Headbanging senza confini: Black Metal in Serbia Capitolo 2

Continua il nostro viaggio nel panorama musicale serbo, dopo aver tracciato l’evoluzione dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal Classico, volge ora verso territori sonori più estremi e oscuri. In questa fase, ci immergeremo nelle atmosfere cupe e complesse del Black Metal, un genere che ha saputo affermarsi con forza, ritagliandosi uno spazio significativo all’interno del panorama balcanico.
The Stone: Un viaggio nel cuore oscuro del Black Metal
Nati nel 1996 a Belgrado, i The Stone hanno segnato una presenza imponente nella scena Black Metal serba, dimostrando una coerenza artistica e una forza senza compromessi per oltre due decenni. Originariamente conosciuti come Stone to Flesh, la band ha fin da subito gettato le basi del proprio sound crudo e nichilista.
Sotto il nome originale, hanno pubblicato due demo che hanno rapidamente catturato l’attenzione: “Serbian Woods” nel 1997 e “Killed by the Sun” nel 1999. Queste prime opere, intinse di un primitivo paganesimo slavo, esploravano temi di morte, misantropia ed esistenzialismo. La loro compilation “Unveiled Evil”, che raccoglieva entrambi i demo, ha riscosso un notevole successo, esaurendo le circa 300 copie stampate e consolidando il loro status di forza emergente.
Nel corso della loro carriera, la band ha mantenuto un’incrollabile adesione all’oscurità come firma distintiva della propria arte. La loro discografia, ricca di demo, EP e album completi, testimonia un’evoluzione sonora che ha sempre preservato l’essenza aggressiva e grezza delle origini.
Oggi, i The Stone sono una formazione solida e coesa, con Glad (Murder, May Result) alla voce, Kozeljnik (Ophidian Coil, Murder, Oculus, May Result) e INIMICVS (Cmpt, Ophidian Coil) alle chitarre. La sezione ritmica è affidata a Vrag (ex-Final Thought, ex-Worg, FEUD, Fullsize) e al basso Honza Kapák (Decompose to Ashes, Black Rain, Bohemyst, Elusive God, Kaviar Kavalier) alla batteria, musicista noto per la sua versatilità e per le sue numerose collaborazioni.
Attraverso innumerevoli pubblicazioni, tour e partecipazioni a festival, i The Stone si sono affermati come una delle entità musicali più forti e significative del panorama Back Metal, un faro inossidabile di intransigenza e passione per le sonorità più estreme.
L’eredità artistica dei The Stone si è costruita album dopo album, in un percorso che riflette la loro costante evoluzione sonora e tematica. Dopo le prime produzioni demo, la band ha inaugurato il nuovo millennio con “Словенска крв” (2002), un album che ha consolidato il loro sound grezzo e viscerale. Questo è stato seguito da un periodo di intensa creatività, che ha visto la pubblicazione di “Трагом хромога вука” (2003) e del successivo “Закон Велеса” (2004), lavori che hanno ulteriormente esplorato le radici del paganesimo slavo.
Il 2004 ha segnato l’uscita dell’EP “Чујете ли, смеју нам се мртви…”, prima di un altro capitolo fondamentale nella loro carriera: “Магла” (2006). Quest’ultimo ha ricevuto ampi consensi, ponendo le basi per una serie di pubblicazioni che hanno rafforzato la loro reputazione. Nello stesso anno, la band ha condiviso il palco virtuale con “Live Curse from the East!” e ha partecipato a split album come “Triumph – Dark – Brotherhood” (2007) e “The Ancestral Alliance” (2009), dimostrando la loro influenza nella scena Black Metal internazionale.
Album come “Неке ране крваре вечно” (2007) e “Umro” (2009) hanno continuato a esplorare il nichilismo e l’oscurità che definiscono il loro stile. Con “Golet” (2011), i The Stone hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di mantenere un sound aggressivo e inconfondibile, una caratteristica che ritroviamo anche in “Nekroza” (2014) e “Teatar apsurda” (2017).
Gli ultimi anni hanno visto la pubblicazione dell’EP “Kruna praha” (2019) e del più recente “Kosturnice” (2021), che ha ricevuto un’ottima accoglienza. Queste opere confermano la dedizione dei The Stone a un Back Metal autentico, profondo e spietato, capace di evolversi senza mai tradire le proprie radici. La loro discografia, un viaggio attraverso il cuore oscuro dell’esistenza umana, testimonia una delle carriere più solide e rispettate nella storia del Back Metal serbo.
L’influenza dei The Stone si estende oltre i loro album, grazie anche alle numerose apparizioni in compilation che li hanno visti protagonisti. Fin dagli esordi, la band ha contribuito con brani distintivi, come “Bogovi od srebra” nella rivista Ablaze del 2002. Negli anni successivi, la loro musica è stata inclusa in progetti significativi come “Sons of Eastern Darkness” (2007) con il brano “Noćas nikog nema pred dverima Nava”, e “Free Compilation CD Vol. 10” di Brutallica Magazine, dove hanno presentato “Testament of Father Ariy”.
La loro presenza si è consolidata anche in compilation di rinomate riviste metal europee come Pařát Magazine, con il brano “Pagan Land” su “Shadows from Underground Vol. 4” (2007), e Legacy Magazine, che ha incluso “Umro” nel numero 03/09. Queste collaborazioni hanno permesso alla band di raggiungere un pubblico più ampio, affermando la loro reputazione internazionale. Successivamente, i The Stone sono apparsi in “Invasion from the East” (2012) con “Nikad bliži smrti” e in “Choice Cuts” di Metalegion Magazine (2018) con “Mrtvog negativ”. Queste partecipazioni testimoniano la loro costante rilevanza e il loro ruolo di spicco nella scena Back Metal globale.
Ishimura: L’orrore esistenziale incontra quello cosmico
Fondati nel 2024 a Novi Sad, in Serbia, gli Ishimura si sono rapidamente affermati nella scena del Metal Estremo grazie a un sound distintivo che amalgama la brutalità del Deathcore con le atmosfere del Black Metal. La band, guidata dai chitarristi Sviatoslav “Neckrion” e Ramil “Perpetuum” e completata da Alex alla voce, Arina alla batteria e Dmitry al basso, esplora tematiche profonde come l’orrore cosmico e l’angoscia esistenziale.
Il 2024 è l’anno del loro debutto con l’EP “Suadade”, rilasciato solo in digitale, così come i singoli pubblicati quest’anno, 2025, “Voraxdivinus” e “Dominion”.
Seppure è una band giovane e con con poche pubblicazioni, gli Ishimura dimostrano la capacità di offrire un’esperienza sonora unica e avvincente, consolidando la propria posizione come una delle forze emergenti più promettenti del settore. Ve ne consiglio l’ascolto.
All My Sins: Atmosferico Black Sprituale
Il sound degli All My Sins, un progetto di Atmospheric Black Metal, si distingue per la sua capacità di creare atmosfere immersive e spirituali, offrendo all’ascoltatore un’evasione dalla quotidianità attraverso sonorità suggestive e potenti.
Il progetto ha le sue radici nell’underground serbo sin dal 2000. Dopo aver pubblicato due demo tra il 2002 e il 2004, la band si è ritirata dalle scene per oltre un decennio. Il duo serbo composto da Nav Cosmos e V (precedentemente noto come Vermis) ha dato nuova vita al progetto nel 2017, con la pubblicazione dell’EP di quattro tracce “Lunar/Solar”. Questo ritorno è stato accolto con entusiasmo dai fan del Black Metal con influenze pagane, un elemento che riflette la pregressa esperienza di V con la storica band greca Kawir (tra il 2010 e il 2015). È inoltre rilevante citare il suo coinvolgimento nei Terrörhammer, considerati uno dei nomi di spicco nella scena Black/Speed/Thrash, di cui parleremo subito dopo.
La discografia degli All My Sins si racchiude in due demo “The Night Sculptures” del 2002, “From the Land of the Shining Past” del 2024, l’EP “Lunar/Solar” pubblicato nel 2017 , il signolo “Zov iz magle” nel 2018 e nello stesso anno il Full-length “Pra sila – Vukov totem” ed infine l’EP “Plamen i led”.
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Terrörhammer: La furia Metal serba
La band Terrörhammer si autodefinisce “Necro Speed Steel” e se non li conoscete, ascoltandoli per la prima volta non potrete fare altro che dare loro ragione. È un’etichetta che descrive alla perfezione il loro assalto sonoro. Fondati nel 2010, il gruppo si distingue per una base ferocemente aggressiva di Black, Speed e Thrash Metal, sulla quale si innestano testi incentrati su occultismo e guerra. La band ha visto alternarsi diversi musicisti nel corso degli anni, ma ha mantenuto un nucleo solido. Il chitarrista e cantante V, noto anche come Pentagramator The Helltyrant, è una figura centrale del progetto fin dalla sua fondazione e, come hai giustamente notato, è anche coinvolto nel progetto Atmospheric Black Metal All My Sins, un dettaglio che testimonia la sua versatilità all’interno del panorama metal serbo.
In edizione limitata di 50 copie, su cassetta e numerate a mano, viene rilasciato nell’aprile 2020, il singolo “World Wars III & IV (In Memory of Lord Petrus Steele)”, sempre nell stesso anno i Terrörhammer appaiono nello Split “Whipstriker / Terrörhammer / Vulcan Tyrant / Speedwhore” con il brano “The Breath of Fire”.
Nel 2022, il combo pubblica il singolo “At Dawn We Attack” e l’album “Gateways to Hades”.
Oltre alla loro discografia principale, si segnala la partecipazione dei Terrörhammer in due compilation, contribuiscono infatti con il brano “Devil’s Sword” alla raccolta “We Worship Desaster – A Tribute to Desaster” (Grom Records) e appaiono con il brano “Atomic Overload” sull’album “Metal Punk – Death Squad Mexican Chapter Vol.1” (Akracia Records) datati entrambi 2015.
Terrörhammer Spotify e Facebook
CMPT: Il culto della morte
Foto: Ana Paštrović
L’entità musicale CMPT emerge da una fusione di culti ancestrali e folklore oscuro, radicati nel suolo balcanico. Il nome stesso, trascritto dal cirillico СМРТ, ovvero “morte” in latino, richiama un concetto universale e profondo, compreso in tutte le lingue slave.
Il culto della Morte, le cui origini si perdono in epoca precristiana, ha saputo resistere al passare del tempo, tramandandosi nella cultura locale e sopravvivendo fino a oggi, in modo sia cosciente che inconscio.
Situato all’incrocio tra antiche tradizioni indigene e il folklore slavo, il progetto CMPT si propone come un’autentica dedica a questo culto. È un vero e proprio monumento agli spiriti maligni, ai riti notturni e a tutte le pratiche proibite che hanno tormentato queste terre molto prima che il cristianesimo vi mettesse piede.
CMPT si pone a pieno diritto nella scena Black Metal mantenendo lo sguardo fisso su un quadro più ampio riportando attraverso assalti violenti di batteria martellante, passaggi di riff più cupi e un acuto senso della narrazione. A volte anthemici, spesso drammatici ma sempre aggressivi, quasi animaleschi.
Il concetto mistico della band è sia un omaggio alla tradizione spirituale delle proprie regioni d’origine, sia una ricerca della bellezza nella morte.
Le influenze nella loro musica sono profonde e rimandano a figure che, per la loro notorietà e la sensibilità dei social media, non possono essere nominate direttamente. Si può, tuttavia, affermare che le sonorità del gruppo sono fortemente ispirate a colui che prende il suo nome dalla lingua nera di Mordor di Tolkien, Varg Vikernes.
La discografia del gruppo, pubblicata da Osmose Productions, si articola in diverse uscite. Nel 2021 è stato pubblicato l’EP “Mrtvaja” e, nello stesso anno, i singoli “Seme ponoć” e “Srce od trnja”, che hanno anticipato l’album “Krv i pepeo”. Il loro lavoro più recente, l’album “Na utrini”, è stato rilasciato nel 2024.
Bethor: Dalle origini soliste alla band completa
Il progetto Bethor nasce nel 2001 a Belgrado come one-man band, guidata da Mikica Marić, in arte Bethor. Fortemente influenzato dalla sua esperienza pluridecennale nella scena metal estrema serba, dove ha militato in diverse band underground sin dagli anni ’80, Marić ha gettato le basi per un progetto solido e duraturo. Nel 2006, i Bethor si sono evoluti in una formazione completa, segnando un nuovo capitolo nella storia della band.
L’attività discografica dei Bethor è sempre stata caratterizzata da una notevole prolificità. Dopo le prime demo come “Amitra” (2001) e “Bewitchment of Mortal Agony” e “Demogorgon” (entrambe del 2002), la band ha pubblicato l’omonimo album nel 2004. La produzione è proseguita con il full-length “Potonja” (2006) e l’anno successivo con il tributo ai Bathory, “The Return of Darkness and Evil” (2007).
La discografia recente include gli album “Anarchia Diaboli” (2017), “nataS liaH” (2020) e “Stockholm 1984 / 11071975 Mizantrop” (2024). I Bethor hanno inoltre contribuito a diverse compilation, come “Sons of Eastern Darkness” (2007) e “Satan’s Cure for Christianity”, quest’ultima condivisa con altri nomi importanti della scena come Catastrophy e Angelgoat.
L’attuale formazione dei Bethor è un concentrato di talento e professionalità. Oltre a Mikica Marić (voce, chitarre, tastiere, effetti e programmazione), la band include il batterista Marko Milojević, un veterano con un’ampia esperienza in formazioni come Assassination e Grimorium Verum. Il trio è completato dal chitarrista Srđan Branković, che si occupa anche di basso e voce, vantando una carriera notevole che include collaborazioni con band del calibro di Alogia, Cape Fear e Númenor. Questa combinazione di musicisti esperti non solo garantisce una solida identità musicale, ma eleva anche la qualità tecnica e la profondità artistica del progetto.
May Result: I pionieri del Black Metal
I May Result sono una band che ha lasciato un’impronta significativa nella scena Black Metal serba, formatisi a Belgrado nel 1995, con l’obiettivo di creare una band di extreme metal e contribuendo in modo cruciale allo sviluppo del genere nei Balcani. La formazione iniziale era composta da Kozeljnik, Ilija e Rastko. Nel corso degli anni, la band ha affrontato numerosi cambi di formazione, che hanno progressivamente definito il loro sound e la loro direzione artistica.
La loro musica è un’interessante fusione di Black Metal e Death Metal tradizionali, con liriche che esplorano temi come il paganesimo slavo, la morte e la blasfemia. Un tratto distintivo della loro discografia, in particolare nell’album del 2000 “Gorgeous Symphonies of Evil”, è l’uso prominente delle tastiere che non si limitano a un ruolo di contorno, ma agiscono quasi come uno strumento principale, aggiungendo un tocco sinfonico e melodico a un sound che rimane volutamente grezzo e primordiale.
Nel corso della loro attività, i May Result hanno pubblicato diverse demo e album, oltre a partecipare a numerose compilation. La loro discografia include:
“Ignoramus et ignorabimus” (1996): Uno split con la band In-Quest.
“Gorgeous Symphonies of Evil” (2000): Il primo album ufficiale, pubblicato lo stesso anno in cui hanno contribuito alla compilation “Scream Until Yu Like It Vol. 1” con il brano “Subaltern Crown of Her Majesty”, per l’etichetta Rock Express Records.
“Tmina” (2001): Il secondo full-length.
“Светогрђе” (2004): Il terzo album, pubblicato sempre per Rock Express Records, che ha consolidato la loro posizione nella scena.
I May Result hanno inoltre partecipato ad altre compilation, tra cui “У славу рогова наших” sempre per Rock Express Records e “Black Chapters” (2006). Nello stesso anno, hanno pubblicato un altro Split, “Live Curse from the East!”, con il gruppo The Stone per Pagan Flames Productions.
La band ha esteso la sua influenza anche oltre i confini serbi, esibendosi in festival e concerti all’estero e contribuendo così a far conoscere il Black Metal serbo a un pubblico più vasto. Sebbene il progetto sia stato dichiarato inattivo dal 2010, l’eredità dei May Result continua a vivere. I suoi membri, in particolare Kozeljnik, sono rimasti figure centrali in altre band importanti della scena metal serba, come The Stone, dimostrando la loro duratura rilevanza nell’underground balcanico.
Ancient Sorrow: Black Metal tra misantropia e odio
Il progetto Black Metal Ancient Sorrow si distingue per un’estetica sonora e lirica profondamente radicata nella misantropia e nell’odio. Fondato da Magister Nocturnal, mente creativa già nota per il suo coinvolgimento in progetti come Shadowdream e Midnight Whispers, il gruppo ha trovato la sua forma definitiva con l’ingresso di Nemethor. Dal 2006, quest’ultimo ha contribuito in maniera determinante al sound della band, curando le parti di voce, chitarra e basso.
La produzione discografica degli Ancient Sorrow ha preso il via con una trilogia di demo che ha plasmato in maniera indelebile il loro stile. Il percorso ha avuto inizio nel 2007 con l’uscita di “Blasphemy“, un lavoro che ha gettato le basi del loro sound. L’anno successivo, il gruppo ha consolidato la propria posizione nella scena underground con la demo “Insomnia Aeternum“. La trilogia si è poi completata nel 2009 con “Soul Tormentor“, che ha raffinato ulteriormente la loro identità musicale.
Sebbene la loro discografia si concentri su queste prime pubblicazioni, l’attività degli Ancient Sorrow non si è mai fermata. Il loro impegno verso la scena metal balcanica è testimoniato dalla costante presenza in diverse compilation. Il brano “Insomnia Aeternum” è stato selezionato per l’inclusione in una varietà di raccolte, tra cui la Pest Records Compilation Vol. 9, pubblicata da Pest Records, la compilation Invasion from the East di Miner Records e Nocturne – Vol. 2, distribuita con l’omonima rivista serba. Queste partecipazioni non solo hanno ampliato la loro visibilità, ma hanno anche cementato il loro ruolo come forza attiva e influente nel panorama metal della regione.
Anche nel caso dei Ancient Sorrow non esiste una presenza sui social media.
Il progetto Shadowdream: dal Black Metal al Dark Ambient
Shadowdream è un progetto musicale nato dalla visione di Magister Nocturnal, la stessa figura poliedrica dietro gli Ancient Sorrow. Inizialmente concepito come un’entità che fondeva il black metal con il dark ambient, il sound di Shadowdream ha subito una profonda trasformazione nel corso della sua evoluzione, approdando a sonorità più vicine al neoclassico e al jazz.
Fondato nel 2005, il percorso discografico di Shadowdream è iniziato con una demo e si è sviluppato attraverso una prolifica produzione di dieci album, il più recente dei quali è “Music for You to Die To“, pubblicato a marzo 2024. Oltre agli album, la band ha rilasciato due singoli e due split.
Il primo split, intitolato “Hatedolls and Lies” e pubblicato nel 2007, vede la partecipazione di DunkelNacht, un gruppo ambient black metal francese. In questa collaborazione, Shadowdream contribuisce con quattro brani: “Wasteland of Silent Sky“, “…While the Dusk Whispers…“, “Winter Solitude” e “In the Claws of Eternal Agony“.
Il secondo split, intitolato “Temple of Old Lords“, presenta invece la collaborazione con gli Ah-Puch, un gruppo black metal/ambient proveniente dal Messico. Per l’occasione, Shadowdream ha fornito tre composizioni strumentali, semplicemente denominate “I“, “II” e “III“, consolidando la sua natura sperimentale e la sua propensione a un sound completamente strumentale.
Shadowdream Spotify
Angelgoat: L’essenza del Black Metal Old School
Angelgoat è un progetto Black Metal, fondato nel 2001 a Vrbas come one-man band sotto la guida di Unholy Carnager. Fin dalle sue origini, il gruppo ha abbracciato le tematiche classiche del genere, esplorando il satanismo, l’occultismo, la profanazione e l’anticristianesimo. Il sound si distingue per un approccio old school, puro e primitivo, che si manifesta in una musica grezza, opprimente e satura di un’intensità oscura e sinistra. Riff aggressivi, una batteria martellante e un cantato che vomita odio e rabbia definiscono un’atmosfera rovente e incisiva, fedele alle radici più intransigenti del black metal.
Dopo un iniziale periodo di silenzio, il progetto è tornato alla ribalta nel 2005 con la demo eponima, che Unholy Carnager ha definito “tre salmi empi del vero Black Metal satanico”. L’anno successivo, questa demo è stata ripubblicata in uno Split-CD con Sinah e Charnel Valley, edito da Dead Center Productions. Nel 2007, Angelgoat ha ampliato la sua formazione per le esibizioni dal vivo, includendo Occultum Malleus alla batteria e Sabbathorn alla chitarra. L’attesissimo album “U Slavu Satane” è stato registrato nel marzo 2008 e pubblicato nel gennaio 2009 su pro-tape tramite Strigoi Records. Nel corso degli anni, la band ha contribuito a diverse compilation di genere, consolidando la propria presenza nella scena underground con brani inclusi in raccolte come “Goat Worshippers“, “Astrum Argentum” e “Satan’s Cure For Christianity“.
Dopo un’altra pausa di sette anni, Angelgoat ha fatto il suo ritorno nel 2015 con la demo “Antichristian Storm Desecration” e un nuovo full-length, “Primitive Goat Worship“, pubblicato da Grom Records nel marzo 2017. L’album è stato successivamente ristampato in formato cult nel 2018 da Morbid Chapel Records e Negra Alianza, segnando un nuovo capitolo nella storia della band.
La produzione successiva ha mantenuto un ritmo costante. Nel gennaio 2019, l’album “U Slavu Satane” è stato ristampato in cassetta da Adramelech Records, mentre nel marzo 2020, è stato registrato e pubblicato l’album “The Lucifer Within” tramite Morbid Chapel Records, con una versione su pro-tape che ha visto la luce nel gennaio 2021, sempre per Adramalech Records. L’ultimo capitolo, l’EP “The Blackmoon Witchery“, è stato rilasciato nel dicembre 2022 in formato cassetta, sotto l’etichetta di proprietà della band, Goatshrine Productions, e con una copertina realizzata da Diva Satanica. L’EP è stato poi ristampato in Cile nell’aprile 2024, ancora una volta con la collaborazione di Adramelech Records.
Angelgoat continua a rappresentare un baluardo del Black Metal più autentico e intransigente, rimanendo fedele alla sua identità musicale e alla sua visione artistica.
Oskrnavitelj: La nuova onda del Black Metal Serbo
Gli Oskrnavitelj si sono rapidamente affermati come una delle formazioni più promettenti e da tenere d’occhio nella scena Black Metal serba contemporanea. Il loro approccio, saldamente radicato nell’Old School Black Metal, unisce sonorità aggressive a tematiche profonde, proiettandoli come una forza emergente nel panorama musicale dei Balcani. Formatasi nel 2021, la band ha scelto un nome, Oskrnavitelj, che in serbo significa “Desecrator”, traduzione che incapsula perfettamente la loro filosofia. I testi, infatti, esplorano con intensità temi come il paganesimo, la blasfemia e la misantropia radicale, posizionando la loro musica non solo come un’esperienza sonora, ma anche come una dichiarazione ideologica forte e provocatoria. Una delle peculiarità più distintive degli Oskrnavitelj è la loro formazione, che combina talenti noti della scena underground. La band è guidata dalla voce femminile di Ivana Savic, conosciuta anche come Vrika (ex-Dawn of Creation, ex-Carved, ex-Soul in Cage). Le sue performance vocali si distinguono per un growl gutturale che si discosta dalle tipiche urla del genere, conferendo al loro sound una timbrica unica e potente. La lineup è completata da musicisti di grande esperienza: Tamničar (ex-Sextasy) alla chitarra, Božiji Perverznjak (Anality, ex-BegUsToStop, ex-Soul in Cage) al basso e Morgoth (ex-Пустош, ex-Arc Light) alla batteria. Questa sinergia di talenti contribuisce a un sound coeso e tecnicamente solido. La band ha fatto il suo ingresso nella scena musicale con il debutto discografico “Pradavni” nel 2023. La prima edizione di questo album è stata pubblicata in modo indipendente in formati limitati, ovvero cassetta e CD. La forza e l’intensità della pubblicazione non sono passate inosservate, tanto che nel maggio successivo l’album ha ricevuto una ristampa in edizione limitata, questa volta in un elegante formato CD Digipak, grazie all’etichetta tedesca Fetzner Death Records. Questo supporto da parte di un’etichetta internazionale ha ulteriormente accresciuto la visibilità e il prestigio della band, proiettandola oltre i confini della scena serba.
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Plamen Večnosti: Il ponte verso l’Altrove
Photo Credits: Marko Ristić – Zamrznuti tonovi
Non si può parlare della scena Black Metal serba senza menzionare Plamen Večnosti, un progetto nato nel 2013 dalla mente creativa di Sifr Shraddha. Traducibile come “Fiamma dell’Eternità”, Plamen Večnosti si presenta come un trasmettitore oscuro, un medium e un’entità che si pone come ponte verso l’Altrove.
Per dare vita alle sonorità del suo “luogo di nascita abissale”, Plamen Večnosti si avvale di un armamentario sonoro unico. La sua strumentazione, interamente fatta a mano, include tamburi in pelle, flauti, archi e percussioni di diverse forme e dimensioni. Questi strumenti artigianali non sono semplici oggetti, ma veicoli pensati per trasmettere la sua visione. I loro suoni organici si fondono con registrazioni ambientali catturate in “luoghi liminali”, droni e rumori, tessendo insieme un tappeto sonoro che risulta al tempo stesso ipnotico e primordiale.
Questi suoni organici sono poi combinati con registrazioni ambientali (field recordings) effettuate in “luoghi liminali”, droni e rumori, che insieme creano un tappeto sonoro ipnotico e primordiale.
Dopo anni di dedizione e pratica spirituale, attraverso una pratica spirituale e una dedizione duratura, Plamen Večnosti ha affinato un approccio rigoroso per il suo obiettivo alchemico. Ogni sua opera musicale è pensata per funzionare come un “tunnel vibrazionale”, un ponte dinamico che connette l’ascoltatore a una dimensione differente. Questo canale agisce come uno specchio, riflettendo la ricerca interiore di chi vi si connette e modellando la realtà percepita.
Nel 2015 Plamen Večnosti publica ”The Horripilation” per Splitting Sounds Records, l’anno successivo sempre per la stessa etichetta escono l’album “The Flame Of Eternity – The Cavitation” e il singolo “Apokrifa” mentre, nel 2022 per Zazen Sounds Plamen, Večnosti pubblica il terzo Full-lenght “The Acumination“.
Plamen Večnosti appare in diverse compilations, la prima nel 2015 si intitola “Dirty Vacuum Tubes“ il suo brano si intitola “The Grey Angel”. Segue “Tomb Of Ordeals” datata 2019 con il brano “Fear Is The Mother Of All”, insieme a band come Apocryphos, Dronny Darko, Enmarta, Ajna. L’anno successivo, con il pezzo “Womb (Vulva Mortis)”, Plamen Večnosti appare in “Metempsychosis” per l’etichetta italiana Eighth Tower Records, mentre nel 2018, partecipa a “2018 Balkan experimental survey – Post industrial culture series” con “Lux Ultra”.
Nello stesso anno, appare in “Heresy” con “The Father Beyond” per l’etichetta Eighth Tower Records e, in “Presents: From Eurasia With Love”, per ThuleSehnsucht Production, con il pezzo “Love Beckons Black Jupiter”.
Nel 2020, sempre con il brano “Lux Ultra”, appare in “Anthology Of Post Industrial Music From Balkan Region” per Unexplained Sounds Group e, successivamente, nello stesso anno, nella compilation “M.A.D.” con “The Voice Of The Black Mountain” per Music Analysis Discussions Records. Anche il 2023 vede impegnato Plamen Večnosti in due raccolte, entrambe per Eighth Tower Records, la prima, “Music For Abandoned Monasteries” con il brano “The Black Analabos” e la seconda “The Necronomicon Pages” con “The Blood Goddess Of The Sun”.
Quest’anno, nel mese di luglio, sempre per Eighth Tower Records, ha partecipato con brano “The Black Analabos” in “Music For Imaginary Places”.
Plamen Večnosti Bandcamp e Facebook
Praznina: L’esoterismo nihilista e la terza ondata del Black Metal
Il progetto Black Metal Praznina, fondato nel 2022 dal talentuoso polistrumentista Deimos (noto anche per far parte del duo Todesfall), rappresenta una profonda esplorazione di tematiche filosofiche e musicali. Il nome, che significa “il vuoto”, racchiude i concetti fondamentali su cui si basa il progetto: l’anti-vita, la ricerca della saggezza attraverso la sofferenza e il nichilismo esoterico. Praznina è riconosciuto come parte della “Terza ondata di Black Metal” e il suo sound è un deliberato omaggio alle radici del genere.
L’approccio musicale di Deimos per questo progetto solista si ispira a band seminali come i primi Sacramentum, con alcuni critici che hanno persino paragonato il suo lavoro a quello di un novello Varg Vikernes. Questa influenza è palpabile nella natura grezza, intensa ed emotivamente carica della musica.
Il progetto ha rapidamente ottenuto riconoscimento con la pubblicazione di due EP nel 2022: “Podsvesno mrtav” e “Nedostižni zenit”. L’anno successivo, Praznina ha contribuito alla compilation “Podsvesno mrtav / Nedostižni zenit” per SlavaSvetlu / SlužbaTami, resa disponibile sia in formato digitale che in un’edizione limitata su cassetta.
Il 2023 si è rivelato un anno particolarmente prolifico per Praznina, che ha anche pubblicato il suo primo full-length, “Čovek koji nije”. La sua produzione artistica è proseguita nel 2024 con l’uscita di tre singoli: “Ples zaborava”, “Further Down the Nest I” e “Lament“, ognuno dei quali ha ulteriormente ampliato il paesaggio sonoro e tematico del progetto.
Šakal: Dalla mitologia slava al Metal
Nel 2021, la scena Black Metal serba ha accolto una nuova e significativa presenza con la formazione degli Šakal. Nati a Novi Sad, questo progetto musicale è stato fondato da veterani dell’underground metal locale, unendo le loro esperienze passate per creare un suono unico e potente. La loro musica attinge profondamente dalla mitologia slava e dalle tradizioni pagane, offrendo un’esperienza sonora che è contemporaneamente feroce e intimamente legata a un’antica eredità spirituale.
Il 2022 si è rivelato un anno di grande produttività per la band. Dopo aver lanciato i singoli “Коледо”, “Док горим” e “Ја и Црнобог”, gli Šakal hanno pubblicato il loro album di debutto, “Јав, Прав, Нав”, sotto l’etichetta polacca Werewolf Records. L’album ha rapidamente conquistato il plauso di critica e fan in tutto il panorama underground mondiale, consolidando la loro reputazione.
Con una visione artistica chiara e incessante, gli Šakal hanno continuato il loro percorso creativo, presentando nel maggio 2025 il loro secondo album, semplicemente intitolato “II”. Questo lavoro si distingue per un suono autentico, potente e senza compromessi. Lontani dalle mode del momento, gli Šakal si concentrano sull’espressione onesta e coerente della propria identità musicale e culturale: cruda, incisiva e saldamente ancorata alla tradizione. Con una produzione più pulita ma senza perdere nulla in termini di impatto, l’album dimostra che gli Šakal non sono una semplice promessa, ma una presenza consolidata e seria all’interno della scena Black Metal regionale.
Il progetto unisce talenti noti del panorama underground serbo: la formazione include Veljko Ivković (ex-Wolf’s Hunger) alla voce e chitarra, Khargash (Khargash, T.W.A.T, No Regrets, ex-Obscured, ex-Haematuria) al basso e voce, Vladimir Mušicki (ex-Wolf’s Hunger, ex-Concrete Sun) alla chitarra, e Milan Šogorov (ex-Wolf’s Hunger) alla batteria.
Bane: Dalla Serbia a Montreal, la storia di una band Black/Death Metal
I Bane sono una band Black/Death Metal nata in Serbia e ora di base a Montreal, in Canada. La loro storia inizia nel 2007 con la demo mai pubblicata “Unfinished“, che conteneva tre brani. Nel 2010, il gruppo ha pubblicato l’EP “Misanthropia” tramite Victory by Fire Records, seguito a breve distanza dal loro primo album in studio, “Chaos, Darkness & Emptiness”, con Grom Records. Successivamente, tra il 2011 e il 2012, i Bane hanno partecipato a tre split in edizione limitata: “Necrodeath Ritual” per Eastern Myth Records. Il secondo con i Neftaraka, “Black Souls Rebellion” pubblicato da Der neue Weg Productions insieme a The True Endless, Ancient Reign, Warfield e Lycanthropy, “Dissolve and Coagulate” pubblicato da Knochensack Versand ancora con i Lycanthropy, dove i Bane hanno contribuito con il brano “As Chaos Rises”. Sempre nel 2012, la band ha pubblicato l’album “The Acausal Fire” con Abyss Records e il singolo “In Darkness and Hatred” per Nocturne Music Magazine. Nello stesso anno, il progetto è stato messo in pausa a seguito del trasferimento del fondatore Branislav Panić a Montreal.
L’attività riprende nel 2013, quando Panić ha riformato i Bane con nuovi membri. Il loro lavoro più recente, l’album “Esoteric Formulae”, è stato rilasciato nel 2018 da Black Market Metal Label. Musicalmente, il sound dei Bane si rifà al Black Metal old school, con influenze che ricordano band come i Behemoth e i Naglfar.
Kolac: Storia di una band devota al Black Metal più puro
I Kolac nascono nel 2006, un progetto di Grob e Zlorog con l’obiettivo di creare un Black Metal puramente anti-religioso. Dopo due anni, con l’arrivo di un batterista, il gruppo ha registrato la prima demo, “9/11 Last Minute Silence”, pubblicata l’11 settembre 2008. Successivamente, hanno pubblicato altre due demo: “… No God” (2009), contenente quattro brani originali e due cover, e “Like a nun to the slaughter” (2010), un’edizione limitata su MC con un brano inedito, due re-incisioni e tre cover dei Nunslaughter e Sodom, oltre all’intera prima demo come bonus. La loro quarta demo è stata registrata dal vivo al club Ciklon di Belgrado e include quattro canzoni originali e quattro cover, con un’edizione speciale che contiene anche un video bonus. Nel 2011, i Kolac hanno pubblicato il loro full-length, “Bastard son is dead”, su MC per l’etichetta polacca Moon Records, con nove tracce e una cover di “Bleached Bones” dei Marduk. Sempre nello stesso anno, la band ha partecipato a diverse compilation: uno split con gli Xerión per Nigra Mors Productions, lo split “Sacrifice To The Bloody Cult” con Mrznja e Stonecrypt su Silent Scream Records, e le compilation “Message From The Other Side vol. I” e “Nocturne Music Magazine sampler #8”. A fine 2011, la formazione è cambiata con l’ingresso di Anaksimandar alla batteria e di Hunter (Stonecrypt, Zloslut) alla seconda chitarra.
Nel 2012, i Kolac hanno rilasciato un altro split con Satanic Forest, 1389 e Eris, pubblicato da Grim Reaper Records, seguito dall’album dal vivo “MMXIII Live” del 2013. Hanno inoltre contribuito a due album tributo nel 2015, con una cover di “Crypts of Dracul” per un tributo ai Desaster e una cover di “Dragon’s Egg” per un tributo a Satanic Warmaster.
Alla fine del 2015 è uscito l’album “Zauvek Crni”. L’ultimo lavoro, l’omonimo album “Kolac”, è stato registrato nel 2024, anno in cui il fondatore Grob ha lasciato la band.
Gli Aura Mortis sono un duo Black Metal, formato a Velika Plana nel 2013. La band è composta da Maledictor (noto anche per i progetti Ponor e Shuyet) e Pakost (con un passato in band come Anality e Flesh Cult).
Il loro stile è caratterizzato da un sound crudo e melodico, che si distingue per l’esplorazione di tematiche esoteriche come la misantropia, la morte e l’occulto.
La loro carriera discografica è iniziata nel 2014 con la demo “Vast Perdition of Souls”, pubblicata sotto l’etichetta Schattenkult Produktionen. Nello stesso anno, hanno partecipato allo Split “The Paths of Forefathers” con i Necro Forest.
Successivamente, gli Aura Mortis hanno continuato a collaborare con altre band, apparendo nello Split “Iniquitous Unification” del 2016 con i Tenebrositas. Nel 2017 hanno rilasciato l’EP “Proclamation of the Sardonic Flame” con l’etichetta Zły Demiurg. Successivamente pubblicano la compilation “Tractates of Initiation”(2020), in edizione limitata di 200 copie. La band ha inoltre contribuito con brani a diverse compilation, tra cui la “Serbian Black Metal Compilation” (2017) e “Black Metal Compilation Vol. 1” (2018).
Il loro lavoro più recente è il Full-lenght “Aion Teleos”, pubblicato da Schattenkult Produktionen.
Dungeon Sorcery: Il rito oscuro del Black Metal Occulto
La Black Metal One Man band Dungeon Sorcery , si distingue per una fusione di generi, unendo elementi di Doom e Sludge Metal. La musica è concepita per essere un vero e proprio “ordine rituale”, che ha lo scopo di incanalare forze primordiali e antiche attraverso una combinazione di rumore e fiamme, creando un’atmosfera immersiva che l’ascoltatore è invitato a vivere come un vero rituale.
Nel 2025, Dungeon Sorcery ha pubblicato due singoli: “Sacrifice to the Void”, che include anche il brano “In the Heart of the Sacred Crypt” come lato B, e “Rituals of the Flesh”.
Dungeon Sorcery rappresenta un nome interessante per gli appassionati del genere Occult Black Metal e merita di essere tenuta d’occhio per le future produzioni.
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