Recensione: Eden is Alive

Eden is Alive costituisce il secondo full length degli italiani Eonia Rise e sancisce la ventitreesima pubblicazione dell’etichetta Metal Zone Italia facente capo a Gianfranco Belisario.
Il gruppo nasce nel 2020 a Bologna per volere della cantante Isabel Tinti e del chitarrista Andrea Giunchi.
Dopo due anni è la volta del loro esordio, pubblicato in regime di autoproduzione ed intitolato Rise From the Light Blast, un lavoro registrato e mixato nello studio privato della band.
Tornando a Eden is Alive, esso si compone di dieci tracce per 48 minuti di durata. La versione in Cd, oggetto delle recensione, si accompagna a un libretto di dodici pagine con tutti i testi e una foto della band nelle due centrali. A completare la formazione, oltre a Tinti e Giunchi, vi sono Alessandro Cupici alla batteria e Patrik Betti al basso.
Il complesso non ha mai fatto segreto di ispirarsi a gruppi quali Rhapsody of Fire e Stratovarius e infatti quanto da loro realizzato li richiama in maniera evidente.
Ma, più in generale, a partire da “Ethereal Symphony” sino ad arrivare alla conclusiva “Sacred Seed” vengono passati al setaccio un po’ tutti i cliché del genere, venatura epica compresa.
La peculiarità dei bolognesi risiede nell’ugola di Isabel Tinti, un’interprete di livello capace di elevare la cifra di ogni singolo brano ma non solo: la cantante degli Eonia Rise evita di forzare oltremisura sottraendosi così a quegli spiacevoli e stridenti fuori giri che viceversa alcune sue colleghe si ostinano a produrre. Isabel mette a terra i cavalli dei quali dispone il suo motore, nulla più e nulla meno, ed è proprio questa sua caratteristica a rendere la fruizione delle varie canzoni piacevole e, in alcuni casi reiterata.
Nel rimarcare la fedele aderenza al genere, che depone senza dubbio a favore degli Eonia Rise – della serie: meglio un disco ben identificabile e diretto che non quei pot-pourri con dentro di un po’ di tutto tanto per fare vedere al mondo quanto si è bravi che poi nella realtà non accontentano mai nessuno – si evidenziano altrettanto evidenti margini di miglioramento in termini di personalità che andranno maggiormente sviluppati nel futuro prossimo del gruppo italiano.
Stefano “Steven Rich” Ricetti