Recensione: Black As Coal

Di Andrea Bacigalupo - 13 Agosto 2023 - 7:00
Black As Coal
Band: Vendetta
Etichetta: Massacre Records
Genere: Thrash 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Mi era piaciuto ‘Go And Live … Stay And Die’, album d’esordio dei tedeschi Vendetta.

La storia è risaputa, non posso dire nulla di nuovo, facciamo comunque un po’ di riassunto.

Il movimento Thrash Metal, sia teutonico che statunitense, è esploso, grosso modo, nello stesso periodo storico.

I primi fulmini si sono abbattuti sulla Bay Area, con la nascita degli Exodus nel 1979 e dei Metallica e Slayer nel 1981, poi su New York, con gli Overkill, attivi dal 1980 e gli Anthrax dall’anno successivo.

In Germania il temporale è scoppiato poco dopo, con l’eccezione degli Holy Moses che hanno iniziato nel 1980, i Sodom ed i Kreator si sono formati nel 1982 (questi ultimi con il nome Metal Militia) mentre i Destruction sono apparsi l’anno dopo (inizialmente come Knight of Demon).

Erano ragazzi perlopiù giovanissimi, separati da un oceano ma, con quel qualcosa in comune, hanno “… fatto tremare i pilastri del cielo…” (cit. ‘Grosso Guaio a Chinatown’) in un lasso di tempo molto breve,  … pazzesco … e non c’era ancora il collegamento globale istantaneo di internet!

Mettendo da parte i motivi storico-sociali che hanno spinto questi musicisti ad inasprire l’Heavy Metal, dando vita a sonorità violentissime ed estreme, quello che avevano era un retaggio culturale enorme: i mitici gruppi Hard Rock anni ’70, AC/DC, Black Sabbath, Judas Priest, Accept, Motorhead, Iron Maiden e la NWOBHM, quel cattivo esempio dei Venom … insomma, le ispirazioni proprio non mancavano.

Sono le maggiori o minori influenze che hanno generato la differenza principale tra le due ondate: più debitrice nei confronti delle melodie dell’Heavy Metal inglese di fine anni ’80 quella americana, più portata a trasformare in odio brutale ogni nota, facendola schizzar fuori a tutta velocità, quella teutonica.

Naturalmente, mano a mano che le onde avanzavano, c’era chi la pensava all’opposto: la ferocia sonora dei Californiani Possessed e Dark Angel, venuti fuori nel 1983, era inaudita e senza alcun compromesso, ad esempio.

Sul fronte tedesco, alle band che seguivano pedissequamente le orme della triade (Sodom, Destruction e Kreator), come Tankard, Assassin e Darkness, se ne affiancarono altre che, volendosi differenziare, si riferivano proprio al mercato statunitense. Gli Exumer, per il secondo disco, assunsero addirittura un cantante americano (Paul Arakari) per dar vita a ‘Rising From The Sea’, che più Slayer non si può, e poi ci sono, ad esempio, Paradox, Iron Angel, S.D.I. e … Vendetta.

Dai toni politico-sociali fortemente accesi e con un bagaglio tecnico parecchio elevato, la band in questione sforna tra il 1985 ed il 1988, due album gioiello: il ‘Go And Live … Stay And Die’, citato all’inizio, ed il successivo ‘Brain Damage’. Ma, a volte, produrre album belli non basta: nonostante questi album piacciano, per svariati motivi la band raccoglie poco seguito e, nel 1990, si scioglie.

Ritorna dodici anni dopo, o meglio ritornano Klauss Ullrich e Achim Hömerlein, che si affiancano a tre nuovi musicisti per ridare vita al monicker Vendetta.

Qualcosa, però, evidentemente non funziona ancora: il nuovo Full Length, ‘Hate’ esce quattro anni dopo con una formazione nuovamente rimaneggiata.

Da lì la discografia riprende a scorrere, anche se con intervalli irregolari e con risultati non proprio acclamati, fino a quest’anno, che vede l’uscita di ‘Black As Coal’, sesto della serie e disponibile dal 14 luglio 2023 via Massacre Records.

Tranquilli, la recensione di questo disco non è lunga come la sua premessa: che dire, riassumendo in poche parole, semplicemente non è nulla di che.

C’è qualche brano bello, qualche spicco qua e là, che però rimane disperso in un lavoro della durata di quasi un’ora in cui il più è relativamente piatto e pure con qualche momento monotono.

Lo salva sostanzialmente l’alto tasso tecnico: Klaus suona il basso da paura e ci tiene anche ad evidenziarlo inserendo fiammanti interventi protagonisti, la batteria pesta bene e le due asce fanno un bel loro lavoro sia in sede ritmica che solista. La voce di Mario Vogel un po’ meno, risultando carente di espressività e poco graffiante.

Si, c’è esperienza, c’è coesione … ma il pathos, l’elemento che fa venir voglia di andare ad ascoltare una band dal vivo, viene invece offuscato da una produzione che, con il proposito di smussare angoli e difetti, finisce per livellare il tutto e togliere personalità. Alla fine l’album pecca di quella cattiveria che dovrebbe uscire da ogni solco se la band afferma di suonare Thrash Metal.

Si ascoltano volentieri la classica ‘Shoot To Kill’ e la successiva ‘Stranglehold of Terror’, con una ritmica alla Slayer anche se non raggiunge la loro cattiveria, la Title Track ‘Black As Coal’, bellicosa e marziale e la conclusiva ‘Beast in Her Eyes’.

D’altro canto, ‘Pallbearer’ non si vede l’ora che finisca.

Per il resto, qualche brano si salva un po’ di più e qualcuno un po’ meno, con le emozioni ridotte all’osso.

È vero che l’unico punto in comune tra questi Vendetta e quelli targati anni ’80 è il bassista Klaus Ullrich, però dispiace vedere una band che, comunque, merita l’appellativo di storica e che, all’epoca, era riuscita a differenziarsi non riuscire ancora a decollare dopo tanti anni e tentativi. Peccato.

Ultimi album di Vendetta

Band: Vendetta
Genere: Thrash 
Anno: 2023
60
Band: Vendetta
Genere: Thrash 
Anno: 2017
70
Band: Vendetta
Genere:
Anno: 2012
60
Band: Vendetta
Genere:
Anno: 2009
63
Band: Vendetta
Genere:
Anno: 1988
90