AOR Hard Rock

Intervista Nitrate (Nick Hogg)

Di Fabio Vellata - 12 Ottobre 2023 - 8:30
Intervista Nitrate (Nick Hogg)

Conosciamo Nick Hogg, leader e fondatore dei britannici Nitrate, gruppo con il quale ha sinora pubblicato tre album e si appresta all’uscita del quarto capitolo in carriera.
“Feel The Heat” è un disco che, dalle prime impressioni, potrebbe rivelarsi determinante per una definitiva svolta verso l’alto …

Intervista a cura di Fabio Vellata con la collaborazione di Manuel Gregorin

Ciao Nick, sono Fabio di www.truemetal.it, è un piacere poterti proporre queste domande. Grazie per il tuo tempo e benvenuto sulle nostre pagine!
Che sensazione provi ora che il disco è in uscita? Date le recensioni che ho potuto vedere, siete candidati ad entrare nella lista dei preferiti del 2023 di molti. Come ti senti? Pensi che sia arrivato il definitivo momento di svolta per i Nitrate?

Ciao Fabio.
C’è sempre un senso di nervosismo man mano che l’uscita dell’album si avvicina. Le recensioni sono state sorprendenti finora, ma mentre sto parlando ce ne sono molte altre in arrivo. Detto questo sono i fan quello che conta davvero, e finché loro saranno contenti dell’album, allora saremo felici anche noi.
L’album è sicuramente un passo avanti rispetto al precedente. È l’album più forte dal punto di vista delle canzoni e della produzione rispetto quanto abbiamo fatto finora. Tom e James hanno fatto un lavoro straordinario nella produzione. Siamo molto orgogliosi di ciò che hanno ottenuto.

Nuovo contratto discografico ed ennesimo cambio di line up con l’arrivo di Alex Cooper e Richard Jacques. Ora la formazione sarà finalmente stabile?

Lo spero! Richard e Alex frequentano la band ormai da un po’. Entrambi sono entrati nella band durante il back-end della realizzazione di Renegade, con Rich che appare nei video e Alex a realizzare i video ed occuparsi di tutto il lato artistico/mediatico delle cose, oltre a salire a bordo come batterista a tempo pieno. Tom e James sono stati coinvolti tanto in Renegade quanto in questo album. L’unica differenza è che hanno mixato anche questo album.
Avere di nuovo Alexander Strandell alla voce poi è fantastico perché è un cantante di livello mondiale e si adatta davvero questo stile di musica.

Come siete venuti in contatto con Frontiers?

Una volta terminato l’album, abbiamo iniziato a considerare l’approccio migliore per pubblicarlo. Alessandro Del Vecchio ha cantato come corista e masterizzato l’album Renegade e poiché all’epoca gestiva il lato AOR di Frontiers lo abbiamo contattato. Andiamo d’accordo, Tom e James lo conoscono da anni e tutti abbiamo molto rispetto per lui, quindi aveva senso firmare con l’etichetta. Ovviamente, essendo una delle label più grandi del genere, darà alla band un passo avanti nel raggiungere un pubblico più vasto. Insomma, siamo stati molto contenti che fossero interessati.

 

Parlando del nuovo disco, Strike Like a Hurricane avrebbe potuto essere un buon successo radiofonico negli anni 80, Haven’t Got Time For Heartache si presenta come un po’ più duro rispetto alla media dell’album, mentre Satellite sfoggia una veste più pop. Il dualismo tra rock e pop può essere ancora oggi, come negli eighties, la chiave del successo di un disco come “Feel the Heat”?

Quando mettiamo insieme un album dei Nitrate, cerchiamo varietà di tipi di tracce. Ci sarà sempre un’atmosfera anni ’80 perché è lo stile che amiamo, ma vogliamo un certo numero di rocker, alcuni più pesanti di altri, alcuni brani pop come “A little love”, “All the right moves”. Grandi ballate potenti e qualcosa di leggermente diverso come “Feel the Heat” e “Stay”. Siamo tutti grandi fan del pop così come fan del rock. Una buona canzone è una buona canzone sia che tu metta un riff pesante o delle grandi tastiere o aggiunga una chitarra acustica che a volte può fare la differenza nel modo in cui classifichi il genere della canzone. Ci sono alcune band che sono fantastiche ma mentre ascolto i loro album inizia a sembrare tutto uguale, cosa di cui siamo consapevoli e che cerchiamo di evitare.

Def Leppard, Europe, Journey e Bon Jovi sono certamente i gruppi a cui fare riferimento, ma è quindi evidente che vi ispirate anche ad un certo pop anni 80…

Sicuramente non è solo la tua impressione. Ci sono molte influenze di questo tipo, forse più di quanti potremmo nominare. La grande ballata potente ha un’atmosfera alla Roxette, penso che l’apertura “Feel the Heat” abbia un’atmosfera di Miami Vice/Gloria Estefan, con atmosfera latina alla batteria. “A little love” avrebbe potuto essere una canzone pop di Stock, Aiken & Waterman…
C’è un cenno a Michael Jackson nell’assolo di chitarra in Big-time. E potrei continuare!! C’è un’enorme atmosfera da programma televisivo anni ’80 in questo album. È da lì che è venuta gran parte dell’ispirazione.

Ma segui solo la musica anni 80 o c’è anche qualche artista contemporaneo che apprezzi?

Personalmente mi piace quello che fanno alcune artiste pop. Lady Gaga ha scritto delle canzoni fantastiche ed è un’incredibile cantautrice. Miley Cyrus un’altra che attraversa i generi. Tendo ad ascoltare le band attuali principalmente nel genere rock o synthwave. Ormai raramente suono brani di 30/40 anni fa.

Come è nata la collaborazione con due nomi come Paul Laine e Bob Mitchell? Che contributo hanno dato su Feel The Heat?

Paul ha una grande influenza per me e anche per Tom e James. È un artista con cui mi piacerebbe lavorare di più in futuro. L’ho incontrato in una chat su zoom con Alex Cooper con alcuni altri artisti in isolamento qualche anno fa e ho avuto una bella chiacchierata con lui. Da allora siamo rimasti in contatto. Principalmente sono stato io a tormentarlo affinché co-scrivesse alcuni pezzi. Non aveva molto tempo nel momento in cui stavamo registrando l’album perché era molto impegnato, ma ha accettato di fare qualche coro su alcune tracce. Appare in Big Time, All the right moves e Hurricane. È un professionista straordinario e ha fatto un lavoro incredibile, trasformando il suono delle tracce. Un vero gentleman.
Tom e James sono amici di Bob e hanno scritto insieme alcune tracce. Quei due hanno lavorato all’infinito con musicisti straordinari nel corso degli anni. Stay è stato scritto da loro e Bob per un album dei Vega alcuni anni fa, ma non è mai stato utilizzato. Facciamo un salto all’anno scorso: mentre stavamo bevendo qualche birra a York durante una serata fuori, Tom mi ha fatto sentire la traccia sul suo telefono e nel giro di 30 secondi ho detto che la volevo per l’album. Ha aggiunto qualcosa di diverso a quello che avevamo già. Per tutti i lettori che non lo sanno, Bob Mitchell ha co-scritto il singolo di grande successo statunitense dei Cheap Tricks, “The Flame”, quindi è un onore averlo nell’album.

Immagino invece che la presenza di Issa sia dovuta a mr. Martin. Ricambierai in futuro, magari partecipando in qualche modo ad uno dei suoi cd?

Sì, Issa è la moglie di James. È stata una parte più importante dei Nitrate di quanto i fan si rendano conto. Canta la maggior parte dei demo e sicuramente ha una certa influenza sulle linee melodiche. Ha anche fornito la sua voce come cori alla maggior parte dell’album. Ha cantato anche molti demo di Renegade, quindi è stata con noi durante il viaggio. Sarei felice di aiutarla se mai avesse bisogno di me a qualsiasi titolo.

Il vostro album precedente “Renegade” ha raggiunto oltre 1 milione di stream su Spotify: sicuramente un bel traguardo. Questo può significare che il rock ha davvero ancora qualcosa da dire? Può ancora piacere ai giovani o sta diventando un genere da boomer?

Sì, siamo orgogliosi di questo risultato. Penso che sia attualmente a 1,35 milioni… continuo a controllare!!
Sono sicuro che ci siano molte band con cifre più alte in questo genere, ma è comunque bello sapere che Renegade è stato ascoltato più di un milione di volte.
Penso ancora che il genere abbia qualcosa da dire. Penso che film come Stranger Things, Cobra kai, Peacemaker e alcuni film ispirati agli anni ’80 come Real Player One stiano aiutando a colmare il divario tra i fan più giovani e quelli più anziani. La musica ha un modo di tornare indietro. Una buona canzone è una buona canzone qualunque sia il genere. Se qualcuno conosce qualcuno delle persone che forniscono la musica per quegli spettacoli, per favore mi metta in contatto!!!

Oltre ai numerosi stream da Spotify, quante copie fisiche dell’album avete venduto?

Da definire, non ne sono sicuro. Probabilmente intorno ai 2000 CD. È stato un po’ strano pubblicare Renegade dato che AOR Heaven lo ha pubblicato nel luglio 2021 e aveva chiuso definitivamente l’etichetta nel periodo natalizio, quindi non è mai stato ristampato una volta esaurito.

Sei in giro da un po’ ormai. Quali sono, dal tuo punto di vista, gli aspetti migliori e peggiori del suonare e portare avanti una band di un genere ormai diventato un po’ di nicchia come i Nitrate?

Tutti noi amiamo creare musica, credo. Ecco perché lo facciamo.
Conosco i miei limiti: ho una voce terribile, quindi ascolto i miei demo acustici (che suonano davvero orribili) e poi li mando a Tom e James per aggiungere le loro idee, un tocco di classe e creare una traccia di accompagnamento adeguata. Quindi li ascoltiamo svilupparsi nel tempo con altri musicisti ad aggiungere le proprie parti per diventare una canzone finita. E quando ci arrivi è la sensazione migliore dal punto di vista musicale. Adoro partecipare ed essere coinvolto nel processo. Il lato peggiore invece è quello finanziario. Al giorno d’oggi non ci sono soldi veri per gli artisti. Lo si fa solo per amore piuttosto che per ricompensa economica.

Le interviste ti annoiano? Mi sono sempre chiesto: “Chissà cosa vorrebbero che chiedessi loro gli artisti che intervisto”…

Per nulla, non mi annoiano, ma non sono il tipico musicista con tante storie da raccontare. C’è sicuramente un caso di sindrome dell’impostore quando rispondo alle domande ahah

Di cosa preferisci chiacchierare invece?

Amiamo il calcio, quindi sarebbe un bel modo di discorrere…
Sono un fan sfegatato del Notts County mentre Tom, James e Rich sono grandi fan del Manchester United… probabilmente potremmo parlare di calcio tutto il giorno…ahah

Cambiando argomento…ci può essere, secondo te, un futuro per la copia materiale o è tutto orientato ormai verso lo streaming?

Onestamente penso che sia la fine di un’era. I fan irriducibili vorranno sempre qualcosa di fisico da possedere, che si tratti di un vinile, di un merchandise o di un cd, ma non da ascoltare. Ricordo i giorni in cui avevo più di 20 CD che volavano in giro nella macchina e si graffiavano. Il giorno in cui tolsero i lettori CD dalle auto segnò l’inizio della fine. I fan ascolteranno in streaming, ma quelli che amano davvero le band vorranno comunque qualcosa da tenere in mano, quindi c’è ancora l’opportunità di vendere qualcosa di fisico.

A tal proposito, Michael Kiske (Helloween) ha detto di voler possedere la musica, non semplicemente affittarla, e che se Spotify dovesse sparire si resterebbe con niente in mano. Che ne pensi?

Ha ragione. Se domani venisse spento, cosa rimarrebbe?
La cosa positiva è che ricordo i giorni in cui compravo i CD grazie a un paio di buoni singoli. Il resto del cd era spazzatura e non lo ascoltavo mai. Ci sono un sacco di CD del genere nella mia collezione. Lo streaming ti consente di decidere se vuoi questo album nella tua raccolta. Spotify è stato buono con i Nitrate. Abbiamo raccolto molti fan in paesi lontani che successivamente hanno acquistato il catalogo precedente. Ricordo che un giorno qualcuno in America ci trovò su Spotify e acquistò tutto quello che vendevamo in quel momento (ben più di £ 100). Lo streaming apre il mercato in tutto il mondo e penso ancora che se a un fan piace davvero la tua band, spenderà comunque soldi per qualunque cosa tu venda. Forse è il momento di diventare creativi.
Paga abbastanza gli artisti? No, ma le etichette pagano alle band royalties abbastanza alte su un Cd? Nemmeno…
Il rovescio della medaglia è che non ascolti più gli album nel modo in cui sono intesi, dall’inizio alla fine, non crei con le band lo stesso legame che hanno le persone. Cioè chi suona cosa, chi ha scritto cosa e così via.
Si sono perse le note di copertina che dall’inizio alla fine assorbivano l’esperienza mentre ascoltavi l’album nella sua interezza.

Passi futuri? Come pensi di sviluppare la carriera dei Nitrate da qui in avanti?

Speriamo di uscire e suonare qualche concerto nel nuovo anno e di andare avanti con il prossimo cd.
Ci sono un sacco di idee per canzoni pronte.
Abbiamo alcune idee interessanti in mente… e ci impegniamo a dominare il mondo…ahahah

C’è qualcosa che vuoi dichiarare alla fine di questa intervista?

A tutti i lettori che ascoltano la nostra musica o acquistano l’album, grazie!
E grazie a te Fabio per le ottime domande!

https://www.facebook.com/Nitrateofficial

Discografia Nitrate:

  • Real World (2018)
  • Open Wide (2019)
  • Renegade (2021)
  • Feel The Heat (2023)

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