoner, psych, industrial rock e perfino electro, dove le chitarre dominano la scena in un songwriting che se, da un lato, richiama alla mente i classici, dall’altro risulta innovativo anche per un interessante utilizzo della voce, che riesce a modulare atmosfere composite con una buona flessibilità espressiva, vedi brani come “The Wave”, dove si fanno sentire perfino influenze post-punk/gothic.

Le nove tracce di “The Magnificence of Nothing”, insomma, spaziano da assalti sonori a momenti più introspettivi, offrendo all’ascoltatore un disco all’insegna della creatività e che sicuramente val la pena ascoltare.

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