Thrash

Evoluzione del Thrash Metal serbo Capitolo 4

Di Valeria Campagnale - 27 Ottobre 2025 - 9:51
Evoluzione del Thrash Metal serbo Capitolo 4

Continua il nostro viaggio in Serbia, dopo aver esplorato l’Heavy Metal e Hard Rock Rock Classico, il Black Metal ed il Death, questo quarto capitolo si occuperà del Thrash Metal, dalle band storiche a quelle nuove.

Il Thrash Metal non è stato solo un fenomeno della Bay Area o dell’Europa occidentale; ha attecchito con una forza e una risonanza particolari anche nel cuore dei Balcani. In Serbia, il genere ha trovato terreno fertile in un contesto socio-politico turbolento, trasformando riff veloci e ritmi martellanti in un vero e proprio sfogo per l’insoddisfazione giovanile e la critica al sistema. Dalle radici della Jugoslavia unita fino ai giorni nostri, band come gli aggressivi Stentor e una miriade di altre formazioni underground, hanno plasmato una scena caratterizzata non solo dalla velocità e dalla tecnica, ma anche da un profondo impegno ideologico e antifascista. Questa è la storia di come il “ritmo del disordine” è diventato la colonna sonora di una generazione.

Stentor: I Pionieri Serbi del Thrash/Groove Metal

Doveroso aprire questo articolo proprio con gli Stentor, la cui storia affonda le sue radici a Niš, in Serbia, dove la band si formò nel 1988, affermandosi come una delle voci più significative del metal jugoslavo e poi serbo fino al suo scioglimento nel 1997. Nati come un’esplosione di Speed/Thrash Metal, un sound che si rifaceva alla velocità e all’aggressività tipiche del genere, i musicisti serbi hanno rapidamente guadagnato attenzione per la loro energia cruda.
Con l’evoluzione degli anni Novanta, la band non rimase ancorata alle sonorità iniziali, ma si addentrò progressivamente nel Groove Metal. Questo cambiamento stilistico permise loro di esplorare ritmi più pesanti e cadenzati, mantenendo al contempo un’intensità emotiva notevole.
Il contenuto lirico degli Stentor era tanto potente quanto la loro musica. I testi non si limitavano a tematiche convenzionali, ma affrontavano apertamente questioni sociali e politiche, concentrandosi sul dolore, la corruzione e, in particolare, l’antifascismo. Questo impegno tematico rifletteva e rafforzava le radici ribelli e anti-establishment che hanno sempre caratterizzato il genere Thrash Metal a livello globale.
La primo Demo “Smell of Death” è datata 1994 ma, il loro contributo più distintivo alla scena rimane l’EP del 1994, “Total Thrash”, una vera e propria dichiarazione d’intenti che cattura in pieno il loro sound potente e diretto. L’anno successivo, nel 1995, diedero alle stampe l’album “Too Blind To Feel”. La formazione che registrò i loro lavori più noti comprendeva il poliedrico Saša Trajković alla voce e al basso, Daniel Stojanović e Vladimir Vukašinović alle chitarre, e Miloš Stojanović alla batteria.
Nonostante l’omonimia con altre band metal internazionali, gli Stentor di Niš sono ricordati specificamente per aver portato un distintivo e socialmente consapevole Thrash Metal nella regione balcanica. La loro eredità continua a vivere come un esempio della vitalità e della carica politica della scena metal serba.
Nel 2008 compaiono nella compilation pubblicata da Asenath Records “Distorsion 1994-2008″ con il brano “Amen”, con “Les 2 Côtés Du Mirroir”, hanno contribuito alla compilation “Rock One Vol. 56″ per l’etichetta Rock One, mentre in “Fresh Dat”, compilation autoprodotta, appaiono con il brano “Morceaux de Miroir”.
Degli Stentor rimane un interessante docufilm che si trova sulla piattaforma Vimeo e l’EP “Total Thrash” su YouTube.

 

Sick Mother Fakers: Trent’anni di Hardcore, satira e sperimentazione sonora

Il gruppo, originariamente concepito come un progetto one-off da musicisti attivi in altre band, prese vita nel 1989 con l’intento di esibirsi a un festival tenutosi all’SKC di Belgrado. Fortemente influenzati da band come Stormtroopers of Death, Charged GBH e Suicidal Tendencies, l’obiettivo era creare una formazione Hardcore caratterizzata da testi interamente originali, semplici, umoristici e sarcastici.

La formazione iniziale includeva Zoran “Đura” Đuroski (ex-Brainstorm e Overdose) alla chitarra, Dejan “Francuz” Lukić (ex-Karizma e Amnesia) alla batteria (sebbene il suo strumento principale fosse il basso), Dare (ex-Genocid, Heller e Brainstorm) al basso (il cui strumento originale era la chitarra) e Kokan (Amnesia e Kerozin) alla voce. Il loro setlist per il festival, composto da otto canzoni scritte in un solo giorno, ottenne un riscontro così positivo da convincere i musicisti a continuare. Dopo questo primo concerto, tuttavia, Đuroski e Kokan lasciarono e furono rimpiazzati da Sale alla voce e Šola (batterista dei Brainstorm) alla batteria, permettendo a Lukić e Dare di tornare ai loro strumenti originali. Questa formazione, quella dei Sick Mother Fakers, rimase attiva fino al 1994.
Dopo diverse esibizioni dal vivo, la band registrò un demo di nove canzoni, destinato a diventare un EP per la Start Today Records, sebbene la pubblicazione non si concretizzò mai. Nonostante ciò, il demo contribuì notevolmente a diffondere la popolarità del gruppo e a suscitare l’interesse del pubblico, prima che l’attività concertistica venisse interrotta dallo scoppio della guerra nel 1991.
A causa della difficile situazione politica, la band sospese le esibizioni, dedicandosi alla composizione di nuovo materiale per l’album di debutto. Nel 1995, ITV Melomarket pubblicò “Dalje nećeš moći… plati pa ćeš proći!”. L’album, registrato in circa trenta ore all’inizio dell’agosto 1994, conteneva versioni ri-registrate delle tracce della demo e quindici nuovi brani.
L’ispirazione per diverse canzoni (“Dalje nećeš moći…”, “Daj pare”, “Đenka”, “Opljačkani smo” e “Vozi, Miško”) proveniva dai film di Slobodan Šijan, “Chi sta cantando laggiù” e “La Famiglia Marathon”. Il brano “Vozi, Miško” riprendeva persino il tema musicale di “Chi sta cantando laggiù”. La critica alla situazione politica e sociale del Paese trovò spazio in canzoni come “Vreme krize”, “Bus” e “‘Oću moju platu”. L’album includeva anche una singolare cover Hardcore Punk/Turbo-Folk di “I Saw Your Mommy” dei Suicidal Tendencies, e fu realizzato un video promozionale per la traccia “Cvikam žicu”. Nello stesso anno, il regista e amico Dejan Zečević inserì i loro brani nel suo film “Dečak iz Junkovca”.
Nel frattempo, Šola lasciò per unirsi al gruppo Doom Metal Svarog di Đuroski e fu sostituito da Boris, ex-batterista dei Brainstorm, stabilizzando così la formazione. L’anno seguente, il gruppo iniziò a scrivere nuovo materiale, culminato nel secondo album, “Lako ćemo”, pubblicato nel 1998. Con diciassette tracce, tra cui la cover della hit dei Riblja Čorba, “Odlazak u grad”, l’album continuava a dipingere un quadro grottesco della situazione sociale in Serbia con brani come “Doktore, pomagaj”, “Propade mi pos’o”, “Šoferska tuga” e “Majstori”. L’album fu pubblicato anche come CD multimediale contenente un breve video. Dopo la sua uscita e la presentazione dal vivo, Sale si unì alla Punk Rock band Šaht come nuovo batterista.
L’inizio del nuovo millennio vide la band impegnata nella preparazione del nuovo album, benché le esibizioni dal vivo fossero state interrotte. La registrazione dell’album fu completata nel 2006. In questo periodo, il gruppo ampliò i propri confini musicali, incorporando elementi di musica Industrial, Break Beat, Drum & Bass, Techno e Trance, oltre alle consuete influenze Crossover, Metal, Punk Rock e Funk. Nello stesso anno, la band riprese l’attività live aprendo il concerto dei Soulfly all’SKC di Belgrado. L’attività concertistica continuò e nel novembre 2007, PGP-RTS pubblicò il terzo album, “Ma kome majku?”. Il disco includeva una cover di “You Spin Me Round” dei Dead or Alive e fu accompagnato da un video promozionale per la traccia “‘Ajde”. In seguito all’uscita dell’album, la band intraprese un tour che toccò le principali città serbe e dell’ex-Jugoslavia.

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Rapidforce: Dagli esordi Thrash alla svolta Groove del nuovo millennio

 

I Rapidforce sono una band Metal serba, originaria di Belgrado, emersa nel panorama musicale nel 1990 per iniziativa del chitarrista Kosta Bogdanović, l’unico membro a rimanere costante nel tempo e la figura attorno a cui la formazione, variabile e storica, ha sempre ruotato. La band si affermò inizialmente come esponente del Thrash Metal, registrando nell’anno stesso della fondazione la demo di cinque tracce “To Sky and Back”, che confluì in seguito nell’album di debutto. Nonostante l’attività concertistica in Serbia e Bosnia, il primo album, “Apotheosis Of War”, fu registrato nel 1993 e pubblicato tra il 1993, in vinile tramite SilverCross Records e,  il 1994su MC. Quest’opera, peraltro, è considerata una delle uscite Metal serbe più rare e ricercate. A causa delle difficili condizioni del Paese e delle complicazioni finanziarie, i Rapidforce interruppero le operazioni nel 1996.
La band tornò attivamente sulla scena musicale intorno al 2000. Questa fase vide una significativa ripresa con una serie di concerti e cambi di formazione, che vedevano spesso affiancare Bogdanović a figure importanti come il cantante Robert Perić e il batterista Milan Jejina. I Rapidforce furono ospiti fissi di importanti eventi, come l’EXIT FESTIVAL in diverse edizioni (dal 2003 al 2006). Il chitarrista Kosta Bogdanović e il batterista Milan Jejina, due figure chiave, ebbero l’opportunità di suonare con Paul Di’Anno (ex Iron Maiden) e la band stessa aprì per i Soulfly a Belgrado nel 2006.
Questa fase di rinnovamento culminò con il secondo album, “Burst Under Pressure”, pubblicato nel 2008 dall’etichetta tedesca Twilight Zone Records. Con questa uscita, la band virò verso un sound più orientato al Groove/Heavy Metal in stile americano, con chiare influenze vicine ai Pantera, segnando un’evoluzione della loro proposta musicale che, pur mantenendo forti radici nel metal, aveva abbracciato sonorità Groove/Thrash.
Nel corso della loro carriera, i Rapidforce hanno anche contribuito a diverse compilation con il brano “Hero”, apparendo in “Witness Of The 1st. Discussion” (1995), “Forces of Anger” (2004) per Multimedia Records, e “The Best Of Heavy Vol. 2” (2016).

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Amnesia: Pionieri del Thrash serbo

Gli Amnesia rappresentano un capitolo fondamentale e pionieristico nella storia dello Speed/Thrash Metal in Serbia e nell’ex-Jugoslavia. La band è emersa come un progetto trasversale, formatasi con musicisti già attivi in altre formazioni di spicco della scena, in particolare membri degli Heller e dei Rapidforce.
Nonostante la loro breve esistenza, gli Amnesia sono cruciali per aver contribuito a lanciare il genere Speed/Thrash nella loro regione. La loro eredità musicale si concentra in un unico nastro demo, pubblicato intorno al 1988, l’unica testimonianza discografica del gruppo, che non ha mai rilasciato un album in studio.
L’influenza degli Amnesia è strettamente legata alla successiva evoluzione del panorama Metal serbo, in particolare attraverso il collegamento con i Sick Mother Fakers. Diversi membri degli Amnesia confluirono in questo progetto: Dejan “Francuz” Lukić (proveniente anche dai Karizma) fu inizialmente il batterista dei Sick Mother Fakers prima di passare al basso, mentre Kokan (chitarrista sia negli Amnesia che nei Kerozin) ricoprì il ruolo di primo cantante della band.
Attualmente inattivi o sciolti, gli Amnesia mantengono la loro importanza storica come veri e propri precursori, la cui breve ma significativa attività ha gettato le basi per lo sviluppo del Thrash e del Crossover in Serbia.

 

Heller: Dalle origini all’impatto cult

Photo credit Ivana Čvorović

Gli Heller, band serba di Speed/Thrash Metal originaria di Belgrado, sono riconosciuti come uno dei primi gruppi Thrash e veri e propri pionieri dell’Extreme Metal nell’ex-Jugoslavia.
La band si formò nel 1984 su iniziativa del chitarrista e cantante Attila Milojković e del chitarrista solista Kosta Bogdanović “Kole”, affiancati da Zoran Miladinović “Deda” al basso e Saša Đaković “Müller” alla batteria. Nel 1987, Kosta Bogdanović lasciò per fondare gli Amnesia e, successivamente, i Rapidforce, venendo sostituito da Zoran Dankov “Dane”.
Nonostante la notorietà acquisita sulla scena locale, l’importanza storica degli Heller è indissolubilmente legata al loro primo e unico album in studio, l’omonimo “Heller”, pubblicato per Ghost House nel 1989. Questo disco, stampato in sole 500 copie, è universalmente considerato il primo album Extreme Metal in assoluto nell’ex-Jugoslavia e una delle prime uscite del genere in tutta l’Europa sud-orientale. Per questo motivo, il vinile è oggi un raro e ricercato pezzo da collezione. L’album conteneva undici tracce, con testi scritti interamente in serbo ad eccezione di un singolo brano. Inoltre, nel 1987, la band partecipò allo split “Beograd Hardcore ’86/’87 No. 1” pubblicato da Bojkot Tapes in 100 copie.
Dopo la pubblicazione dell’album, nel 1993 la band registrò un ultimo demo, intitolato “Demo Tape”, rilasciato per Take It or Leave It Records, prima di interrompere definitivamente l’attività.
Dopo un lungo periodo di silenzio, gli Heller si riunirono nel 2013 con una formazione che vedeva i membri originali Attila Milojković e Zoran Dankov. La band tenne un concerto di reunion all’inizio del 2014 e continuò l’attività dal vivo per alcuni anni, prima di sciogliersi nuovamente in modo definitivo nel 2018. L’impatto degli Heller non risiede solo nella loro musica, un misto grezzo di Speed e Thrash, ma anche nel loro ruolo di trampolino di lancio per altri musicisti e progetti chiave nel metal serbo.

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Eyesburn: La fusione improbabile che ha ridefinito l’Hardcore serbo

Gli Eyesburn sono una delle band più importanti e influenti della scena musicale serba, emersi a Belgrado nel 1994 e rapidamente affermatisi come una forza trainante nel panorama underground balcanico. La band si è distinta fin da subito per una miscela musicale estremamente eclettica, combinando le radici aggressive dell’Hardcore Punk e del Crossover Thrash con influenze inaspettate di Reggae, Dub e Drum and Bass.
La figura centrale e leader del progetto è Nemanja “Kojot” Kojić, un musicista versatile che ha ricoperto il ruolo di chitarrista, cantante e, successivamente, anche trombonista. La formazione iniziale vedeva Kojić alla chitarra e cori, affiancato da Laza al basso, Alek alla batteria e Nenad alla voce, con quest’ultimo che lasciò presto, spingendo Kojić ad assumere il ruolo di frontman.
Il loro primo album, “Dog Life” (1998), ha stabilito il tono, ma è con il secondo lavoro, “Fool Control” (2000), che gli Eyesburn hanno cementato la loro identità. L’album ha mostrato appieno la loro abilità nel fondere generi apparentemente distanti, includendo brani che mescolavano Rock Moderno, Metal e Breakbeat Reggae. Un brano di quell’album, “Rizlu imaš, ličnu kartu nemaš”, ottenne un’ampia visibilità apparendo nella colonna sonora del popolare film serbo “Munje!” (2001).
Il sound maturo della band si è ulteriormente consolidato con l’uscita dell’album “Solid” (2003), che molti critici considerano il loro lavoro migliore.
Lo stile inconfondibile degli Eyesburn attirò presto l’attenzione internazionale, portando a una delle collaborazioni più significative della loro carriera: Max Cavalera, leader dei Soulfly, li invitò a registrare il brano “Moses” per l’album “Prophecy” (2004) e a partecipare al tour europeo di quell’anno.
Dopo la pubblicazione dell’album “How Much for Freedom?” (2005), la band attraversò un periodo di pausa nel 2007, con Kojić che si concentrò sulla sua carriera solista e su altri progetti paralleli.
Gli Eyesburn si sono riuniti nel 2011, riprendendo intensamente le attività dal vivo e pubblicando un nuovo album in studio, “Reality Check” (2013). Nonostante alcuni cambi di formazione e periodi di interruzione, la band ha continuato a esibirsi e a registrare, dimostrando la propria duratura rilevanza. Nel 2022, hanno pubblicato il loro sesto album in studio, “Troops of Light”, a conferma della loro capacità di evolvere mantenendo fede alla loro unica e potente visione musicale. Gli Eyesburn sono celebrati non solo per la loro musica innovativa, ma anche per aver portato un sound serbo distintivo sul palco globale.

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Nadimač: Il risveglio del Thrash

I Nadimač si sono formati a Belgrado nel 2003 per iniziativa degli amici e colleghi Dragan e Zec. La genesi della band rispondeva all’esigenza di rilanciare il Thrash Metal in un contesto locale percepito come dominato da formazioni tribute e da gruppi ritenuti pretenziosi. Inizialmente, l’attività del gruppo si è focalizzata sull’apprendimento strumentale e sull’esecuzione di cover di band veloci, in prevalenza di scuola tedesca.
Tra il 2003 e il 2005, la band ha iniziato a comporre i primi brani originali, tra cui “Vukodlak” e “Krvave desni”, registrati inizialmente con mezzi rudimentali. A partire dal 2005, i Nadimač hanno dato il via a un’intensa attività concertistica. Le loro esibizioni si sono distinte per l’energia grezza e sincera, lasciando il segno in una varietà di locali e spazi non convenzionali. Questa fase ha contribuito a definire l’immagine della band, legata a performance intense e a un’attitudine marcatamente underground.
Nel 2007 è stato registrato “Vukodlak metal”, un lavoro considerato dalla band un demo a causa dei tempi di produzione estremamente rapidi, completato in un solo giorno. Questo periodo ha visto anche significative modifiche alla formazione: Krle ha sostituito il chitarrista Grabić e ha contribuito a “Vukodlak metal”. Nel 2008, Dača (Vičhant, Necrorectumonomicon, Daggerspawn) e Ćora (Metal Slug) sono subentrati a Dule e Krle, che hanno poi fondato i Port Royal.
La produzione discografica ufficiale ha preso slancio con l’EP autoprodotto “Metal je rat”, registrato alla fine del 2008 e pubblicato all’inizio del 2009. Nello stesso anno, è stato pubblicato il primo album, “Državni neprijatelj broj kec”, per l’etichetta cinese ADP, con cui la band ha pubblicato anche “Po kratkom postupku” nel 2011.
La loro discografia successiva ha visto la pubblicazione di “Nejebanježivesile” nel 2013, per l’etichetta DIY greca VSR, e “Manifest protiv sudbine” nel 2015, per l’etichetta tedesca Witches Brew. Il loro quinto album, “Besnilo”, è stato pubblicato nel 2017 dall’etichetta spagnola XTREEM MUSIC. Oltre agli album, i Nadimač hanno realizzato due DVD autoprodotti e hanno partecipato a oltre 20 split album con altre band in Europa, Asia, Australia e nelle Americhe, consolidando una vasta rete di collaborazioni internazionali e la loro influenza nel panorama thrash globale.

Split “Serbian Metal Strikes DaggerSpawn / Надимач” per La Hora de la Bestia 2008
Split “Eraser Pervertum Obscurum / Надимач” per Stay Pure 2009
Split  “Authorization: Legal Offense Benefactor Decease / Надимач “ per Infernal Kaos Productions 2009 1500 copie
Split “Abominations, Chaos and Bestial Warfare Adokhsiny / Land of Hate / Wicked / Надимач / Wargoatcult” per Infernal Kaos Productions 1000 copie
Split “Battlefield Mosh Надимач / Sarjan Hassan”  per Stay Pure Limited 2010 150 copies
Split “After a Decade in Hate (Alive) / Метал је рат Nihilist / Надимач” per Chaosphere 2010 500 copies
Split “Serbian Thrash Metal Fist Unleashed Надимач / Pollution / Deadly Mosh / Toxic Trace” per Butcher Sound 2010
Split “Thrash Brotherhood Надимач / Chemical Assault” 2010
Split “Balkan Area Thrashers Надимач / Conspiracy” per Coffinfeeder Distro 2011
Split “3 Ways of Thrashers Надимач / Kasatura / Exarsis” per Coffinfeeder Distro 2011
Split “Mixed Thrashing Blood Union Надимач / Abominoq” per RDL Distro 2012
Split “Brotherhood of Guillotine Revenge / Надимач” per Silent Scream Records 2012
Split “Rich Man’s War – Poor Man’s Blood Agathocles / Надимач” per Grim Reaper Records 2013 90 copies
Split “3 Ways of Moshing You: Unidos Alkolikarski Da Rua Thrash Надимач / Demencia / Anesthesia of Beer” per Obsculum Cruentum Productions 2014
Split “United in the Streets Надимач / Saht” per RDL Distro 2014
Split “4 Way Split Tape Надимач / Crippled Fox / Slaughter in the Vatican / Noise Complaint / Noise Complaint” per Posthuman Productions 2014
Stlit “Krezivi revolt Надимач / Redenik / Pro-Past” per Jesboligakurac Records 2015
Split “Nadimač / Confused Надимач / Confused” per NecroVoid Records 2020

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Trash Union: La fusione Crossover/Thrash che ha ridefinito l’Hardcore

I Trash Union rappresentano una realtà musicale di grande interesse e spessore all’interno della scena metal serba. Formatisi nel 1999 a Zrenjanin, nella regione della Vojvodina, hanno rapidamente sviluppato un sound distintivo che si pone all’incrocio di diversi generi, facendone una band indiscutibilmente importante per il panorama hardcore serbo.

La loro proposta musicale è un audace Crossover/Thrash Metal che unisce l’aggressività del Thrash classico e dell’Hardcore Punk con influenze inattese di Southern Metal e l’uso di vocalità Hip Hop con tecniche di flow più datate, a testimonianza delle loro origini a cavallo tra gli anni ’90 e 2000. Questa fusione eclettica trae ispirazione da svariati stili di musica pesante, spaziando dal Bay Area Thrash Metal e la scena skate di Venice Beach all’Hardcore Punk di New York e all’Hip Hop sia della East che della West Coast. Ciò che unifica queste diverse direzioni musicali nei Trash Union è lo stretto riferimento al periodo di pubblicazione compreso tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, con l’obiettivo ben definito di mantenere l’autentico spirito della musica old school.
Le caratteristiche principali di questa band si manifestano nell’energia cruda, nei riff aggressivi e in testi che spaziano su una vasta gamma di argomenti. L’attenzione è posta sulla critica sociale, l’ipocrisia, l’ignoranza e la resistenza contro il dominio, spesso con uno sguardo sia locale che globale sulla realtà. Attraverso la satira della mediocrità e la lotta contro l’ignoranza, la band si propone anche di offrire consigli amichevoli al pubblico. I Trash Union sono dunque un eccellente esempio della diversità e della creatività che caratterizzano il metal underground serbo, fondendo influenze globali con temi socio-politici locali.
Il debutto in studio è arrivato nel 2006 con l’album Pride and No Prejudice, il loro primo vero e proprio full-length. Tre anni più tardi, nel 2009, la band ha dato seguito a questa opera con la pubblicazione del secondo album, Built to Last, consolidando la propria presenza sulla scena.
Dopo un periodo che ha visto un’interruzione nella produzione di album completi, la band è tornata nel 2015 con l’EP Gone for Good, un lavoro più conciso che ha mantenuto vivo l’interesse del pubblico. La loro attività si è estesa anche al di fuori delle pubblicazioni autonome, con la partecipazione a diverse compilation: il brano “Piercing the Silence” è stato incluso in “Puls Balkana – Kompilacija underground Hardcore/Punk i Metal bendova sa Balkanskog poluostrva” (Bučan Pas, 2016), mentre “Red Scope” è apparso su Yugoslavian Thrash Metal Madness (Balkan Metal Promotion, 2018). L’uscita più recente della formazione risale al 2023 con l’album Procrustean Rule, a testimonianza della sua continua rilevanza e longevità nel panorama musicale.

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Hatred: Dalle radici Punk al Thrash Metal

La band Hatred è stata fondata nel febbraio 2001 e, sebbene inizialmente fosse prevalentemente influenzata dai The Offspring, completando e eseguendo alcune canzoni punk-rock durante la serata finale del “Rebel Demo Tournament 2001”, ha presto virato in modo significativo verso il Thrash Metal.
I primi segnali di successo arrivarono all’inizio del 2004, quando gli Hatred parteciparono alla Gimnazijada a Belgrado, la loro esibizione più visitata con oltre 1000 spettatori. A seguito di ciò, venne pubblicato un CD che includeva due loro brani registrati dal vivo durante la competizione. La band dimostrò una notevole costanza nei contest per demo band, superando le qualificazioni per il “Demo Masters Tournament 2″ e partecipando alla serata superfinale tenutasi nello Studio 6 di Radio Belgrado all’inizio del 2005.
Il loro coinvolgimento nel circuito dei tornei si intensificò: all’inizio del 2006, gli Hatred si qualificarono nuovamente per la finale del “Demo Masters Tournament 3″, scelti sia dal pubblico che dalla giuria di esperti, e parteciparono per la seconda volta consecutiva alla superfinale nello Studio 6. Durante queste registrazioni furono incise le prime demo live della band, confluite nel loro Promo disc. Nello stesso anno, la band raggiunse la serata finale del “Demo Masters Tournament 4″ come tribute band degli Slayer e, successivamente, si qualificò per le superfinali della competizione per band autoriali per la terza volta consecutiva, nel maggio 2006.
Il primo Full-length della band “Bring the Terror” è stato rilasciato nel 2011.
I brani della band hanno anche trovato spazio in diverse compilation relative al contest, con “Picture on the Wall” apparso sia su “BGD 202 Demo Masters 2/3″ (2005) che su “BGD 202 Demo Masters 4” (2007), e “Breaking the Skull” incluso in “BGD 202 Demo Masters 5″ (2008).

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Jenner: Il Trio Tutto al Femminile Che Porta il Thrash Serbo Sulle Scene Europee

 

Le Jenner sono una band heavy/thrash metal interamente al femminile originaria di Belgrado, in Serbia, fondata nel dicembre 2013 dalle sorelle Aleksandra (chitarra) e Marija (batteria). Inizialmente, lo stile della band era incentrato sull’esecuzione di cover di heavy metal old-school di gruppi come Warlock e Judas Priest. Tuttavia, entro il 2014, le Jenner hanno spostato la loro attenzione su un sound più veloce e aggressivo, evolvendo le loro influenze per includere band come Agent Steel, Overkill, Anthrax e Megadeth. Questo cambiamento ha portato all’incorporazione di cover più thrash e all’inizio della composizione di materiale originale. Dopo alcuni cambi iniziali, la formazione si è consolidata in un trio. La prima testimonianza del loro lavoro originale è arrivata nel 2015 con la pubblicazione del Demo 2015, che conteneva i brani iniziali della band e riscosse un’accoglienza positiva da parte del pubblico.
Il loro album di debutto, “To Live Is to Suffer”, è stato pubblicato nel 2017 tramite Infernö Records e successivamente ristampato da Fighter Records, affermando il loro stile che richiama il thrash veloce. Nel 2020 è seguito un EP significativo, “The Test of Time”, anch’esso pubblicato da Infernö Records. La loro discografia più recente include il terzo album in studio, “Prove Them Wrong”, rilasciato nel 2024 ancora con Fighter Records, a testimonianza della loro continua evoluzione e della loro presenza nei festival europei.

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Terrorbound: Rabbia pura e riff veloci 

I Terrorbound, fondati nel 2024 a Novi Sad, in Serbia, sono una band Blackened-Thrash Metal che mira a riportare in auge l’aggressione e la rabbia pure e inalterate in un genere dimenticato nella scena locale. Una volta che assaggerai i loro riff veloci, le melodie inquietanti e le ruggenti vocals, ti faranno sicuramente tornare per averne ancora.
La band ha pubblicato l’EP “Unleash the Terror” il 13 aogosto 2025 , potete trovare la nostra recensione qui.
Attraverso i loro testi, criticano i vari problemi che affliggono la nostra società: dalle guerre, la corruzione e l’avidità umana, a quelli che si trovano esclusivamente dentro le nostre menti. Il loro obiettivo è quello di dare al pubblico uno schiaffo di realtà che apra gli occhi, che lo si voglia o no.
Nonostante esistano solo da un anno, hanno già all’attivo alcune esibizioni degne di nota, tra cui un warm-up show per gli Exodus e la partecipazione a importanti festival underground serbi come il “Feelgood Festival” e lo “Zlo-Fest”. Una band giovane che riveglial a scena Extreme Metal.
Il loro EP “Unleash the Terror”, così come i loro due singoli “False Kingdom” e “Triumph of Death” sono disponibili su YouTube e su tutte le piattaforme di streaming.

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Deadly Mosh: Una forza costante nella scena Metal balcanica

I Deadly Mosh sono un’affermata band Thrash/Speed Metal originaria di Kragujevac. Combinando voci acute, un batterismo veloce e riff serrati, hanno rapidamente conquistato popolarità nella scena metal serba, distinguendosi per la loro energia e aggressività.
L’attività discografica della band è iniziata nel 2008 con l’EP d’esordio, “Fuck Holy War”. Nello stesso anno, hanno riproposto il materiale in uno split-album con la Thrash Metal band serba Pollution, intitolato “Deadly Pollution”. Due anni dopo, nel 2010, i Deadly Mosh hanno consolidato la loro presenza con il secondo EP, “The Blind Leads the Blind”, che presentava quattro nuovi brani. Questo periodo fu caratterizzato anche dalla pubblicazione di un ulteriore split-album con i macedoni Warnament, Labeled to Confront!, e dalla loro inclusione nella compilation Serbian Thrash Metal Fist Unleashed, al fianco di band come Nadimač, Pollution e Toxic Trace.
Il debutto sulla lunga distanza dei Deadly Mosh è arrivato nel giugno 2012. L’uscita di questo primo album fu anticipata dal singolo “Stargate”, che includeva un brano inedito tratto dal disco imminente e una versione ri-registrata di “Fuck Holy War”. L’album d’esordio, intitolato “Hellsound”, venne pubblicato dall’etichetta svizzera Miner Recordings.
Sempre nel 2012, la band ha pubblicato l’EP “Evil In The Night”, un lavoro che ha colmato l’intervallo tra “Hellsound” e la loro successiva opera completa, motivato da materiale incompiuto e da cambiamenti nella formazione. Il secondo full-length, “United By Pain”, è stato registrato tra l’ottobre 2013 e il giugno 2014, offrendo otto nuove tracce al pubblico.
Parallelamente, i Deadly Mosh hanno contribuito a diverse compilation di rilievo, tra cui “Room of Glass” su Invasion from the East (Miner Records, 2012), “Codex Alimentarius” su Invasion from the East Vol. 2 (Miner Records, 2018) e “Self-Destruction” su Yugoslavian Thrash Metal Madness (Balkan Metal Promotion, 2018).

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Pollution: L’assalto Thrash Metal dalla capitale serba

I Pollution sono emersi a Belgrado nel 2007 con un obiettivo chiaro e intransigente: resuscitare l’aggressività e il sound del Thrash Metal della vecchia scuola. Fondata dal cantante Bane (Branko Zorić) e dal chitarrista Pippy (Petar Piperin), la band si è rapidamente imposta come una forza trainante nella scena metal serba grazie alla sua devozione al genere. La prima prova tangibile del loro impegno arrivò nell’agosto 2008 con la registrazione del demo “Our Way”, che ottenne una calorosa accoglienza nell’ambiente underground. Questo materiale fu subito valorizzato nello split-CD “Deadly Pollution”, pubblicato da Terror Blast Production, un’operazione che li vide affiancati ai connazionali Deadly Mosh.
L’attività discografica proseguì intensamente: nel 2009, i Pollution registrarono l’EP “Massive Overload”, a cui fece seguito, nello stesso anno, il loro primo full-length, Modern Warfare”, pubblicato sotto l’etichetta EBM Records. La loro crescente rilevanza nella scena locale fu ulteriormente confermata nel 2010, quando furono inclusi nella compilation “Serbian Thrash Metal Fist Unleashed”, al fianco di gruppi di spicco come Nadimač, Deadly Mosh e Toxic Trace.
Nel corso degli anni, la line-up ha subito diverse modifiche, specialmente nella sezione ritmica, con musicisti come Frenky (basso) che si è unito nel 2008 e diversi avvicendamenti alla batteria, un segno della dinamicità e della ricerca di stabilità della band. Dopo una fase di pausa, i Pollution sono riemersi e sono attualmente attivi con una formazione stabile che include Bane alla voce, Pippy alla chitarra (ritornato dal 2017), Frenky al basso e Sergej Radan alla batteria (dal 2018), continuando a lavorare a nuovo materiale.
Tematicamente, la band non lascia spazio a distrazioni: i testi dei Pollution affrontano questioni crude e urgenti. Il loro repertorio è un atto d’accusa che si concentra su violenza, inquinamento, politica, apocalisse e le dinamiche brutali della guerra, rispecchiando l’attitudine senza compromessi del loro sound Thrash. I Pollution rimangono, di fatto, una delle voci più autorevoli e storiche del Thrash Metal serbo.

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Toxic Trace: L’Aggressione Speed/Thrash senza compromessi

I Toxic Trace sono una band Thrash Metal proveniente da Bogojevo, formatasi nel novembre 2007. L’idea alla base del progetto, il cui nome è un omaggio a un brano dei Kreator, è sempre stata quella di suonare musica cruda e veloce, abbracciando apertamente le sonorità del Thrash/Speed Metal tedesco degli anni ’80 (Kreator, Sodom, Destruction, Slayer e vecchi Sepultura). La formazione originale vedeva Djubre alla batteria, Dushman (chitarra e voce) e Mimi al basso. Inizialmente, la band si è concentrata sull’esecuzione di cover e ha acquisito rapidamente esperienza calcando numerosi palchi in Serbia. Verso la fine del 2008, i Toxic Trace hanno iniziato a comporre materiale originale, che è confluito nel loro primo demo, “Slaughter”, registrato all’inizio del 2009 presso l’Heavy Attack Studio. Il demo ha ottenuto un consenso immediato tra i fan del Thrash Metal in Serbia.
A metà del 2009, la formazione ha subito una modifica quando il bassista Mimi ha lasciato la band ed è stato sostituito da Max (Vyrderon). Con questa nuova line-up, tra l’aprile e il maggio 2010, è stato registrato il loro album di debutto, intitolato “Torment”.
La band ha attraversato un periodo di inattività dopo il 2012, per poi riformarsi con un rinnovato vigore e una parziale modifica della line-up nel 2019. La formazione attuale vede il ritorno dei membri storici Đubre (batteria) e Max (basso), affiancati da Sloba (chitarra e voce).
I temi lirici dei Toxic Trace sono in linea con il loro sound brutale, concentrandosi su violenza e critica anti-religiosa. Nonostante le interruzioni, la band è considerata un punto fermo nella scena underground serba, nota per la sua fedeltà al Thrash più rapido e incisivo.

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Alister: La metamorfosi del sound

 

La band è stata originariamente fondata con il nome Poltergeist dal chitarrista Marko Vuckovic e dal bassista Ivan Petrovic nel 1999. Il loro demo del 2000, “PowerBeat”, è stato una promozione underground, e dopo aver cambiato il nome in Alister, la band ha registrato il suo primo album nel 2001 – “Obscurity”, con una formazione composta dal chitarrista Marko Vuckovic, il cantante Igor Milandinovic, il bassista Ivan Petrovic e il batterista Marko Stosic. Miroslav Brankovic (Alogia, Psychoparadox) ha eseguito tutti gli assoli e le chitarre pulite aggiuntive, come ospite speciale nell’album. Il sound degli Alister era un mix di influenze thrash degli anni ’80 e ’90 con l’approccio Classic Metal dei riff di Metallica e Iced Earth e le voci urlate di Kreator e Testament.
Nell’ottobre 2001, gli Alister hanno vinto il primo premio al concorso per band “Gitarijada Jagodina 2001” a Jagodina. Nel 2002, dopo l’arrivo di nuovi membri, Marko Ognjanovic (chitarra solista) e Milos Simic (tastiere), gli Alister erano pronti a promuovere il loro primo album. Il primo grande passo è stato l’“Hard & Heavy Fest” di Belgrado nel marzo 2002. Sono seguiti altri concerti, come quello di Paul Di’Anno a Belgrado, e concerti a Smederevo, Jagodina, Cuprija, ecc. Con la loro attuale formazione, sono tornati in studio nel 2002 per registrare il loro secondo album, “Memories and Dreams”. Il nuovo album era diverso in quanto il sound era più melodico e con alcune voci heavy classiche, specialmente nei ritornelli. Insieme a Srdjan e Miroslav Brankovic (Alogia/Psychoparadox), gli Alister hanno registrato una canzone, “See You on The Other Side”, dedicata al compianto Chuck Shuldiner (Death/Control Denied).
Infine, hanno firmato un contratto per la pubblicazione di entrambi i loro album con One Records ed erano pronti a promuovere il loro sound in tutta la Serbia. Nel 2004, Marko Stosic è stato sostituito con un nuovo batterista, Ivan Dulic, e Milos Simic ha lasciato la band. Con la nuova formazione, stavano lavorando al loro terzo album intitolato “Where Angels Bleed”, che includeva 10 tracce inedite HeavyDeathThrash esplosive.
Il 29 gennaio 2008, gli Alister hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’album degli Alister“Where Angels Bleed”, registrato nel 2006 al Paradox Studio, non sarà pubblicato, e non ci sarà alcun tentativo per la sua uscita.”
Gli Alister hanno registrato il loro terzo album e lo hanno pubblicato nel 2010. Si intitola “Otrov” e tutte le canzoni sono in lingua serba.
Possiamo trovare la band con il rano “Gavran” nella compilation “Yugoslavian Thrash Metal Madness” (Balkan Metal Promotion, 2018).

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War Engine: L’esplosione Hardcore Thrash da Novi Sad

I War Engine sono una band Hardcore Thrash Metal originaria di Novi Sad, emersa sulla scena nel 2009. Il gruppo si è rapidamente affermato per il suo sound estremamente veloce e aggressivo, il loro stile è una potente fusione che attinge al meglio del Crossover Thrash. I War Engine combinano i riff veloci e l’aggressività tipica del Thrash Metal con l’energia grezza e i repentini cambi di tempo dell’Hardcore e del Crossover. Le loro liriche riflettono questa duplice natura, esplorando temi che spaziano dalla guerra al caos e alla cultura del party e dell’alcol. Le recensioni specializzate inquadrano le loro influenze nel “periodo d’oro” del Thrash/Crossover di fine anni ’80 e inizio anni ’90, con chiari richiami a band seminali come Slayer, Suicidal Tendencies, Sepultura e Agnostic Front.

Il percorso discografico della band è iniziato nel 2011 con il demo “Chemical Warfare”, seguito nel 2012 dall’EP “Machete”. Il loro primo album completo, “Adrenaline Rush”, è stato pubblicato tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, segnando il loro ingresso ufficiale nel formato full-length.

Cinque anni dopo, nel 2017, i War Engine hanno rilasciato il loro secondo acclamato album, “The Verdict”. Questo lavoro ha segnato un’evoluzione del sound, spingendo maggiormente verso le radici Crossover/Hardcore e introducendo la voce distintiva di Dušan Mijolić. L’evoluzione è proseguita con il terzo album in studio, “Decadence”, pubblicato nel 2022.

Oltre agli album, la band ha mantenuto un flusso costante di singoli, tra cui “Don’t Look Back” nel 2020 e il più recente, “Tebi Hvala”, uscito nel 2024 e accompagnato da un video musicale. La loro rilevanza nella scena underground è testimoniata anche dalla loro inclusione in diverse compilation di genere, tra cui “A.C.A.B.” su “Invasion From the East – Live in Novi Sad” (2014) e “Face Your Enemies” su “Yugoslavian Thrash Metal Madness” (2018). I War Engine continuano a essere celebrati come una delle forze più dinamiche e meno concilianti del metal serbo.

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Architect of Pain: Il ruggito Thrash/Heavy Metal

Gli Architect of Pain sono emersi nel panorama Metal serbo nel 2018, forgiando un sound che inizialmente si posizionava nell’intersezione tra Thrash e Death Metal, per poi consolidarsi in una miscela di Thrash e Heavy Metal aggressivo. Nati a Novi Sad e successivamente trasferitisi a Smederevo, la band si è affermata come un’entità indipendente e attiva nel circuito underground.
Fin dalle origini, la band ha scelto di affrontare testi complessi, esplorando tematiche profonde che spaziano dalla filosofia alla storia, dalla politica alla religione.
Il fondatore e pilastro degli Architect of Pain è il chitarrista Milan Bogdanović (chitarra ritmica), l’unico membro ad aver mantenuto una presenza costante nella formazione. Nonostante i frequenti cambi che hanno interessato in particolare i ruoli di chitarra solista e voce, la band è riuscita a mantenere la propria attività. Sono una presenza regolare e riconosciuta nella scena metal serba, con esibizioni in concerti e festival locali che ne testimoniano la vitalità. La loro identità e il loro operato sono principalmente documentati attraverso le piattaforme social e le enciclopedie specializzate nel metal.
In quanto band indipendente, la loro discografia è composta prevalentemente da singoli o EP auto-prodotti. Tra i brani pubblicati che permettono di immergersi nel loro stile diretto e potente spiccano: “Evil Fate”, di cui è disponibile un lyric video, e “Divine Retribution”, un brano menzionato nel 2025.
In sintesi, gli Architect of Pain incarnano una dinamica realtà underground serba, dedita a un Thrash/Death Metal senza compromessi.
Essendo un progetto che opera al di fuori delle etichette, la discografia degli Architect of Pain è intrinsecamente legata alla loro natura di band indipendente e si articola principalmente attraverso la pubblicazione di singoli o EP auto-prodotti. Nel 2020 compaiono con il brano ”War in Heaven” nella compilation “Virus Is My Business” (Miner Records mentre, nel 2021, gli Architect of Pain  hanno pubblicano l’album “Endless River of Blood”.
Queste uscite rappresentano i riferimenti fondamentali per comprendere il loro aggressivo sound Thrash/Heavy Metal.  La scelta di rimanere indipendenti consente agli Architect of Pain di mantenere un controllo totale sulla loro espressione artistica e sulla cadenza delle loro pubblicazioni.

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BlastForge: Il Thrash/Hardcore che denuncia la distopia dalla Serbia

I Blastforge si sono affermati come una forza attiva nella scena metal serba, portando avanti un potente mix di Thrash Metal e Hardcore dalla loro base a Kruševac, nel distretto di Rasina. Sebbene i dettagli sulla loro fondazione e la storia iniziale non siano specificati, la band è nota per la sua musica incisiva che affronta tematiche scottanti come i problemi sociali, la corruzione e la distopia.
Pur non essendo annoverati tra i pionieri del Thrash serbo, i BlastForge si sono fatti strada con tenacia, operando attivamente al fianco di nomi di spicco della regione, tra cui la leggendaria band Thrash Bombarder e l’energico gruppo Groove Metal Downstroy.
La cifra stilistica dei BlastForge risiede in una cruda ma sorprendentemente lucida fusione di Hardcore, Industrial Metal, Death Metal e Thrash. La loro brillantezza emerge dalla capacità di trasformare l’intensità schiacciante e il caos sonoro in qualcosa di estremamente preciso. La produzione, infatti, è compatta, rifinita e implacabile: ogni colpo di batteria e ogni chug di chitarra sono spinti al limite, pur mantenendo una notevole chiarezza.
Gli elementi Industrial sono fondamentali in questa formula, aggiungendo un tocco distopico che richiama la freddezza meccanica riscontrabile in band iconiche come i Fear Factory e i Ministry, mentre i riff Thrash mantengono costantemente elevato il livello di adrenalina.
La band ha dimostrato una notevole produttività in un breve periodo, concentrando l’attenzione sulle proprie preoccupazioni tematiche attraverso una serie di pubblicazioni. Il 2025 si è rivelato un anno particolarmente prolifico, segnato dall’uscita di ben sette EP. Tra questi si annoverano “Dystopia Unchained”, “Toxic Blueprint” e “GlobalF.U.”. A questi si aggiungono “Neural Collapse”, “Erase−Rewrite−Replace”, “Mind Rot Protocol” e “Digesting the Masses”, che insieme completano un corpus di lavori che definisce la loro visione sonora e concettuale.

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Pannox: Il Progressive Thrash tra Esoterismo e Psicologia da Novi Sad

 

I Pannox sono una band serba che si è rapidamente imposta nella scena metal di Novi Sad. Fondato nel 2022, il gruppo si è distinto per il suo approccio al Progressive Thrash Metal, una formula che pur basandosi sul Thrash include influenze dal Heavy, Death e Modern Metal. L’elemento distintivo della loro proposta musicale risiede nelle tematiche esplorate, che si addentrano in territori complessi e affascinanti: la psicologia, l’analisi dei sogni e le filosofie esoteriche costituiscono il cuore lirico della loro opera. Nonostante la formazione sia relativamente recente, i Pannox hanno dimostrato una notevole produttività. Nel 2023, la band ha pubblicato diversi singoli per l’etichetta serba Anima Mundi, preparando il terreno per il loro esordio sulla lunga distanza.
Il loro album di debutto, intitolato , è stato pubblicato il 19 gennaio 2024 sempre sotto l’egida di Anima Mundi. L’album è stato registrato, mixato e masterizzato presso il Voden Studio tra il 2022 e il 2023. Tra le tracce presenti figurano brani come , per il quale è stato anche realizzato un video ufficiale e.
Con questa prima opera, i Pannox si sono posizionati come una delle realtà progressive più interessanti della Serbia, contribuendo a definire i suoni non-mainstream del metal balcanico.

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Orest: Il Thrash/Groove che esplora le emozioni 

Gli Orest sono una band di Thrash Metal fondata a Belgrado nel gennaio del 2008, e da allora mantengono una costante attività sulla scena. Il loro sound distintivo si colloca nella fusione tra Thrash Metal e Groove Metal, una combinazione energica che fa da veicolo a tematiche di natura introspettiva. La band è stata creata su iniziativa di Bojan Kovačević e Mladen Tatljak. Fin dalle loro prime produzioni, gli Orest hanno scelto di focalizzare i propri testi su soggetti emotivamente risonanti, esplorando concetti universali come i sentimenti, la paura e l’amore.
La carriera discografica degli Orest è iniziata nel 2008 con la pubblicazione di una demo. Successivamente, la band ha consolidato la propria reputazione con due album sulla lunga distanza. Il primo, intitolato è stato rilasciato nel 2014. Tre anni più tardi, nel 2017, è stata la volta del secondo album, .
La band opera sotto l’etichetta Miner Records, con la quale ha anche contribuito a diverse compilation. Il brano è stato incluso in due raccolte: nel 2017 e “ nel 2018. Inoltre, il loro brano “” è apparso nella compilation “, pubblicata da Librarion nel 2018. Grazie a una discografia in crescita e a una presenza costante nelle compilation di settore, gli Orest continuano a rappresentare un punto di riferimento nella scena metal serba.

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Chaosium: Il Progetto Thrash Metal Divenuto Realtà

I Chaosium sono nati nell’agosto del 2014 come iniziativa di Igor Miladinovic (chitarra) e Ivan Petrovic (basso), entrambi già noti nella scena metal serba come membri della band Heavy/Thrash Alister. Quello che era stato concepito come un semplice progetto secondario si è rapidamente evoluto in una formazione completa e attiva con l’ingresso di Ivan Dulic (batteria) e Nikola Pavicevic (chitarra). Fin dall’inizio, i Chaosium hanno intrapreso un percorso discografico ben definito. La prima uscita della band è stata l’EP , pubblicato in formato digitale nel 2015 per DOF Produkcija. A questa ha fatto seguito, nel 2016, il primo album sulla lunga distanza, , rilasciato sotto l’etichetta Miner Records. Più recentemente, la band ha pubblicato il singolo nel 2021.
Oltre alle uscite in studio, i Chaosium hanno contribuito a diverse compilation di settore. Il loro brano è stato incluso nella raccolta di Miner Records nel 2017. Inoltre, la traccia è apparsa nella compilation , curata da Balkan Metal Promotion nel 2018.

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Prisoner: Dal Thrash Tradizionale all’evoluzione Progressive

La storia dei Prisoner affonda le radici nel 2011, quando il gruppo fu inizialmente fondato con il nome di Grob. Il fulcro creativo della band è il chitarrista solista e compositore Mateja, un musicista precoce che ha scritto le prime canzoni del gruppo all’età di soli tredici anni. Dopo un periodo iniziale dedicato all’esecuzione di cover di band fondamentali come Venom, Sodom e i primi Metallica e Slayer, la band fece il suo debutto dal vivo il 20 aprile 2013 presso l’ormai defunto Gun Club di Belgrado, in apertura ai Kobold (allora noti come Lethalik). La transizione da Grob a Prisoner coincise con l’uscita del loro EP di debutto, , pubblicato nel 2014 da Grim Reaper Records in un’edizione limitata a cento copie. Radicati in un profondo amore per il Thrash e l’Heavy Metal tradizionale, i Prisoner alzarono rapidamente l’asticella per i loro contemporanei con il loro primo album completo, , pubblicato nel 2015 dall’etichetta irlandese Slaney Records in una tiratura limitata di cinquecento copie. Questo lavoro fu un solido debutto che fissò il loro standard.
Nel 2018, la band rilasciò un altro EP intitolato semplicemente , distribuito in formato esclusivamente digitale e autoprodotto. Quest’ultima opera segnò un’evoluzione stilistica significativa: l’album mostrò una chiara tendenza verso un Thrash Metal più Progressive e melodico, un cambiamento che si distinse in modo netto rispetto al loro precedente e più diretto sound Thrash. Questa evoluzione potrebbe aver colto di sorpresa i fan della loro fase iniziale, dimostrando la volontà della band di esplorare nuove direzioni compositive.

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CounterIgnition: Il Thrash/Metalcore che incontra la tradizione

I CounterIgnition si sono formati nell’autunno del 2006 a Belgrado, nati dalle ceneri di due precedenti band disciolte, StrikeBack e Ambush. Il nucleo fondatore era composto da Aleksandar Krchulj (voce e chitarra) e Mladen Kosovc (chitarra). La vera genesi del gruppo avvenne nel 2007 con l’arrivo di Aleksandar Maksem alla batteria, momento in cui la band iniziò le prove regolari e la creazione di nuovo materiale. La formazione si stabilizzò ulteriormente nel 2009 con l’ingresso di Marko Djukanovic al basso, il terzo musicista a ricoprire quel ruolo dopo che i due precedenti erano stati costretti ad abbandonare per motivi personali.
La musica proposta dai CounterIgnition è una fusione energica e peculiare, che combina l’aggressività del thrash metal e del metalcore con l’inclusione di elementi della musica tradizionale serba. Fin dall’inizio, la band ha mantenuto un’intensa attività dal vivo in tutta la Serbia. Nel 2008 hanno registrato e pubblicato il loro primo demo in formato CD. Il debutto sulla lunga distanza, , è arrivato nel 2011 per DDN Records. A questo ha fatto seguito il secondo album completo, , rilasciato nel 2015 dall’etichetta Miner Records in un’edizione limitata di trecento copie. La loro produzione più recente include il singolo , pubblicato nel 2020.
I CounterIgnition hanno inoltre contribuito a diverse compilation di settore. Il brano è apparso su di Deathfuckmageddon Records nel 2017, mentre la traccia è stata inclusa in ” di Librarion nel 2020.

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Putrid Blood: La Fusione di Thrash, Hardcore e Black Metal dalla Serbia

I Putrid Blood si sono formati all’inizio del 2008 su iniziativa di Srdjan Ranisavljevic (chitarra) e Slobodan Stanic (basso), con la chiara intenzione di dedicarsi al Thrash Metal. La formazione iniziale subì una rapida modifica quando Slobodan Stanic lasciò il gruppo, venendo sostituito da Srdjan Hardi al basso.

Per oltre un anno, la band esistette in una dimensione di progetto, un periodo in cui furono concepite e abbozzate le prime versioni delle loro canzoni. Durante la fase di sviluppo del materiale, il progetto attirò l’attenzione di altri musicisti: si unirono alla band Petar Barna (batteria), Bojan Goluza (voce) e Stevan Milankovic (voce). Con il contributo dei nuovi membri, il sound del gruppo si evolse, basandosi sul thrash metal ma incorporando elementi distintivi di Hardcore e Black Metal, portando le canzoni alla loro forma definitiva.

I Putrid Blood tennero il loro primo concerto al festival , condividendo il palco con band come Awaiting Fear, Ashen Epitaph, Salted Cut e Morbidoom. La reazione entusiasta del pubblico al materiale eseguito spinse il gruppo a formalizzare il proprio lavoro, registrando la prima demo intitolata . La demo, composta da sette brani, fu registrata presso lo studio  di Novi Sad tra settembre e ottobre del 2009.

La band consolidò ulteriormente la propria formazione nell’estate del 2011 con l’ingresso di Vladimir Jašćur come secondo chitarrista. Nell’agosto del 2012, i Putrid Blood entrarono nello studio    a Belgrado, uno dei migliori in Serbia, per registrare il loro album di debutto sulla lunga distanza. Il risultato fu “, un disco di dieci canzoni che includeva cinque tracce in serbo, quattro in inglese e un brano strumentale. L’album fu ufficialmente pubblicato nel novembre 2012 tramite l’etichetta svizzera Miner Recordings.
Nel corso degli anni, i Putrid Blood sono stati selezionati per diverse compilation di genere. Il brano fu incluso in di Miner Records nel 2012. Successivamente, le tracce , e “ apparvero su nel 2014. Hanno inoltre contribuito con il brano a “ di Bučan Pas nel 2016. La loro presenza internazionale fu ribadita con l’inclusione di su e di su , entrambe pubblicate nel 2018.

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