Recensione: Roots & Shoots Vol. 1

Di Francesco Maraglino - 21 Gennaio 2024 - 14:00

Dopo “Tigress Women Who Rock the World”, opera nella quale Jim Peterik – con il suo progetto World Stage – aveva realizzato un pugno di canzoni destinate a cantanti e musiciste di sesso femminile, il grande artista dal passato e dal presente gloriosi grazie alla militanza in band come Survivor, The Ides Of March e Pride of Lions (nonché autore per tanti altri artisti), si riaffaccia sul mercato musicale. E questa volta il musicista è tornato a realizzare un album di canzoni cantate da diversi vocalist (stavolta sia di sesso maschile che femminile), proseguendo un concept partito già nel 2019 con il CD “Wind of Changes”.

Stavolta l’idea, espressa nel nuovissimo “Roots & Shoots Vol. 1” (al quale seguirà, a quanto pare, un altro disco di analoga concezione) è quella di alternare singer “stagionati” e ben noti, provenienti in gran parte dal mondo storico dell’AOR/hard rock bazzicato da Peterik, ad altri più giovani (spesso appartenenti ad un ambito maggiormente pop e country).

I primi sono classificati nel file “Roots”, e tra le canzoni ad essi destinati spiccano una Dangerous Combination che vede schierati Kevin Cronin ed i suoi REO Speedwagon (brano melodico e solare che mischia i classici stilemi compositivi di Jim con un mood più roots evocante atmosfere da provincia U.S.A.) e Last Dream Home (featuring l’ottimo Don Barnes dei grandi .38 Special), midtempo in cui  in melodie di stampo Survivor s’incastonano  vaghi echi southern.
Kelly Keagy appare, invece, in una Mend Fences cadenzata ed  un poco cupa a dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare da una canzone il cui vocalist viene dagli usualmente pimpanti Night Ranger.

Friends Forever vede altresì Mark Farmer dei cari, vecchi Grand Funk, prestare la propria ugola in una ballata soft rock in duetto con lo stesso mastermind del full-length.

I cantanti emergenti scelti da Peterik per interpretare le sue composizioni rappresentano, invece, il settore “Shoots” del disco. Tra i “giovani virgulti” ecco lo stesso figlio del titolare dell’album, Colin, alle prese con il pop-rock raffinato, catchy e a tratti sbarazzino dal titolo Before Anyone Knows We’re Gone. Sempre dal mood pop è la suggestiva ballata interpretata dalla cantante country della Louisiana Ashton Brooke Gill dal titolo As I Am, così come il duetto (dei vocalist Lisa McClowry e Mike Mikulskis) Fire and Water, pur se pregnante di melodie dal sapore Survivor e Pride of Lions.

Più affine a uno stile  elettrico e tipicamente AOR è l’altro slow intitolato I Found Me e interpretato da Mark Mackay.

In definitiva, in questo primo “Roots & Shoots”, Jim Peterik & World Stage accarezzano, come nel lavoro precedente, più un’atmosfera soft  che il più vivace e a volte epico rock melodico tipico della storia artistica del leader, distinguendosi comunque anche stavolta per la classe e l’eleganza infinita delle composizioni e delle interpretazioni.

Francesco Maraglino

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