Recensione: The Leftovers – Volume 1
Un compendio inatteso ma tutto sommato gradito, quello che propongono gli svedesi Degreed con questo maxi EP dalla durata piuttosto corposa. Pensato come una estensione della loro discografia recente, “The Leftovers Volume 1” è un piacevole diversivo in attesa del prossimo cd previsto per il 2026.
Alcuni brani molto rari e per lo più sconosciuti apparsi su versioni giapponesi degli ultimi album, qualche versione differente di canzoni più conosciute ed un pezzo completamente inedito, vanno a comporre una tracklist di nove tracce, varia e di buona qualità. Materiale in cui apprezzare le caratteristiche che rendono i Degreed un gruppo tra i più convincenti dell’universo melodic rock, in virtù di una miscela di suoni molto ben bilanciata tra “ultra” melodia e solida aggressività.
Marchio inconfondibile è come sempre la velenosa voce del singer Robin “Red” Eriksson. Molto espressiva nei toni rilassati, acquisisce colori accesi ed intensi nelle parti più aggressive, denotando una capacità d’interpretazione fuori dal comune.
Il graffio posto su ottimi pezzi come l’iniziale “If It Wasn’t for Me” e la successiva “Good Enough” contribuisce a rendere alquanto efficaci composizioni che avrebbero ben figurato anche nel recente “Public Address” (2023). Probabilmente entrando nel novero delle migliori.
L’Ep si dipana alternando pezzi elettrici con qualche ballata. C’è anche un sentito omaggio al compianto Alexi Lahio intitolato “Wildchild”, oltre all’ottimo inedito “Hear Me Out”. Non male la versione synthwave di “This is Love”, brano comparso sull’ultimo disco in studio. Anche se, va detto, per il nostro gusto personale l’originale si fa preferire.
Paradossalmente, un mini album che appare più completo e soddisfacente di molte produzioni recenti che, nel concreto, offrono molta meno sostanza.
Melodic rock come sempre di alto livello. Anche in un episodio tutto sommato “riempitivo” come “Leftovers Volume 1”, il gruppo svedese riesce comunque a mettere insieme gli ingredienti per rendere la proposta appetibile e qualitativamente interessante.
Insomma, i Degreed sono diventati una garanzia. Non lo scopriamo con questo Ep.