Vio-lence: Phil Demmel ricorda le rivalità della Bay Area e l’ascesa dei Metallica

Prima degli stadi sold-out e degli album multi-platino i Metallica erano uno dei tanti nomi che circolavano nei fumosi club underground della California settentrionale. Ma a differenza di molti altri, la loro apparizione sulla scena non fu effimera, ma divenne il trampolino di lancio che portò la loro musica a un livello superiore.
Secondo l’ex-chitarrista dei Vio-Lence e dei Machine Head, Phil Demmel, quei primi giorni furono molto più che formativi: furono un campo di battaglia per l’identità, l’ambizione e il predominio sonoro.
“Stavamo guardando gli Exodus diventare quello che sono diventati“, ha ricordato Demmel durante una conversazione al Garza Podcast. “Abbiamo visto i Metallica diventare quello che sono diventati. Li abbiamo visti suonare nei club. Sono sempre stati molto bravi in questo. Facevano questo tipo di concerti a sorpresa nei club più piccoli e la gente era ovunque. Sono la band del popolo, amico. Lo sono sempre stati e lo sono rimasti.“
La Bay Area all’inizio degli anni ’80 era una pentola a pressione. Nuove band si formavano, evolvevano e si facevano strada verso la ribalta in continuazione. Alcune alla fine ottennero un enorme successo, altre si ritagliarono un seguito di nicchia. In questo ambiente instabile, la trasformazione era costante.
“Quindi vedere tutto questo crescere, vedere i Legacy trasformarsi in Testament, diventare il mostro che sono ancora… sì, è pazzesco. C’era questa incredibile competizione tra tutte queste band di livello inferiore che cercavano di lottare: sai, i Forbiddens, gli Heathens“.
Ma, come ha chiarito Demmel, non si trattava solo di cameratismo e obiettivi comuni. Sotto la passione condivisa si celava una vena di rivalità, a volte silenziosa, a volte palese.
“Era sano, ma c’era anche del disaccordo“, ha ammesso. “E credo che a un certo punto avessimo avuto problemi con tutti. Non con le band più vecchie, come Exodus e Legacy, o Testament, che sono chiaramente superiori a noi. Voglio dire, anche i Death Angel a quel tempo. Ma sentivamo di poter reggere il confronto con chiunque di loro. Molti di loro non volevano che suonassimo subito prima di loro. La band ha dato il massimo dal vivo, di sicuro.“
Al loro apice i Vio-Lence si coltivarono una fan base intensa e fedele, soprattutto in patria. Demmel li paragonò alla devozione febbrile tipicamente riservata a band come gli Slayer e, sebbene la loro portata potesse essere più regionale che globale, il loro impatto fu innegabile.
“E avevamo quella mentalità da fan settario, da fan degli Slayer, che erano lì solo per i fottuti Vio-Lence. Nella Bay Area. Ovunque altrove, Los Angeles lo è un po’. Ma in nessun altro posto siamo mai riusciti a sfondare al di fuori della Bay Area.“