Recensione: Towards Extinction

Di Daniele D'Adamo - 17 Marzo 2023 - 0:00
Towards Extinction
Etichetta: Hammerheart Records
Genere: Death 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Nati soltanto tre anni fa a Lima, gli Spectral Soul si mostrano un ensemble deciso e sicuro dei propri mezzi dando quasi subito alle stampe il loro debut-album, “Towards Extinction”. Il quale, per l’appunto, di tutto odora fuorché di un’opera prima, dato atto che il suo sound è già delineato con decisione e profondità.

La stessa decisione con la quale sono state inquadrate le tematiche affrontate lungo l’LP, ispirate all’impareggiabile capacità dell’umanità di autodistruggersi, all’esplorazione delle miserie dell’Uomo e dei suoi grandi nemici, i quali, a detta dei Nostri, coincidono con la religione, la politica e i social network.

Uguale fermezza si può trovare anche nella musica, classificabile nella famiglia dell’old school death metal. Anche se non poteva che aleggiare, attorno a esso, il thrash, endemico e quindi inestirpabile da tutti gli act di provenienza sudamericana (‘One Step Away from Extinction’). Death metal vecchia scuola ma sino a un certo punto, comunque. Martín Revoredo e i suoi pard, difatti, seppure obbedienti agli stilemi fondamentali del genere, rivelano un approccio moderno alla questione. Poche ragnatele, insomma, e parecchie sfuriate al calor bianco dei blast-beats (‘Ego Man’).

Il che non significa necessariamente deformare lo spaziotempo su cui sono appoggiati i mostri sacri della fine anni ’80 / inizi anni ’90. Partendo dai loro insegnamenti (e ci si riferisce a Massacre, Death, Pestilence, per citarne qualcuno), il quartetto (e non poteva essere altrimenti, Sepultura docet) peruviano ha cercato di sviluppare una proposta in grado di tenere il passo a livello internazionale. Circostanza che si può affermare parzialmente riuscita, a livello di underground. Il che comunque non è poco, se si pensa alla mostruosa quantità di concorrenti che sguazzano nel fango putrescente alla ricerca di una boccata d’aria.

Come già accennato, la formazione è quella classica, immutata da quattro decenni per chi s’imbarca sulla nave del metal estremo salpata dal Sud America: voce e chitarra, chitarra, basso e batteria. Un incastro che la Storia ha promosso, ritenendolo ideale per questo tipo di musica. Gli Spectral Soul, quindi, non ci pensano nemmeno a modificare la propria struttura portante.

Per chi scrive, invece, la presenza di un cantante dedicato è, se non fondamentale, almeno importante per estrapolare linee vocali evolute. Tant’è che Revoredo, in questo ruolo, non va al di là di un compitino semplice semplice. La sua gola acida e scabra ha senz’altro un timbro adeguato per la bisogna ma nulla più. Il suo roco growling, non particolarmente incisivo, fa da accompagnamento ai propri compagni senza farsi quasi notare.

Buono l’intreccio dei riff, invece, disciplina in cui la band si rivela più che preparata. Detto della derivazione thrashy, il tappeto di accordi tessuto dalle due asce da guerra si rivela efficace, a tratti piuttosto complicato anche se nell’insieme fluido e naturale. Senza forzature fuori luogo, cioè. Buoni anche gli assoli, tali da lacerare le carni come un rasoio o un bisturi.

Relativamente all’aspetto artistico, per quanto s’impegnino, gli Spectral Soul partoriscono poco che non sia già nato. Malgrado ciò, le canzoni sono frutto di un songwriting per nulla acerbo anzi, sufficientemente elaborate per non dare immediatamente il via alla noia. Esse scorrono tutte via senza intoppi, più o meno con la stessa energia e intensità, anche se senza particolari sussulti.

“Towards Extinction” è un disco realizzato professionalmente e gli Spectral Soul sanno il fatto loro. Tuttavia, non si intravede ancora il talento necessario per spingere il CD al di sopra della marea sotterranea di cui si è più su parlato.

La sufficienza, però, è stata raggiunta; il che non è da buttare a mare, di questi tempi.

Daniele “dani66” D’Adamo

Ultimi album di Spectral Soul