Vario

Stay Brutal: Puntata Quattro – Shatter Edizioni, il fascino della malvagità

Di Fabio Vellata - 28 Maggio 2023 - 15:00
Stay Brutal: Puntata Quattro – Shatter Edizioni, il fascino della malvagità

“STAY BRUTAL” – Puntata Quattro
Shatter Edizioni nasce nel 2018. Pubblica volumi di saggistica, dividendosi in due collane: Cinema e Musica. Ad accomunare queste due grandi passioni ci pensa la parola malvagità!
Il nostro Trevor ha incontrato per noi il mastermind della Shatter, Nico Parente.
Buona lettura!

Benvenuto sulle pagine di True Metal, e all’interno della mia rubrica “Stay Brutal”.

Iniziamo: attraverso Shatter Edizioni ti occupi di letteratura anche malvagia, quale credi in tutti questi anni sia stato il titolo più brutale?

Ciao Trevor, horns up e anzitutto grazie per lo spazio concesso a SHATTER Edizioni sulla tua rubrica. Devo ammettere che sono molti i titoli che negli ultimi anni si sono lasciati notare, sia a livello nazionale ma soprattutto oltre confine. Certamente, tra questi, uno che mi ha fortemente colpito è Black Phone di Joe Hill, da cui l’omonimo film diretto da Scott Derrickson. Anche l’Italia può dire la sua. Un titolo interessante per me è stato Il prossimo novilunio di Enrico Luceri e Antonio Tentori, un thriller mozzafiato che attinge dall’inquietante scia di sangue tracciata dal Mostro di Firenze, ma ambientato nella campagna umbra. Di sicuro, da conoscitore dei serial killer quale sei (e i lettori ne hanno avuto prova con il tuo Assetati di sangue, uscito proprio per SHATTER), susciterebbe il tuo interesse. Tentori ha poi firmato di recente Soggettiva di un delitto, un agghiacciante thriller ambientato nel mondo del cinema. Ma non vorrei sembrare troppo di parte, quindi mi limito a citare questi e concludo menzionando La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, ed Educazione Siberiana di Nicolai Lilin, due autori di punta che dall’Italia sono approdati nel resto del mondo.

Il fascino della musica metal, specie anni dietro è sembrato essere l’accostamento al male, è indubbio. Credi che sdoganare verso il buonismo abbia fatto perdere appeal al genere?

Credo che, come ogni cosa, col passare degli anni e col passaggio generazionale, sia quasi scontato un cambio di rotta. D’altronde, anche i tempi sono cambiati e se, anni or sono, una dichiarazione, l’outfit, i testi dei brani o l’eccesso visivo e sonoro potevano essere una chiave di lettura atta a sconvolgere il pubblico, ad oggi, con Internet a portata di mobile, tutto quel fascino morboso e crepuscolare, inquietante e horrorifico ha purtroppo perso il suo appeal.

Tra i tanti titoli su cui hai lavorato, quali credi siano quelli da assolutamente non consigliare ai deboli di stomaco?

Certamente il tuo Assetati di sangue; poi, per i deboli di orecchio e facilmente suggestionabili, Icons of Death – un viaggio nei primi anni di vita del Death Metal di Giuseppe Felice Cassatella, che qualcuno su queste pagine conoscerà di sicuro.

 
Dario Argento, Lucio Fulci, Mario Bava, Pupi Avati… il resto del mondo ha un debole per i nostri registi, cosa pensi di loro?

Mi tocchi sul personale. Sono cresciuto a pane e horror italiano. Da bambino ho avuto gli incubi per diverso tempo, dopo aver visto per la prima volta Quella villa accanto al cimitero di Fulci. Negli anni la mia passione per il cinema dell’eccesso mi ha portato ad avvicinarli tutti, tranne Fulci e Mario Bava purtroppo per ovvie ragioni, e ne ho fatto una materia di studio a tutti gli effetti, muovendomi sulle orme di grandi firme della saggistica italiana come il già citato Tentori, Fabio Giovannini, e molti altri.

A proposito, abbiamo parlato di registi che hanno fatto la storia del genere, oggi invece a tuo avviso c’è qualche nuova leva che fa ben sperare?

Se parliamo entro i confini nazionali, certamente non sono mancati buoni esperimenti: Federico Zampaglione, ad esempio, secondo me è un valido regista. Forse doveva prendere più le distanze dal cinema argentiano, ma vedremo cosa avrà da dire col nuovo The Well. Credo che anche Donato Carrisi sia un buon regista di genere. Poi certamente il circuito indipendente offre molte nuove promesse, penso ad esempio a Dario Germani, ma non è facile emergere ad oggi, nonostante l’interesse da parte del pubblico non manchi.

Restiamo in tema cinema, c’è un film che nel corso degli anni ti ha fatto dire: basta con tutto questo sangue, non resisto!

Francamente non sono un gran patito dello splatter o del gore, che non mi entusiasma e, sinceramente, neppure mi sconvolge! La passione di Cristo di Gibson, tuttavia, credo sia un horror a tutti gli effetti. E assistere a quello, sì, aldilà di credi personali o altro, mi ha profondamente turbato e urtato. Gli effetti dannatamente realistici e il martirio al quale questo uomo viene sottoposto sono a dir poco sconvolgenti e raccapriccianti: un vero pugno nello stomaco, almeno per me!

Parliamo di musica: quale a tuo avviso la band più cattiva di sempre, e l’album più brutale?

Condenso la risposta citando i tuoi conterranei Antropofagus. I primi. Credo che No Waste of Flesh sia uno degli album più brutali ed estremi mai incisi. Negli ultimi anni mi sono dedicato particolarmente alle sonorità dei Mgla, invece: un vero viaggio nell’abisso e nella ferocia più nera.

Di recente c’è stata la seconda edizione di “Giallo Berico”, ho avuto il piacere di partecipare come ospite alla prima edizione e posso dire che è stata una bellissima esperienza. Raccontami com’è andata.

Poter vantare un’edizione, la seconda poi, con un ospite come Lamberto Bava credo sia un grande motivo di orgoglio per SHATTER Edizioni. E’ stata un’edizione carica di emozioni, anche se quanto provato nel corso della due giorni che ti ha visto tra i protagonisti lo porterò sempre nel cuore. Abbiamo trasformato un piccolo posto della provincia vicentina in un omaggio al giallo sotto ogni sua forma: dal true crime al thriller sul grande schermo. Qualcosa di mai visto da queste parti, e che poi ha visto sbucare cloni poco riusciti in ogni angolo. Ma resto del parere che, solo se veramente credi in qualcosa, puoi sperare in un buon risultato. E i fatti lo dimostrano, se siamo ancora qui a parlarne.

Il grande dilemma: se ti dico “Profondo Rosso” e “Suspiria”, cosa mi dici, quale il tuo preferito?

Li adoro entrambi per motivi diversi. Sono due tra i più celebri di Argento nel mondo, il secondo di più, ma non riesco a preferire uno all’altro, anche perché parliamo di un thriller fuori da ogni schema e di un horror che ha fatto scuola nel mondo. Che dire? Inchino, riguardarli sempre e onore al maestro!

Shatter Edizioni si occupa di libri, quali sono i requisiti per un nuovo autore?

Per quanto ci riguarda, proporre un’idea, nei limiti del possibile, originale e comunque che abbia per oggetto una tematica o un autore (trattando prettamente saggistica) outsider. Poi certamente, che sia catalogabile in una delle nostre collane. Poi viene valutato anche lo stile di scrittura e, nel complesso, la proposta e il curriculum dell’autore. Ma non siamo qui per fare i maestrini, quindi, avanti tutta e sotto con le proposte, ma attenzione: sino al 2024 siamo già al completo!!

Quanto è importante la colonna sonora per un film e quanto la scenografia per un videoclip?

Si tratta di elementi imprescindibili, veri protagonisti di un film, proprio come gli attori, il regista e tutto il cast tecnico e artistico. Di recente, ne abbiamo parlato, in occasione di Isola Rock, con Claudio Simonetti a Horror in Rock, una conferenza organizzata in collaborazione con noi di SHATTER Edizioni e che ha riscosso un gran successo di pubblico. È stato interessante sentir raccontare da Claudio come nasce una colonna sonora e quale sia il suo metodo di lavoro. Se qualcuno è interessato, la può recuperare qui: https://www.youtube.com/watch?v=DxNMalgkTLM

Siamo arrivati ai titoli di coda, a te le ultime parole e come sempre… Stay Brutal

Che dire? Purtroppo l’editoria, come il cinema, la musica e molte altre arti performative, conta sempre più su un pubblico di cultori. Il sostegno è importante, soprattutto per realtà indipendenti quale la nostra. Continuate a sostenerci, e come disse un grande maestro: “Insegui sempre i tuoi sogni o saranno loro a inseguire te!”. Grazie mille, Trevor!

Trevor Sadist

 

Stay Brutal: Puntata Zero – Il Carnivoro dall’Occhio di Pietra
Stay Brutal: Puntata Uno – Lo spietato cacciatore delle pianure
Stay Brutal: Puntata Due – Le copertine più brutali del metal
Stay Brutal: Puntata Tre – Musica e tatuaggi: intervista a Giancarlo Capra (Warmblood)