Thrash

Recensione libro: Metallica – The Black Album in Black & White

Di Stefano Ricetti - 10 Novembre 2021 - 8:44
Recensione libro: Metallica – The Black Album in Black & White

Metallica

The Black Album in Black & White

di Ross Halfin

Pagine: 224

Formato libro: 34.5 x 32

Tipologia: CARTONATO

ISBN: 9788817146623

Rizzoli Libri

49.00 €

Una delle foto di Ross Halfin contenuta nel libro The Black Album in Black & White

 

Quando il 12 agosto del 1991 uscì “Metallica” dei Metallica, poi bonariamente (o malignamente) divenuto il Black Album per via della pigmentazione della copertina ma non solo, la moltitudine delle persone dedite all’adorazione dell’Acciaio declinato lungo le sette note subì gli effetti di un terremoto. Molto probabilmente quello che fece registrare la più alta magnitudo all’interno dell’epopea della siderurgia applicata alla musica a livello mondiale.

La domanda ricorrente fra i fan in quei mesi convulsi si poteva così sintetizzare:

“Ma come? Quei quattro metalhead americani che ci fecero letteralmente impazzire, cambiando per sempre le sorti della storia dell’heavy metal col loro thrash duro, feroce e violento lungo album epocali quali Kill ’Em All, il magnifico Ride The Lightning, Master Of Puppets e …And Justice For All, adesso si mettono a fare canzonette commerciali, buone per tutti?”

Un altro classico era:

“Se ci fosse ancora stato Cliff Burton non si sarebbero mai permessi di realizzare un disco simile!”

Le accuse di alto tradimento si sprecarono e molti ultras dei Metallica voltarono loro le spalle, per sempre, o quantomeno per un bel po’ di anni.

Il Black Album, per Lars Ulrich, James Hetfield, Kirk Hammet e Jason Newsted ebbe l’effetto di un trampolino. A oggi è arrivato a vendere 30 milioni di copie. Dalle nostre parti è diventato disco di platino, superando i 50.000 pezzi. Chiaro che con numeri di tale portata i Four Horsemen di botto divennero una band mainstream, al livello dei grandissimi della musica globale: “Enter Sandman”, “The Unforgiven”, “Nothing Else Matter” venivano trasmesse in heavy rotation da qualsiasi tipo di radio in tutto il mondo. Gente che fino a qualche mese prima manco sapeva chi fossero si accaparrò il disco e fece incetta di T-Shirt da mostrare con orgoglio in battigia.

I Metallica, nel 1990, erano già dei grandi, indiscutibilmente, ma il loro territorio d’azione si limitava alla seppur molto consistente tribù del Metallo. Dopo il Black Album viceversa si potevano permettere di guardare dritti negli occhi i mostri sacri della musica tutta.

Lo scorrere del tempo ha poi contribuito a levigare gli spigoli, ammorbidire le situazioni e parecchi metallari hanno rivisto la loro posizioni nei confronti del Black Album. Un lavoro eticamente e metallicamente discutibile ma obiettivamente pregno di valevoli canzoni.

Trent’anni sono passati da agosto 1991 e le celebrazioni per quel disco controverso, ma epocale, si sprecano.  Oltre alle varie edizioni “anniversary” in vinile e Cd contenenti di tutto e di più, da qualche settimana è disponibile  The Black Album in Black & White, libro a firma Ross Halfin targato Rizzoli e oggetto della recensione.

Trattasi di un “bestione” di 34.5 x 32 centimetri, 224 pagine avviluppate dentro un cartonato bello massiccio dalla costina dorata, che fa la sua porca figura all’interno di qualsiasi libreria. Un prodotto dall’allure collezionistica che non sfigura affatto accanto ad altre opere afferenti l’arte, tipicamente di queste dimensioni per poter esprimere al meglio le immagini che vi sono contenute. Proprio come The Black Album in Black & White, un lavoro nel quale la parte del leone la fanno gli scatti inediti del famoso fotografo Ross Halfin, uno fra i più conosciuti nell’ambiente, di certo non la persona più umile del pianeta, già collaboratore di colossi del calibro di Clash, Sex Pistols, Led Zeppelin, Status Quo, AC/DC, Black Sabbath, Aerosmith, The Who, Kiss, Iron Maiden, Judas Priest, Van Halen, Def Leppard, Motley Crue.

Il testo scritto fa da corollario alle immagini, sono le fotografie “a parlare” e a saper trasformare dei momenti in emozioni uniche, durevoli, che manderanno in sollucchero i die-hard far dei Four Horsemen.

Halfin presenziò alle registrazioni dell’album presso gli studi One on One locati a North Hollywood e poi si imbarcò nel tour di quasi trecento date che i Metallica intrapresero dal 1991 al 1993, scattando una marea di fotografie di tutte le specie: dal vivo, in posa, “al volo”, di nascosto e nei momenti di vita normale. Leggenda vuole che in alcuni casi rischiò l’osso del collo pur di immortalare una determinata situazione. La parte testuale è relegata alle prime pagine del tomo official Metallica griffato Rizzoli, a prendere la parola sono lo stesso Halfin seguito da James Hetfield, Lars Ulrich, Kirk Hammet, Jason Newsted ma anche, a sorpresa, da Robert Trujillo, colui il quale rimpiazzò Newsted nel 2003. Ognuno parla di quei momenti e del Black Album “a braccio”, senza un canovaccio prestabilito, rendendo proprio per questo motivo intriganti i loro racconti, seppur brevi.

Le foto di Halfin contenute dentro il libro sono tutte, a loro modo, accattivanti. Il fatto che siano in bianco e nero conferisce al lavoro quel tocco vintage che non fa mai male di questi tempi iperconnessi, nei quali vi è la corsa alla risoluzione maggiore possibile. Alcune di esse occupano entrambe le pagine, ottenendo un effetto poster notevole. The Black Album in Black & White è senza ombra di dubbio un prodotto di alta qualità grafica, anche per via dei materiali utilizzati, totalmente in linea con il suo prezzo.

Il processo che sta dietro ai miei ragionamenti è dare a chiunque guardi le mie fotografie l’idea di essere lì.  Quando si parla dei Metallica, dovete sapere che si tratta sempre di questo: vibrazioni.

Ross Halfin

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti