Recensione: Extinction Level Event

Di Andrea Bacigalupo - 7 Settembre 2025 - 13:59
Extinction Level Event
Band: Dark Angel
Etichetta: Reversed Records
Genere: Thrash 
Anno: 2025
Nazione:
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68

Un antico guerriero torna a combattere e lo fa con forza indomita ed atavica. Il suo nome è Dark Angel e l’urlo di battaglia che lancia è ‘Extinction Level Event’ … titolo del suo quinto e nuovo album, disponibile dal 5 settembre 2025 via Reversed Records.

Il Full-Length esce ben TRENTAQUATTRO anni dopo il precedente ‘Time Does Not Heal‘ del 1991, oppure sarebbe meglio dire che esce con trentatré anni di ritardo, dato che la band aveva cominciato a gettare le sue basi già nel 1992 (con il titolo ‘Atrocity Exhibition’), poco prima dello scioglimento.

Da tale anno ad oggi i Dark Angel hanno provato più volte a rimettersi in piedi, dichiarando a più riprese di essere di nuovo pronti ad entrare in sala d’incisone. Per un motivo o per l’altro, però, non hanno mai concretizzato: si sono riformati, hanno suonato dal vivo, si sono di nuovo sciolti e poi riformati ancora, ma il nuovo album è sempre stato in, diciamo, “lavorazione”, con alcuni brani pronti ma niente di più.

La svolta è arrivata, purtroppo, nel 2023: a seguito della prematura scomparsa, a soli 58 anni, del chitarrista Jim Durkin (fondatore dei Dark Angel insieme a Eric Meyer) la band decise di continuare in suo onore chiamando, in sua sostituzione, Laura Christine, Moglie di Gene Hoglan e siglando un contratto con Reversed Records.

Il 19 marzo 2025 viene data conferma del nuovo album in arrivo, a seguire escono i singoli ‘Circular Firing Squad’ e ‘Extinction Level Event’, presentati anche dal vivo e poi, finalmente, dalla data indicata più sopra, il Full-Length comincia ad essere distribuito, con Jim Durkin giustamente accreditato tra i compositori di alcune canzoni.

Tutto questo “pippone storico” per dire che i Dark Angel non fanno parte di quelle band che sono rimaste nell’oblio per un tempo infinito e che poi sono tornate per cavalcare l’onda di ritorno del Thrash, imbracciando di nuovo gli strumenti al posto di vestaglia e ciabatte per schiodarsi dal divano.

Gene Hoglan e soci hanno cercato di tornare fin da subito, facendolo a più riprese e cercando anche un certo riscatto per essere arrivati secondi al fotofinish nel 1986, quando ‘Reign in Blood’ è stato messo davanti al loro ‘Darkness Descends’ (continuando l’analogia sportiva, ce ne fossero di secondi posti così).

Di fatto ‘Extinction Level Event’, che contiene brani ferocissimi di cui alcuni, come già detto, cominciati a scrivere nel 1992, quando la band voleva già tornare alle sue primigenie sonorità esplosive che in ‘Time Does Not Heal‘ erano state “soffocate” da un più forte tecnicismo, sembra volerci dire questo: i Dark Angel vogliono prendere il posto che pensano di meritarsi, lasciando perdere brani troppo lunghi o formati da 7.527,32 cambi di tempo ma pestando a più non posso, non importa quanti anni siano trascorsi.

Purtroppo … non ci riescono. Prima di tutto perché replicare l’esplosione emotiva di ‘Darkness Descends’ è praticamente impossibile anche per chi l’ha scritto (non è solo questione di musica, ma anche di momento storico culturale), così come non è mai stata replicata quella di ‘Reign In Blood’: sono album epocali unici che hanno fatto storia ed unici rimangono, come ‘Are You Experienced?’ dei Jimi Hendrix Experience o ‘Back in Black’ degli AC/DC. Poi per un problema legato, essenzialmente, alla voce: tanto di cappello a Gene Hoglan ed Eric Meyer che hanno voluto mantenere la formazione il più originale possibile (in pratica, rispetto a ‘Time Does Not Heal‘, l’unico nuovo musicista è la già citata Laura Christine) e molto rispetto per Ron Rinheart, che ha voluto rimettersi in gioco pur essendo rimasto lontano dal microfono per una sacco di anni (per quel che ci si è riusciti ad informare, il suo ultimo lavoro professionale risulta un live con la Groove Metal band Oil del 2003 – ‘Choice Cuts Off the Chopping Block’), però la sua voce non è più caustica come un tempo. Per compensare la arrochisce, portando la sua teatralità verso il Death Thrash evitando così i toni alti, ma i risultati non sono molto buoni, in certi punti fa fatica ed in altri diventa piatta, con un consequenziale abbassamento del livello di tutta la scaletta.

Non gliene facciamo una colpa, ci sono cantanti con meno anni sulle spalle e più allenamento vocale che fanno peggio, ma non si può fare finta di niente ed accontentarsi in memoria del passato e le cose van dette per quello che sono.

Peccato, chi scrive è affezionato al burrascoso vocalist, anche se, deve ammettere, ci ha messo un po’ ad abituarsi al suo modo di “urlarti in faccia” la propria rabbia quando ha sostituito Don Doty.

Inoltre qualche canzone (‘Scaler Weaponry’, ‘Scarface the Room’) di livello basso lo è comunque al di là della voce, essendo essenzialmente sfuriate tirate “dritto per dritto” senza un punto di arrivo che risultano ostiche e poco efficaci. Ai Dark Angel piace accelerare fino ad uscire dall’orbita terrestre, questa è la loro caratteristica distintiva, come dimostra, ad esempio, ‘The Burning of Sodom’ da ‘Darkness Descends’ con i suoi 280 Bpm, ma qui si esagera.

Lo si ripete ancora una volta: peccato! Anche perché la maggior parte delle restanti tracce musicalmente sono delle vere e proprie frustrate tirate senza pietà con il gatto a nove code. Tra le più significative si citano la Title-Track, che schizza fuori dall’inferno con la sua iper-accelerazione ed il tiro massiccio e sempre sostenuto, la successiva ‘Circular Firing Squad’, senza sosta con le strofe infuriate ed i riff affilati (e dei coretti alla Beatles sparati a 78 giri che spiazzano) ed ancora la terza ‘Woke Up to Blood’, con la sua atmosfera tribale che innesca una cadenza feroce e poi la smodata ‘Atavic’, l’angosciante ‘Pluribus Nemo’, dal rallentamento estenuante e dai contorni psichedelici ed infine ‘Extraction Tactics’, un vero frastuono Old-School.

In generale, poi, abbiamo una batteria pazzesca che è del tutto inutile descrivere, un gran lavoro di chitarra, con assoli abrasivi che tolgono la pelle ed una produzione esaltante che riesce ad immergere nel clima scuro rappresentato nell’apocalittica copertina.

Purtroppo la voce … non ripetiamoci!

Tirando le somme, questo ‘Extinction Level Event’, per quanto sia pieno di elementi sonori più che apprezzabili, per i motivi spiegati sopra non è molto riuscito. Ai Dark Angel va comunque dato merito di aver mantenuto, nonostante gli anni trascorsi, la propria coerenza ed attitudine, sfornando un album dalla violenza inaudita così come era intenzione iniziale e nel rispetto, anche, dell’amico Jim Durkin. Troppe volte gli interessi e gli affari sovrastano onore ed amicizia. Qui non è successo.

Extinction Level Event’ è stato registrato presso gli Armoury Studios di Vancouver, British Columbia, Canada, è stato prodotto da Gene Hoglan e Rob Shallcross e mixato da Mike Fraser. La copertina è stata realizzata da Cain Gillis.

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