Recensione: To The Worms

Di Luca Trifilio - 25 Settembre 2012 - 0:00
To The Worms
Band: Seven Ends
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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52

Lo ammetto, ci sono occasioni in cui mi domando come un gruppo riesca ad arrivare a un contratto discografico. Non me ne vogliano i qui recensiti Seven Ends, di certo non peggiori di tante altre realtá musicali contemporanee, ma quando a mancare é proprio il quid alla base di quaranta minuti di musica, perché spingere sul mercato un prodotto che prima di uscire suona giá vecchio? E perché saturare un settore giá pieno zeppo di epigoni e di band che un disco come “To The Worms” lo avrebbero scritto, e meglio, dieci anni fa? Considerazioni analoghe potrebbero essere fatte in svariati altri contesti, diversi dall’ambito musicale, e la ragione per cui proprio questi ragazzi olandesi se la sono beccata nel cappello introduttivo é banale: durante i vari ascolti del loro debut album, piú e piú volte mi sono posto le domande succitate, senza giungere ad alcuna risposta.

Come detto, i nostri sono un giovane gruppo olandese dedito ad un thrash di slayeriana memoria, piuttosto piatto invero nonostante il tentativo di aggredire costantemente l’ascoltatore, che si tinge spesso e volentieri di venature death metal, di matrice svedese per quanto riguarda melodie e armonizzazioni. In qualche fraseggio tornano alla mente gli Hatesphere. Il genere proposto non é semplice, perché il rischio di finire nel calderone del giá sentito é alto, cosí come quello di non riuscire a dare ai brani e al disco nel complesso le giuste dinamiche per renderlo scorrevole e davvero potente. Potente al di lá di suoni, produzione e velocitá di esecuzione. Macché, i Seven Ends fanno del loro meglio per mancare tutti gli obiettivi, riuscendo nell’impresa di centrare un – e dico UN – riff interessante in tutto il disco, in Bloodfields, per poi rimanere incastrati in soluzioni stantie. Il bello é che i brani potrebbero anche funzionare, perché tutto sommato a livello di struttura sono ben concepiti: intro, riff veloce sulla strofa, break cadenzato da headbanging, nuova ripartenza, a volte seguita da un solo, quasi sempre incollato alla meno peggio. Peccato che, escludendo la formula sempre troppo simile a sé stessa, a mancare sia l’ispirazione, il riff davvero buono, l’intuizione melodica capace di innalzare un brano buono come Hypocrites Of Faith a killer track.

Da ascoltatori navigati quali solitamente sono gli appassionati di metal, si é abituati a certi standard e soprattutto a riferirsi alle colonne portanti del genere, quindi l’ascolto di “To The Worms” con ottime probabilitá passerá quasi del tutto inosservato per via della mancanza di elementi di reale interesse. Tuttavia é altrettanto giusto riconoscere a questi ragazzi la capacitá di costruire brani che, presi singolarmente, hanno del potenziale soprattutto dal punto di vista della sezione ritmica, senza contare le buone scapocciate che potrebbero regalare in sede live. Il guaio é che sentita l’opener si é sentito giá tutto, e i quarantuno minuti di durata dell’album sembrano piú lunghi di quanto non siano, inducendo in piú di un’occasione una certa mal sopportazione. Non ci é dato sapere se in futuro i Seven Ends saranno capaci di tirar fuori buone soluzioni compositive e saranno baciati dalla musa dell’ispirazione, ma per il momento il giudizio sulla loro proposta non puó raggiungere la sufficienza per via di una proposta troppo poco personale e priva di una vera anima.

Luca Trifilio

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Tracce:
01. Deathmachine – 3:40
02. To The Worms – 4:01
03. Cadaver Throne – 4:42
04. Nation Of Fear – 4:49
05. Bloodfields – 5:26
06. A World In Darkness – 3:49
07. Hypocrites Of Faith – 5:30
08. Chained – 3:59
09. Rats – 4:54

Durata: 41 min. ca.

Formazione:
Jan Bieseman – voce
Leon Vinders – chitarra
Ricardo Carta – chitarra
Noud Van Erp – basso
Cor Niessen – batteria

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