Recensione: Mid Death Crisis

Di Manuel Gregorin - 15 Luglio 2025 - 9:00
Mid Death Crisis
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Ridendo e scherzando, il tempo passa anche per Joseph Poole, conosciuto dal grande pubblico come Wednesday 13, il quale si sta avvicinando anche lui ai trent’anni di carriera. Era infatti il 1996 quando, in veste di frontman dei Frankenstein Drag Queens from Planet 13, pubblicò l’album The Late, Late, Late Show. Poi ci fu l’esperienza con i Murderdolls, assieme al batterista degli Slipknot, Joey Jordison, e infine la sua omonima band solista, Wednesday 13 appunto, avviata nel 2005. Ed è proprio su quest’ultimo progetto che ci soffermiamo oggi, andando ad ascoltare il decimo album Mid Death Crisis, uscito a primavera 2025 per la Napalm. Un titolo con cui, un Wednesday 13 giunto alla soglia dei cinquant’anni, tratta con la sua sfrontata ironia horror l’argomento della cosiddetta crisi di mezza età, qui chiamata crisi di mezza morte. In copertina troviamo una mano mummificata che regge una specie di faccia cadaverica più simile, a dire la verità, a un pomodoro lasciato a marcire in frigo per un paio di settimane. Il tutto è sovrastato dal logo della band, rappresentato con la grafica di un film horror degli anni ’50. La line-up vede il cantante Joseph “Wednesday 13” Poole attorniato dai chitarristi Roman Surman e Jack Tankersley; per la sezione ritmica abbiamo invece Troy Doebbler al basso e Mike Dupke alla batteria.

L’intro There’s No Such Thing As Monsters fa da sigla di apertura all’universo horrorifico di Wednesday 13. Il macabro show della band statunitense inizia con l’accoppiata dal taglio moderno di When the Devil Commands e l’industrial-oriented Decease and Desist, due pezzi pesanti ed ossessivi che creano atmosfere claustrofobiche. Ma già con la traccia seguente, Wednesday 13 cambia le carte in tavola. Rotting Away ha un approccio molto più hard rock con delle belle melodie orecchiabili. Una gustosa canzone scoppiettante da ascoltare tutta d’un fiato. Lo sleaze di No Apologies suona sporco come la stanza di un motel di serie B ed è impreziosita da un ospite della portata di Taime Downe (voce dei Faster Pussycat), che le dà quel gusto acre in più. In alcuni lavori passati, a volte Wednesday 13 dava l’impressione di non sapere bene che strada prendere, rimanendo in bilico tra hard rock anni ’80, punk e più contemporaneo industrial/nu. Su Mid Death Crisis, si direbbe invece che tutti gli elementi siano dosati nel modo giusto. Nel disco infatti vengono ben miscelati WASP, Misfits ed Hardcore Superstar, dei suoni alla Rob Zombie ed un’immagine granguignolesca cara ad Alice Cooper a fare da cornice. In Misery presenta degli aloni cupi ed un’andatura decadente, mentre Blood Storm sprizza energia punk da tutti i pori. Decapitation parla di decapitazioni sul ritmo spensierato di una party song. Che stia a parafrasare una festa da far perdere la testa? Chi lo sa.
Xanaxtasy si muove ancora sui sentieri scanzonati hair metal, mentre I Hurt You, a dispetto del titolo, è un hard rock che non picchia mai troppo duro. In conclusione, la stradaiola My Funeral e Sick and Violent, una traccia vibrante sostenuta da un riff di chitarra dritto che va ad esplodere in un ritornello selvaggio.

Il disco suona fresco e vivace, con canzoni indovinate che non faticano a rimanere in testa. La band sa far funzionare bene la classica miscela di rock ‘n’ roll, ritornelli magnetici ed una buona dose di suoni moderni con cui strizzare l’occhio ad un certo mainstream.

Non sappiamo come la viva questa sua crisi di “mezza morte” Wednesday 13, ma pare proprio che abbia dei riflessi positivi sulla sua musica.

Ultimi album di Wednesday 13

Band: Wednesday 13
Genere: Heavy 
Anno: 2019
80