Recensione: Materia

Di Andrea Bacigalupo - 24 Giugno 2021 - 6:01

Materia’ è l’album di debutto degli Heil To The Empire, gruppo nato a Varese nel 2018 dalla volontà di Ermes Pecorari – voce (Abnegate, Extrema, PWR e nel supergruppo globale Rockin’ 1000), Stefano ‘Vinnie’ La Rosa – chitarra (Degrade, PWR), Mirko Boggioni – basso (Drift, Biancaneon, Multiverso) e Antonio ‘Pandoro’ De Bernardis – batteria (Defend, PWR, Guilty Method) di suonare assieme.

Album eclettico, ‘Materia’ unisce le varie esperienze dei ragazzi, dando ‘vita’ a sette pezzi intensamente rocciosi quanto fluidi ed orecchiabili.

Il songwriting è ben bilanciato: forza e melodia viaggiano assieme  generando emozioni diverse senza prevaricare una sull’altra, mettendo in luce la buona coesione tra i singoli artisti.

E’ un po’ quello che dovrebbe succedere sempre: un pugno di musicisti che trova nella musica un punto in comune e forma una band principalmente per divertimento, scoprendo, man mano che va avanti, la potenzialità delle proprie idee.

Materia’ è poco più di mezz’ora di vibrante energia: dai solchi scaturisce un’aggressiva anima Thrash, come nel massiccio riff portante di ‘By Our Hate’, ma anche una certa nota di dolore, come nel refrain e nel greve interludio di ‘If I Was God’. Cosa farei se fossi Dio? E’ una domanda che almeno una volta ci siamo posti tutti (forte è il video di ‘If I Was God’, con i quattro giovani figli degli artisti nei panni di truci blackster … d’altronde, prima s’inizia …).

No Time Left’ in parte ci bastona con la sua prepotenza ed in parte ci opprime con la sua oscurità, resa impenetrabile da una ritmica densa che accompagna un inquietante vocalizzo femminile.

La melodia di ‘Nothing To Say More’ è uno scambio intenso tra luci ed ombre, con una predominanza di queste ultime nel pestato interludio centrale.

Save Me Again’ colpisce da più parti con il suo riff intensamente distorto, la pesantezza delle strofe sabbathiane che si trasforma in ferocia, il loro contrasto con l’aperta melodia del refrain ed il penetrante assolo allucinogeno.

The Game’ ha un tiro dinamico e coinvolgente che la può rendere un buon singolo, aprendosi ad un ampio ventaglio di ascoltatori senza però snaturarsi e cadere nel ‘commerciale’.

Infine, il combo decide di chiudere con ‘You Know Who You Are’, una ballad dai toni foschi e nostalgici semplice ma incisiva. Un bel finale, non troppo distintivo nella realtà, ma ci sta tutto.

Materia’ è un buon punto di partenza. La crisi pandemica ha rallentato lo slancio degli Heil To The Empire, ma non lo ha fermato. Attendiamo, con viva curiosità, il prossimo lavoro.

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Genere: Hard Rock  Heavy 
Anno: 2020
70