Recensione: Falling Through Stars

Di Manuel Gregorin - 10 Maggio 2025 - 8:30

Nuovo album per il duo artistico Laurenne/Louhimo, che dopo The Reckoning del 2021 giunge al secondo capitolo con Falling Through Stars. Alla guida di questo sodalizio troviamo ancora i volti e le voci di Noora Louhimo dei Battle Beast e la meno nota Netta Laurenne, attiva con vari progetti tra cui gli Smackbound, formazione in cui milita anche il chitarrista Teemu Mäntysaari, ex Wintersun e Megadeth. Edito come il precedente da Frontiers, oltre alle due vocalist, nella realizzazione dell’album sono coinvolti anche Sampo Haapaniemi (batteria), Pasi Heikkilä (basso), Vili Itäpelto (tastiere) e Mikko Kosonen (chitarra). La produzione viene invece affidata a Nino Laurenne, che in un paio di episodi suona anche alcune parti di chitarra.
Falling Through Stars viene presentato come un viaggio attraverso la storia del metal: un tentativo da parte delle due vocalist di incorporare vari stili, coprendo uno spazio temporale che si estende dagli anni ’70 fino ai giorni nostri.

Dopo aver valutato che la copertina non pare proprio essere delle migliori, ci immergiamo nell’ascolto del disco.
Si parte con delle tastiere dal suono possente che annunciano la title track, un solenne mid-tempo dai risvolti quasi epici. Già dalle prime note di basso, la successiva Damned si presenta come una composizione decisamente più vivace. Damned mette in mostra un piglio adrenalinico, con un ritmo martellante e riff di chitarra incisivi.

All’insegna della vivacità anche To the Dark, un hard rock sanguigno con un taglio moderno. Di tutt’altro stampo All for Sale, una ballata sofferente con la sola chitarra acustica ad accompagnare le voci di Noora e Netta. Anche The Cradle si mantiene su livelli più rilassati, presentandosi come un rock maturo dai contorni riflessivi. Rotten Gold ci riporta agli anni ’70 con un stile che richiama i Deep Purple ed i primi Rainbow, mentre la corposa FTS si erge a brano più muscoloso di tutto il disco. Il pezzo inizia con un riff incandescente, per poi fare sfoggio di tutta la sua carica. Il tempo di uno stacchetto soft prima di esplodere nel ritornello, in cui si capisce, in modo inequivocabile, cosa sta a significare la sigla FTS posta come titolo. Noora e Netta si confrontano nuovamente con sonorità moderne su Let the Light Be Free, un lento rabbioso dai toni opachi e melodie cupe. Decisamente più solare Wait,  AOR di scuola nord europea che trae la sua forza nelle melodie radiofoniche. Rimane ancora il tempo per una manciata di ballate, prima con Loud and Clear, poi con la conclusiva David Bowie & Clyde, dove la chitarra acustica torna a ricoprire nuovamente il ruolo di protagonista.

Noora Louhimo e Netta Laurenne hanno confezionato un disco tutto sommato piacevole che tuttavia, a volte non si capisce bene in che direzione voglia andare.
Il tentativo di abbracciare più generi tende, di tanto in tanto, a dare un certo senso di discontinuità. Apprezzabile l’intenzione di offrire una certa varietà, ma in certi frangenti pare venga fatto senza un preciso piano. Più che un tentativo di abbracciare varie sfumature del panorama metal, potrebbe sembrare che Netta e Noora cerchino di mirare a più bersagli nella speranza di centrare il pezzo giusto con cui accontentare un certo mainstream.
Falling Through Stars si assesta su livelli discreti: i brani sono scorrevoli e piacevoli all’ascolto, anche se sembrano un po’ studiati a tavolino. In definitiva, pur senza parlare di capolavoro, un prodotto dignitoso, ideale da ascoltare come sottofondo.
Magari senza troppo impegno.

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Genere: Heavy 
Anno: 2021
75