Recensione: 2 Make U Cry & Dance

Di Vito Ruta - 27 Gennaio 2023 - 0:01
2 Make U Cry & Dance
Band: Electric Mob
Etichetta: Frontiers Music
Genere: Hard Rock 
Anno: 2023
Nazione:
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79

2 Make U Cry & Dance” è il secondo album degli Electric Mob, provenienti dal paese delle esuberanti bellezze naturalistiche (e non solo), del calcio, del samba e della saudade.
Dopo due anni dal debutto, avvenuto nel 2020 con “Discharge”, il nuovo disco conferma lo stile classico, dalle sonorità potenti e attuali, dell’hard rock bluesy proposto dal gruppo brasiliano.

Gli Eletric Mob sono una band vera (non l’ennesimo progetto collaterale) che sfoggia nelle persone di Renan Zonta alla voce, Ben Hur Auwarter alla chitarra, Yuri Elero al basso e André Leister alla batteria, componenti di indubbia caratura artistica che riescono, in più di una occasione, a mettersi in evidenza, anche singolarmente.
Quello che impressiona, compattezza della sezione ritmica e gusto della chitarra solista a parte, è la voce da paura del singer, destinata a grandi cose che, a questo punto della carriera, non esito a definire l’unico legittimo successore di Sebastian Bach.
Termini di paragone per gli Electric Mob possono essere (con ogni dovuta differenza) Aerosmith, Dead Daisies, Slash e, per l’appunto, Skid Row.

L’album si apre con l’ottima “Sun is Falling” potentemente capace di essere assimilata quando il brano è addirittura ancora in esecuzione.
Dopo il godibilissimo chorus alla Dead Daisies pre-Hughes di “Will Shine”, con il cui solo Auwarter segna il primo di molteplici punti, si fa strada l’anima bluesy del gruppo carioca scodellando con “It’s Gonna Hurt” un grande brano che sfoggia un altro ritornello che acchiappa al volo.
By The Name” è un pezzo energico e, neanche a dirlo, dal chorus disponibilissimo a farsi memorizzare al primo ascolto.
Soul Stealer”, pur avendo qualcosa della magia targata Aerosmith, si limita ad essere un buon pezzo hard rock e viene nettamente surclassato dalla successiva “Letters”, mid tempo che trova ancora una volta il proprio punto di forza in un trascinante chorus, questa volta in stile Skid Row.

In “Locked n’ Loaded”, semplice ma efficace, Auwarter torna a rendersi visibile con un azzeccatissimo solo in stile Ace Frehley, omaggio al chitarrista dei Kiss e agli stilemi della chitarrra solista anni settanta.
L’album riserva altri pezzi convincenti e ben confenzionati rappresentati da “Saddest Funk Ever”, che potrebbe agevolmente trovare posto in un album solo di Slash quale brano featuring Miley Cyrus e dall’indiavolata “Thy Kingdom Come”, dal sapore punk, con uno Zonta sempre pronto a strapazzare la propria ugola.

L’uragano hard rock “Love Cage” distrugge ogni cosa sul proprio cammino e prepara il terreno alla conclusiva, particolarissima, “Watch Me (I’m Today’s News)”. Dopo un intro suggestivo, in cui la voce del cantante sembra emergere dalle profondità delle acque in un canto di balena, il pezzo, a cui non manca neppure un testo intrigante, si lancia in uno spiazzante e ipnotico ritmo new wave su cui si innesta un chorus hard rock di reminiscenza classica.

Una ricetta gustosa e azzeccata quella proposta dagli Electric Mob, che grazie alla determinazione e alle sonorità coinvolgenti, a tratti rabbiose, risulta capace di fare presa anche sui rocker più consumati.
Ascoltato “2 Make U Cry & Dance” non sarà possibile non puntare sulla ideale cartina geografica delle terre del rock una bandierina sul Brasile.

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