Recensione: The Old Man And The Spirit

Di Francesco Maraglino - 29 Gennaio 2012 - 0:00
The Old Man And The Spirit
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
79

Beyond The Bridge è un gremito combo tedesco, formato da musicisti giovani ma orgogliosi dei propri approfonditi studi accademici sui rispettivi strumenti, dedito al forse sin troppo inflazionato prog metal dalle ascendenze sinfoniche.
La band si affaccia sullo scenario del metal contemporaneo con un complesso concept album, il quale ha richiesto per la realizzazione diversi anni, intitolato “The Old Man And The Spirit”.

Il full-length, licenziato dalla label italiana Frontiers Records, è incentrato sul confronto-opposizione tra Lo Spirito, personificazione femminina della saggezza e della consapevolezza, ed Il Vecchio, viveur in cerca del senso della vita.
La storia di questo confronto è raccontata attraverso un suono imponente, che spazia tra progressive rock e metal, risultando peraltro certamente gradito non solo ai fan di Dream Theater, Symphony X e Vander Plas, ma anche agli adepti di Nightwish ed Avantasia.
Tra le caratteristiche maggiormente distintive del suono dei Beyond The Bridge, ovviamente funzionale al racconto a due voci, una maschile e l’altra femminile, è l’intrecciarsi dei contributi dei due singer, il più aggressivo Herbie Langhans e la più delicata Dylenia Mar, quest’ultima dalle ascendenze jazz.
Il tessuto sonoro strumentale, coerentemente, vede intrecciarsi e l’opporsi di passaggi ora epici e travolgenti, ora delicati ed intimistici.

N’è esempio “The Apparition“, dove atmosfere liriche con intrecci delicati di basso e chitarra acustica si contrappongono a momenti epici ed a sprazzi rockeggianti. Guardano indietro – fino al più canonico progressive rock – le eccellenti “Triumph Of Irreality“, con il suo iniziale pianoforte, seguito da un prog sinfonico ornato da una chitarra hackettiana ed una fuga strumentale alla Genesis, e “Where The Earth And Sky Meet“, quieta ed incantata (in parte), e fregiata da un assolo di chitarra elettrica capace di suscitare grande emozione, collocandosi tra Hackett e Gilmour.
Molto evocativa è anche “The Difference Is Human“, dal tratto sinfonico e grandioso, incentrata soprattutto su tastiere incantatrici, ma anche le ballate “The Spring Of It All“ e “World Of Wonders“ (quest’ultima non priva di sfumature AOR).
Altrove (“The Primal Demand“ e “Doorway To Salvation“) siamo alle prese con suoni prog metal che saranno pane per i denti dei fans di Dream Theater e compagnia suonante. In tal senso, impressiona soprattutto la seconda traccia, con il suo incalzare veloce, tecnico ed intricato, sebbene interrotto, ad un tratto, dalla voce femminile che si staglia sul brano cantando a cappella.

Insomma, “The Old Man And The Spirit“ si propone come un’operazione certamente ben concepita, ispirata e raffinatamente arrangiata ed eseguita, molto gradevole e lontana dagli sterili tecnicismi che a volte appesantiscono le opere appartenenti alla medesima area, e fa dei Beyond The Bridge ben più di una semplice promessa per il futuro.

Discutine sul forum nella sezione Progressive!

Tracklist:

01.    The Call;
02.    The Apparition;
03.    Triumph Of Irreality;
04.    The Spring Of It All;
05.    World Of Wonders;
06.    The Primal Demand;
07.    Doorway To Salvation;
08.    The Struggle;
09.    The Difference Is Human;
10.    Where The Earth And Sky Meet;
11.    All A Man Can Do

Line Up:

Herbie Langhans – Voce
Dilenya Mar – Voce
Peter Degenfeld – Chitarra
Christopher Tarnow – Tastiere
Dominik Stotzem – Basso
Fabian Maier – Batteria
Simon Oberender – Tastiere / Chitarra
 

Ultimi album di Beyond The Bridge