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Guida all’ascolto: la top 5 di Truemetal.it – Aprile 2016

Di Tiziano Marasco - 7 Maggio 2016 - 14:00
Guida all’ascolto: la top 5 di Truemetal.it – Aprile 2016

La guida all’ascolto di Truemetal.it, la nuova rubrica in cui presentiamo i 5 migliori dischi che la redazione ha ascoltato durante il mese appena concluso. Questo aprile è stato ricchissimo, e ci è voluto parecchio per scremare la prima top 5.

 

NOVEMBRE – URSA

L’ultima fatica dei Novembre sintetizza la proposta di quella che è, una delle migliori band che la nostra penisola abbia mai avuto. Ursa fa convivere assieme i vari elementi di album come Arte Novecento e Classica, ottenendo un risultato finale che elimina le spigolosità e le imperfezioni di entrambi. Se da un lato il risultato è in linea con le aspettative, però, dall’altro lato vi è la conferma di una qualità inossidabile e di una cifra stilistica unica, sia in Italia che all’estero. Leggi la nostra recensione

 

IHSAHN – ARKTIS

Ihsahn ci regala però un album di meravigliosa sintesi, di levata caratura artistica e di indiscutibile genio. Un disco non di rottura totale, ma comunque di indubbia evoluzione, un disco che guarda al futuro e risponde “vieni a sentirmi” a chiunque dica che il metal sta morendo. E soprattutto, come da tradizione prog, “Arktis” è un disco che fa sembrare facile il difficile, che si beve d’un fiato, quasi fosse musica d’intrattenimento. Eppure rimane impresso con ferina, geniale, grandiosità. Leggi la nostra recensione

 

CULT – HIDDEN CITY

Trent’anni (di carriera) e non sentirli. Non è cosa da tutti ed è certamente motivo di vanto per una band che, ormai da tempo lontana dal clamore della ribalta, ha dimostrato di saper continuare il proprio cammino di evoluzione stilistica senza paura e senza cedere in alcun modo alle lusinghe manieriste e ai fantasmi del glorioso passato. The Cult: un nome, una garanzia di qualità e di coerenza. Leggi la nostra recensione

 

SUNPOCRISY – EYEGASM, HALLELUJAH

Un lavoro mastodontico, siamo di fronte a un’opera molto impegnativa e complessa, che dà il massimo di sé solo se assorbita e approfondita a dovere. Non è di facile ascolto e, come ogni opera di un certo spessore, acquisisce il suo vero valore proprio se viene sviscerata e capita, attraverso un processo graduale, ascolto dopo ascolto e preferibilmente con i testi alla mano. Questi i due concetti chiave: gradualità e testi. Leggi la nostra recensione

 

CALIBAN – GRAVITY

Rovesciando un processo compositivo consolidato da ormai vent’anni di attività e ben nove album all’attivo, i Caliban. Molte volte si biasimano i vari ensemble per il fatto che a essi manchi il quid dell’epopea metallica. Ebbene, qui c’è. Tutto. A dosi massicce. Forse “Gravity” non è solo il capolavoro dei Caliban. Forse, è qualcosa di più. Leggi la nostra recensione

OUTSIDER

 

Moonsorrow – Jumalten Aika, la nostra recensione

Desaster – The Oath of an Iron Ritual, la nostra recensione

Cult of Luna – Mariner, la nostra recensione