Recensione: Obsequies

Di Claudia Gaballo - 23 Dicembre 2020 - 7:00
Obsequies
Band: Eurynome
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Doom 
Anno: 15112020
Nazione:
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60

Gli Eurynome nascono a Milano nel 2018 con la precisa intenzione di intraprendere un progetto funeral doom, genere che più di ogni altro concilia sia le attitudini musicali che il gusto estetico dei due fondatori, Jacopo Marinelli e Nicole Delacroix. L’idea è quella di scrivere pezzi che si ispirino alle atmosfere gotiche del 1800, con particolare attenzione a scenari cimiteriali e di desolazione. Per fare questo il duo sceglie di non utilizzare chitarre ma solo bassi distorti e altri strumenti, alternando voce pulita e growl. In fase di registrazione del disco poi, gli strumenti e le orchestrazioni sono stati impostati a 436 Hz, ossia la frequenza delle accordature nell’800.

I presupposti quindi ci sono, sia dal punto di vista tecnico che del concept. Il problema è che il risultato suona un po’ piatto. Nonostante le due voci, le linee orchestrali e gli effetti sonori, la base dei pezzi sembra sempre la stessa, come in un unico brano di 50 minuti. Mentre il concetto di ‘doom’ viene espresso molto bene nell’atmosfera generale dell’opera, sembra che manchi qualcosa per farla decollare. Le chitarre, sarebbe la risposta più ovvia; tuttavia non è questo, non ne abbiamo necessariamente bisogno. Forse le parti melodiche dovevano essere più forti, più drammatiche; o forse sarebbe stato interessante trovare più spesso la voce femminile a contrastare il growl.

Solitamente i brani a 432 Hz sono associati alla new wave e alla musica meditativa. Applicare questa fascia di frequenze al doom riesce dare un tocco di decadenza e lentezza ai brani, ma rischia anche di scatenare un effetto un po’ “ipnotico”. Questo può essere un risultato interessante per chi cerca una forma di doom particolarmente estrema; tuttavia per dare risalto a questa tecnica all’interno di un’opera, forse dovrebbe essere applicata solo a specifici brani sui quali si vuole costruire un mood particolarmente etereo.

In ogni caso gli Eurynome hanno sicuramente grandi potenzialità, soprattutto considerando i punti saldi sui quali il progetto è impostato e le capacità professionali dei due artisti. Pertanto sarà bene tenere d’occhio questo duo nel futuro.

Obsequies | Eurynome

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