Recensione videogame: Guitar Hero: Metallica

Di Alberto Fittarelli - 29 Giugno 2009 - 11:30
Recensione videogame: Guitar Hero: Metallica

Diciamoci la verità, Activision ha fatto il colpaccio: di tutti i gruppi che si potevano adattare alla ormai collaudatissima formula di Guitar Hero, gioco che ha rivoluzionato il modo di collegare videogames e musica (prima un collegamento molto labile), i Metallica sono quelli che tutti i rocker del mondo stavano aspettando. Vero, Aerosmith e compagnia bella facevano il loro sporco lavoro – come lo facevano anche i gruppi “assoldati” dalla concorrenza, ovviamente – ma chi non ha mai sognato di imbracciare la chitarra di Hetfield e urlare nel suo microfono, martellare le pelli di Ulrich sul finale di One o torturare il basso distorto di Cliff Burton su Orion?

 

Ecco quindi che il colosso americano dei videogames colpisce in pieno il bersaglio, riuscendo a fare le cose per intero: con una setlist di 28 brani che coprono tutta la carriera dei ‘Tallica, magari passando solo di volata sui momenti meno riusciti, diciamo dopo il 1991, e una ventina di pezzi aggiuntivi selezionati tra gruppi in qualche modo collegati ai The Four Horsemen (o comunque da loro preferiti), qui dentro c’è tutto quello che un fanatico del gruppo di Frisco possa desiderare.
Le versioni da noi testate sono quelle per Xbox 360 e per Nintendo Wii: al di là delle ovvie differenze di interfaccia (col remote del Wii da inserire nelle chitarre, e così via) i giochi si presentano in realtà simili in tutto e per tutto, e ne parleremo quindi come per una versione sola.

La formula è quella classica: possiamo decidere di giocare partite veloci in modalità cooperativa sull’intera setlist, sfidare amici e parenti, o percorrere la carriera col proprio personaggio sbloccando i brani man mano. Come in Guitar Hero World Tour, ci siamo allargati a batteria e voce per quanto riguarda la modalità di gioco, il che per un videogame sui Metallica non può che essere un pregio. La cosa oltretutto rende particolarmente accattivanti alcune modalità avanzate, come il livello Esperto per la batteria, che richiede l’uso di un doppio pedale (da acquistare separatamente e collegare tramite uno split) per aumentare le proprie capacità e il realismo di esecuzione dei pezzi.

A livello grafico, il gioco si presenta nuovamente con una ricetta già ben rodata: la barra che scorre verso il giocatore con le note da suonare, la possibilità di eseguire legati, bending e l’aggiunta delle improvvisazioni (in determinati passaggi) per tutti gli strumenti, voce compresa; e soprattutto, un contesto scenografico che riprende le più colossali tournée dei Metallica, con arene come il Forum di Los Angeles, ad esempio, capaci di enfatizzare in pieno la loro musica. E vi assicuriamo che persino un pezzo come Frantic diventa divertente, se suonato davanti a 10.000 fan in delirio…

Ottima la scelta dei pezzi dei Metallica quindi, con alcune cose che non ci saremmo francamente aspettati: il citato strumentale Orion, gli inni primordiali di Hit The Lights e Whiplash; e ottima anche la selezione di brani di gruppi “amici”, con alcune hit assolute: Stone Cold Crazy, che farà impazzire il folle che decida di mettersi al microfono; Evil dei Mercyful Fate, idem,e diversi classici tutti all’altezza, ovviamente. Ma anche un pezzo dirompente come Blood And Thunder dei Mastodon dimostra la voglia di inserire nel gioco quanto di più anthemico sia stato prodotto dal metal negli ultimi anni.

Da ultimo, ottima anche la resa dei quattro personaggi in questione (e ovviamente al basso troviamo Robert Trujillo), fedele alla realtà (anche se magari qualche chiletto a Hetfield è stato tolto…) anche nelle movenze tipiche, oltre che capace di valorizzare al meglio la loro attitudine live; persino nella loro (enorme e museale) sala prove, dove vi ritroverete a suonare diverse volte.

Un gioco che rispecchia in pieno il modello classico di Guitar Hero nella sua più recente evoluzione, quindi, e che sfrutta tutte le potenzialità di una discografia fenomenale come quella dei Metallica per far divertire legione di appassionati, da soli o (decisamente meglio, provate e vedrete) in gruppo.

Alberto Fittarelli

 

Setlist:

Metallica

• All Nightmare Long
• Battery
• Creeping Death
• Disposable Heroes
• Dyers Eve
• Enter Sandman
• Fade To Black
• Fight Fire With Fire
• For Whom The Bell Tolls
• Frantic
• Fuel
• Hit The Lights
• King Nothing
• Master of Puppets
• Mercyful Fate (Medley)
• No Leaf Clover (Live)
• Nothing Else Matters
• One
• Orion
• Sad But True
• Seek And Destroy
• The Memory Remains
• The Shortest Straw
• The Thing That Should Not Be
• The Unforgiven
• Welcome Home (Sanitarium)
• Wherever I May Roam
• Whiplash

Guest Acts

• Alice In Chains — “No Excuses”
• Bob Seger and the Silver Bullet Band — “Turn The Page (Live)”
• Corrosion of Conformity — “Albatross”
• Diamond Head — “Am I Evil?”
• Foo Fighters — “Stacked Actors”
• Judas Priest — “Hell Bent For Leather”
• Kyuss — “Demon Cleaner”
• Lynyrd Skynyrd — “Tuesday’s Gone”
• Machine Head — “Beautiful Mourning”
• Mastodon — “Blood And Thunder”
• Mercyful Fate — “Evil”
• Michael Schenker Group — “Armed and Ready”
• Motorhead — “Ace of Spades”
• Queen — “Stone Cold Crazy”
• Samhain — “Mother of Mercy”
• Slayer — “War Ensemble”
• Social Distortion — “Mommy’s Little Monster (Live)”
• Suicidal Tendencies — “War Inside My Head”
• The Sword — “Black River”
• System of a Down — “Toxicity”
• Thin Lizzy — “The Boys Are Back in Town”