Recensione: The Merchant

Di Andrea Bacigalupo - 17 Agosto 2025 - 8:30
The Merchant
Band: Viral
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Heavy 
Anno: 2025
Nazione:
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70

Nati in Svezia nel 2012 i Viral appartengono alla New Wave of Traditional Heavy Metal, movimento nato a metà degli anni 2000 con lo scopo di replicare tanto il sound quanto l’attitudine dell’Heavy Metal, detto “classico”, degli anni ’70 – ’80.

Queste band non cercano assolutamente novità sonore … anzi … la loro intenzione è proprio quella di stare bene attenti a calpestare le orme di chi ha già segnato il loro cammino.

È chiaro che per poter reggere il confronto con i mostri sacri di quell’epoca, che hanno infisso profondamente parecchi paletti, non basta emularli, qualcosa di proprio bisogna metterci e di gran qualità pure.

Il discorso è: “se devo ascoltare una band che suona come gli Iron Maiden, allora ascolto direttamente gli Iron Maiden”. Un discorso un po’ arido ma che taglia le gambe a parecchi, per ogni band come Enforcer, Cauldron, White Wizard, che hanno manifestato una qual certa personalità, ce ne sono almeno 10 che non riescono ad uscire dalla nebbia underground. Peccato.

I Viral suonano indubbiamente bene, soprattutto hanno un alto livello chitarristico ed una sezione ritmica falciante ed anche la voce ha un suo perché, a volte un po’ limitata ma bella graffiante e ruvida.

The Merchant’ è il loro secondo Full-Length ed è un ambizioso concept: la storia di un Saggio caduto in rovina che non comprende più il mondo e che, diventando un Mercante, affronta un viaggio verso la rinascita sugli oceani sconfinati. Con il capitano e l’equipaggio si libera dalle catene dell’abitudine, della paura e del destino ma deve affrontare Lilith, lo spettro dei sussurri e degli spaventi, che lascia cicatrici nelle menti e nelle anime ed altre avventure che portano al delirio, all’incertezza ed alla follia fino alla sfida finale con il Ribelle, che fa insorgere l’equipaggio. Alla fine è solo il Mercante a proseguire, ma il tuono lo inghiotte e lo fa sprofondare. Forse è la morte. O forse è qualcosa di più: un’ascensione, un ritorno alle stelle, l’inizio di un viaggio più vero, ancora invisibile.

Una storia fantasy che è una metafora di quello che può accadere nella vita nel mondo attuale. Non male come idea.

Per quanto riguarda il sound, invece, come l’album parte con la veloce ‘Shake Your Shackles’ vengono immediatamente alla mente i Fifth Angel ed il loro mitico album del 1986 od i Loudness prima di ‘Disillusion’ del 1984 (tranne che per il cantato in giapponese, naturalmente) e così è per quasi tutto l’album, in certi momenti in modo quasi imbarazzante, anche perché la qualità non raggiunge quei livelli (cosa neanche semplice, bisogna dire).

Poi, come già detto, i Viral suonano molto bene e le canzoni di ‘The Merchant’ non sono male, anzi, in particolare la cadenzata e potente ‘Lilith’, la spedita ed epica ‘The Sage’, la tagliente ‘Enigma’ o ‘Maverick’, un bel blues estremo con parecchi richiami agli anni ’70, sono belle trascinanti con la loro orecchiabilità ed irruenza.

Lascia il segno pure la conclusiva ‘Oceans’ (che vede la partecipazione del cantante Christer Göransson dei Mindless Sinner), un bel rischio di quasi 10 minuti dai colori esotici e potenti, dall’andatura cadenzata ed epica, molto power-style.

Però, manca una vera personalità, un tratto distintivo che una voce di chi sembra fumi 10 sigarette tutte legate assieme od un duo chitarristico particolarmente sofisticato non riescono a forgiare e così questo album finisce tra i tanti … piace ma non rimane impresso come dovrebbe.

Comunque, il giudizio finale è più che positivo ed i Viral sono una band sicuramente da tenere d’occhio perché la brace dell’Heavy Metal vero deve sempre rimanere alimentata.

The Merchant’ è stato mixato dal produttore Niels Nielsen (In Flames, Ghost, Dead Soul tra i tanti) ed è disponibile dal 15 agosto 2025.

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