Recensione: They Love Your Fear

Rilasciato lo scorso 28 marzo, ‘They Love Your Fear’ (‘Amano La Tua Paura’) è il primo album de I Colori del Buio, band modenese fondata nel 2022 dal compositore Luca Tamburini (chitarra) e da Fabio Mazzoli (basso), la cui lineup si è presto ampliata con l’entrata di Nicola Burani (voce, liriche) e, da quest’anno, di Filippo Bonazzi alla batteria, per un progetto doom / gothic metal che si rifà ad atmosfere squisitamente weird e prima del FL vede all’attivo un EP di tre brani, ‘Weird Tales’ (2023, autoprodotto), il cui titolo, appunto, traccia fin da subito gli intenti espressivi della band.
‘They Love Your Fear’ prosegue su questo oscuro sentiero e offre una visione più articolata dell’immaginario letterario e cinematografico che accompagna ispirazioni musicali, se vogliamo, classiche del genere – Black Sabbath, Paradise Lost, Moonspell – eppure venate di originalità, soprattutto grazie a una rilettura in chiave black di certi intermezzi, alle ispirazioni a famose colonne sonore, alla densità delle linee di basso e alla voce baritonale di Burani che mantiene una bella (e rassicurante) linea gothic, elementi, questi, capaci di creare atmosfere inquietanti ma variegate, che non appiattiscono il discorso sonoro verso barocchismi eccessivi o citazionismi troppo smaccati.
Composto da otto tracce, ‘They Love Your Fear‘ inizia con un’intro alla Carpenter nella quale i cori e il synth stabiliscono il tema della paura, un orrore strisciante che si dichiara subito con Nyarlathotep, brano di chiara ispirazione lovecraftiana come, del resto, Kaleidos, se il riferimento esplicito è, in entrambi i casi, a due racconti del Solitario di Providence: il primo, omonimo, risale al 1920 e riguarda uno dei personaggi più oscuri del Ciclo di Cthulhu; il secondo, ‘Il colore venuto dallo spazio’, scritto nel 1927, riverbera nella “blasted land” (“terra bruciata”, ma anche “maledetta”) e negli “strange days” (“giorni strani”) delle liriche: Behind the silence / Of this blasted land / I still hear the agony / Of the strange days/ While thousand colours dance / My mind will burn.
L’ignoto, l’orrore (non solo cosmico), la follia sono i temi portanti dell’opera di H.P. Lovecraft e di questo album de I Colori del Buio, che nella title track reimmette l’ingrediente “horror soundtrack” Anni Ottanta / Novanta, strizza l’occhio al Rob Zombie di ‘Lords of Salem’ con ‘Burn Your Witch‘, impreziosita da un basso favoloso e dalla seconda voce di Alice Fregni mentre nel brano successivo, ‘Black Lodge‘, tira in ballo un altro indiscusso maestro del terrore: David Lynch, con la sua serie TV capolavoro, ‘Twin Peaks‘. Qui addirittura c’è Badalamenti (non solo in apertura) con il suo ‘Laura Palmer’s Theme‘ e le liriche riportano alla mente alcune famose scene del serial: Whispering the name in / Sycamores gate. / Dreams are eternal / When the owls are screaming the / Fate.
‘They Love Your Fear’, prodotto come l’EP negli Audiocore Studios di Parma, chiude con Ophelia, un brano malinconico che sfocia in un black atmosferico e ci fa dire che, nel suo complesso, il disco è un’ottima prima prova per una band dalla quale ci aspettiamo ulteriori evoluzioni.