Recensione: Wasted Night

Di Fabio Vellata - 1 Maggio 2022 - 0:01
Wasted Nights
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I Wild n’Wasted nascono a Roma nel 2017 per mano del chitarrista Marco Mancinelli (poi sostituito nel 2021 da Renato Orsili) e del bassista Yari Pierucci. Formula musicale collaudata quella scelta: un hard rock torrido ed acceso su cui inserire qualche svolazzo più tipicamente heavy-thrash.
Con l’aiuto di Davide Iuliano alla ritmica, Luca Mechelli alla batteria e Thiago De Moraes al microfono, il gruppo ha prodotto un primo EP di quattro tracce pubblicato in questi primi mesi del 2022. “Wasted Night” sin dal titolo suggerisce una evidente fascinazione per l’ardore ruspante del rock stradaiolo. Quello americano degli anni ottanta e nord europeo delle epoche seguenti.

Pur volendosi ostinatamente definire “Wild Metal“, la sostanza che il quintetto offre alle nostre orecchie non cambia. È proprio un hard rock che fa della ruvidezza delle chitarre un punto di forza imprescindibile (pur con tinte a tratti più estreme) il menu che le quattro tracce propinano quale biglietto da visita introduttivo.
Hardcore Superstar e The Hellacopters si rincorrono nelle iniziali “Wasted Night” e “Devil Girl” per poi lasciare spazio ad inattese sventagliate heavy-thrash nella feroce “You Die”. Un salto d’umore, in effetti un po’ spiazzante.
Chiude l’acustica “Ayrton” – proposta in versione inglese e portoghese – evidente omaggio al mito del celebre pilota di formula uno.

Un primo EP che mette in evidenza qualità interessanti su cui lavorare e da affinare ulteriormente.
Da segnalare gli ottimi i suoni, aspetto decisamente non usuale in un mini cd d’esordio assoluto e funzionali alla discreta riuscita di questo primo episodio di “wild metal”.

 

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