Thrash

Intervista Abduction (tutta la band)

Di Andrea Bacigalupo - 20 Maggio 2020 - 6:04
Intervista Abduction (tutta la band)

Intervista a cura di Monica Atzei

 

Ciao ragazzi! Come state? Sono contenta di poter intervistare una band della mia amata Sardegna!

Ciao! Il piacere è tutto nostro! Qua Elvio, Stefano e Matteo!

Avete dato alle stampe, recentemente, la vostra seconda fatica:  l’album ‘Killers Holidays on Planet Earth’, quale è stata la sua genesi?

E: L’inizio della creazione di questo disco risale al 2016, anno in cui abbiamo fatto uscire il nostro primo full length. Subito dopo ha visto la luce la prima traccia ‘Killer Holidays On Planet Earth’ che è la track più anziana del nuovo disco e gli ha poi anche dato il nome. Da li in poi complici cambi di formazione e altre avventure siamo andati un pò a rilento ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

S: La stesura e la registrazione di ‘Killer Holidays’ è stata accompagnata da una serie di sfighe clamorose (tipo sequestri di parenti, tendiniti, chitarre registrate con 40 di febbre in preda ai deliri… giusto per citare solo le cose che non ci procurerebbero una denuncia) per arrivare al momento in cui una pandemia causata da un virus sconosciuto all’uomo ha accompagnato l’uscita del disco. Inizio ad essere seriamente preoccupato che prima di poter fare uscire il prossimo disco ci aspetti qualche apocalisse nucleare o invasione zombie.

Undici brani, undici racconti in musica divertenti ma anche esplosivi, come dice il mio collega Andrea Bacigalupo nella sua  recensione … Come sono nate le tracce? Chi scrive i testi e chi la musica?

E: Allora, diciamo che spesso si parla di un argomento tutti insieme e si decide poi di farci un pezzo, magari una roba che ci piace guardare come film o serie (‘Grandpa Rick’, ‘Survival Of The Dumbest’), oppure qualcosa che ci fa molto ridere o che abbiamo vissuto in prima persona (‘Fart Club’,  ‘The Baloff Zone’). Scelto l’argomento poi butto giù una bozza di musica più testo che poi si rivede tutti assieme e si corregge.

S: Di solito le idee per questi pezzi ci vengono attorno a metà bottiglia di mirto/ whiskey/ rum e ci spariscono a bottiglia finita, quindi la parte più complessa sta nell’avere la prontezza di riflessi per scrivercele, prima di risvegliarci il giorno dopo con l’elettroencefalogramma piatto e aver dimenticato tutto.

Tra i brani mi hanno colpito soprattutto la Title-track, cazzuta ed energica e ‘The Baloff Zone’, incalzante e con un tiro molto particolare e poi non posso non complimentarmi per la genialata della frase cult di Fantozzi “è una cagata pazzesca” in  ‘Abuction Television’: parlateci di questi brani e di quello che vogliono esprimere.

E: ‘Killer Holidays On Planet Earth’ come dicevo è la più anziana del disco, parla di una famigliola di alieni che sceglie la terra come safari culinario visto che per loro gli umani sono una prelibatezza. ‘The Baloff Zone’ è una canzone che racchiude un pò di cose diverse, è un tributo agli Exodus di ‘Fabulous Disaster’ (che per me sono la cosa più figa mai successa sulla terra) per quanto riguarda la parte musicale, il testo sostanzialmente accomuna la figura di Paul Baloff alla nostra personalità quando siamo sbronzi, è come se prendesse lui il controllo a volte, e da li entriamo in zona Baloff ahahah.

Abduction Television’ è sostanzialmente una raccolta di idee che non ce l’hanno fatta ahahah, era un modo per parlare di certe cose che ci sono venute in mente ma su cui non siamo riusciti a costruire un pezzo di più di 20 secondi, da qui un bel collage o zapping come vorrebbe il concept e la citazione fantozziana è puramente una conseguenza dell’accoppiata trash + tv.

M: Sempre a proposito di rifarsi alla cinematografia, anche ‘Killer Holidays’ ha tratto ispirazione da film come ‘Bad Taste’ di Peter Jackson e dalla restante filmografia di B-movies splatter e non solo che l’umanità ci ha regalato.

Che differenze ci sono tra ‘From Uranus to Your Anus’, il vostro primo album e ‘Killers Holidays on Planet Earth’?

E: Prima di tutto il batterista, in ‘FUTYA’ c’era il nostro amato Franceschino che ci ha accompagnato per un sacco di bei momenti. Mentre in ‘KHOPE’ c’è il ritorno di Matte che è il primissimo batterista degli Abduction e che fu rapito dagli alieni nel 2015, dopo il grande ritorno nel 2018 abbiamo lavorato al disco con lui praticamente da subito. Per quanto riguarda la parte musicale credo che questo nuovo disco sia un pò più vario e a tratti anche più estremo, sempre thrash ma con un pò più di “core”, mi sono addirittura lanciato su qualche linea di voce più “””melodica””” giusto per montarmi la testa. A breve fuori il feat con Rihanna.

M: Infatti in ‘Baloff Zone’ ci ho voluto mettere il cowbell perchè mi ricorda tanto quando pascolavo nei campi magnetici uraniani , non era il massimo della vita, ma almeno mi trattavano dignitosamente.

Fate del Thrash, sano e da battaglia tritaossa, quando è nata questa passione? E chi sono state le prime band thrash che avete ascoltato e che vi hanno ispirato?

E: Io credo che i nostri cari vorrebbero che il nostro thrash (come il nostro stile di vita) fosse più sano di quello che è in realtà ahahahah.

Comunque come tutti ci siamo lanciati in tenera età sui grandi classici del thrash (Metallica, Slayer ecc), poi una volta procurati dei peli pubici abbiamo iniziato ad allargare di molto gli orizzonti nel thrash ma non solo, ci piace da morire la NWOBHM, il punk hardcore, il powerviolence, il crust e insomma tutta la sfera della musica estrema.

Tra le band che devo citare come ispirazione ci sono assolutamente Exodus, Municipal Waste, Anthrax, D.R.I., M.O.D., S.O.D., Violator, Nuclear Assault e tantissimi altri.

M: Ovviamente i classiconi con cui ci si approccia solitamente! Però per quanto riguarda il drumming sono ispirato anche da figure non propriamente del panorama thrash, ma che hanno abusato del TUPATUPA a manettone nella loro carriera, per fare qualche nome direi indubbiamente Mike Smith dei Suffocation e Paul Mazurkiewicz dei Cannibal Corpse, da pischello ero sicuramente molto più nel tunnel del brutal death e del grindcore!

La cover dell’album mi ha colpito molto! Cosa vuole rappresentare?

E: Questa illustrazione di Bill Hauser ci piace un casino perchè Bill è riuscito a capire e interpretare benissimo il mood del disco anche senza averlo ascoltato e siamo ultra contenti di aver lavorato con lui. Credo che ciò che succede nella copertina sia la perfetta raffigurazione delle killer holidays sulla terra, non perdetevi i mille particolari nascosti!

La scena in Sardegna come si sta muovendo ultimamente? Avete condiviso il palco con alcune delle band sarde? Quando ero ragazza tra le band più conosciute c’erano, ad esempio, i Rod Sacred e gli Holy Martyr, ora ci sono tante band, penso ai Coma od ai DeathcrusH, che sono salite anche sui palchi esteri. E’ ancora (sigh!) difficile trovare una label, fare promozione e live partendo dalla nostra Isola?

E: Io credo che in Sardegna ci siano un sacco di band ultra valide, soprattutto nella scena Punk Hardcore. La posizione geografica purtroppo è un grosso ostacolo che ci sforziamo sempre di superare e con un pò di sacrifici molti riescono a farcela e sono sempre grosse soddisfazioni. Sicuramente nel momento di far uscire un disco essere in Sardegna non è un punto a favore, siamo stati fortunati con il primo disco a riuscire ad arrivare alla Nightbraker Productions di Torino che ha curato l’uscita del CD. Per questo secondo album, complice il fatto che volevamo fare assolutamente il vinile, abbiamo optato per la coproduzione e siamo riusciti a coinvolgere 5 etichette che contribuissero al progetto, di cui due sarde, due italiane e una tedesca.

M: Be’ per quanto mi riguarda con Abduction ho suonato solamente in Sardegna, direi che abbiamo condiviso il palco con tantissime realtà locali del punk hc e non solo. Per citarne qualcuno MexOff, CxIxBx, AFDA, ma la lista sarebbe lunghissima!

In Sardegna l’allarme COVID-19 è arrivato circa due settimane dopo rispetto allo Stivale, stavate preparando qualcosa per promuovere album? Ad esempio dei Live?

E: La nostra idea, una volta che si darà il via libera ai concerti, è quella di fare una festa/concerto per il lancio del disco.  Speriamo di non dover aspettare troppo per vedere questo party realizzato.

S: Ingresso vietato agli astemi.

Come avete organizzato questo periodo di “stop forzato”? Ad esempio ascoltate solo Thrash od anche altra musica?

M: Io sto dedicando molto più tempo per allenarmi alla batteria, anche se sinceramente la mancanza del suonare con gli altri si fa sentire! Per quanto riguarda gli ascolti recenti, sono molto più concentrato in alcuni derivati del punk nella nuova scuola synth e post, ma anche quella sperimentale in campo elettronico. Per citare qualche band Swans, black midi, Daughters, Schnupp & the Pups, Molchat Doma, FILMMAKER e Powerplant.

S: In questo periodo di lockdown mi sono imposto la regola di non masturbarmi più di due volte al giorno, altrimenti passerei tutto il tempo su Pornhub. Quindi tra una sega e l’altra riesco anche a impiegare il tempo in modo semi-produttivo facendomi maratone di classiconi tipo ‘Hellraiser’, ‘Nightmare’ o ‘La Bambola Assassina’ oppure recuperando vecchi gruppi che non mi ascoltavo da parecchio come i Texani Rotting Corpse, i Massacre o i primi NOFX, intermezzando tutto con un po’ di Funky che fornisce il groove giusto per affrontare la quarantena!

Il tempo a disposizione è finito, grazie agli Abduction per il tempo dedicato e lasciamo a loro i saluti ai lettori di TrueMetal.it!

Grazie infinite a TrueMetal.it e a Monica Atzei per questo intervista e per averci ospitato sul vostro sito, e a tutti i lettori che sono in lettura!

Grazie ragazzi!

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