Dopo 8 anni, i thrashers tedeschi Psychotron si sono separati dal loro bassista Frank "Mampf" Herold. Al suo posto, per il momento, c'è Sebastian 'BassT' Schult (ex-Atrocity). [post_title] => Psychotron: split con il bassista [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => psychotron-split-con-il-bassista [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-05 04:19:43 [post_modified_gmt] => 2019-12-05 04:19:43 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35114 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 34849 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-08 11:21:25 [post_date_gmt] => 2006-05-08 11:21:25 [post_content] => Comunicato stampa:

Lunedì 8 maggio i Dark Lunacy saranno ospiti della trasmissione Notturno Metal su Radio Gamma 5 per presentare il nuovo bellissimo album "The Diarist"

Ricordiamo che potete mendare i vostri messaggi al gruppo via fax e via sms durante l'intervista, troverete i contatti sul nostro sito internet.

Potete ascoltarci:

- sui 94 Mhz in quasi tutto il Veneto

- in streaming sui siti
www.notturnometal.com
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Durante il primo concerto di sempre svolto dai Fear Factory in Lussemburgo, presso il Den Atelier, Burton C. Bell avrebbe ricevuto una scossa elettrica di una certa importanza, tanto da costringerlo a ritirarsi nel backstage e terminare il concerto immediatamente. L'incidente si è verificato dopo che il concerto aveva già subito diverse interruzioni a causa della mancanza di elettricità sul palco, probabilmente a causa delle condizioni non ottimali dell'impianto del locale, troppo piccolo per la strumentazione fornita dalla band. Per il momento non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali da parte della band.

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I Wintersun sono da poco in studio per registrare i brani che finiranno sul nuovo album, intitolato Time. Il lavoro, che dovrebbe uscire a fine anno, conterrà sette brani 'epici e piuttosto lunghi, per oltre 65 minuti di materiale', come ha confessato la band in un comunicato sul proprio sito ufficiale. Questa dovrebbe essere la tracklist completa:

01. Sons of Winter and Stars
02. Land of Snow and Sorrow
03. Time
04. Fire
05. One with the Shadows
06. Storm
07. Silver Leaves

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I Vanden Plas hanno postato sul sito ufficiale due filmati (in inglese e in tedesco) del making-of del nuovo video Christ.O, estratto dall'omonimo album. Clicca qui per la versione inglese, qui per quella tedesca.

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Devil's Bridge, secondo album dei nostrani The Prowlers, uscirà il 9 giugno su Locomotive Records. L'album è stato mixato ai Jailhouse Studios (Danimarca) sotto l'occhio vigile di Tommy Hansen, già al lavoro con nomi illustri quali Helloween, Pretty Maids, TNT e Beyond Twilight. Ecco artwork e tracklist:

01. Alone in the Dark
02. Y.T.T.
03. Invisible Prison
04. A Last Gaze
05. Fused
06. Acid One
07. Imagination Game
08. Devil's Bridge: Prelude
09. Devil's Bridge: Pt. 1
10. Devil's Bridge: Pt. 2
11. No Reason to Forget (Bonus)

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Risultati del 21 aprile:

ALEPH 842 (740 giuria + 72 punti live)
METAL HEADZ 825 (810 giuria + 15 punti live)
DEVASTER 750 (750 giuria + 0 punti live)
ANCIENT DOME 733 (730 giuria + 3 unti live)

Passano quindi il turno della serata del 21 aprile gli Aleph.

Risultati del 28 aprile:

SYMMETRIC DISORDER   751 (730 giuria + 21 punti live)
IN ALL SENSES 730 (730 giuria + 0 punti live)
DYING AWKWARD ANGEL  750 (720 giuria + 30 punti live)
SYNTHPHONIA SUPREMA  700 (700 giuria + 0 punti live)

Passano quindi il turno della serata del 28 aprile i Symmetric Disorder.

Risultati del 5 maggio:

DEMON SHADE 714 (660 giuria + 54 punti live)
ASGARD 713 (710 giuria + 3 punti live)
ENDLESS PAIN 632 (620 giuria + 12 punti live)
RITUAL 440 (410 giuria + 30 punti live)

Passano il turno della serata del 5 maggio I Demon Shade.


Aggiornamenti, tabellone e band in gara qui.

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Svegliati dai tiepidi soli d'aprile i Kopriklaani rimettono il muso fuori dai loro cottage – ovviamente costruiti con fatica bonificando le paludi, e guai a chi si avvicina! – pronti a nuove scorribande sonore tra prati, foreste, balli notturni e vecchie melodie popolari.

Happy Little Boozer apre le danze come meglio non si potrebbe, e credetemi non pecco di entusiasmo se vi dico che siamo di fronte a quanto di meglio il Clan finnico abbia fatto sulle alte velocità. La struttura è pressappoco quella di Journey Man, ma il motivo portante supera le melodie già entusiasmanti del già citato pellegrino di Voice of Wilderness. Esuberante nella sua euforia quasi alcolica, il piccolo ubriaco felice è sicuramente destinata a conquistare e scatenare ancora più di una Cottages & Saunas o una Wooden Pints. Nei primi secondi della successiva Väkirauta riecheggia una Vatteanda di finntrolliana memoria, e non è affatto una sorpresa quando il riff d'apertura viene letteralmente divorato da una veloce ondata capace di mostrare la vera essenza folk del brano, con il munnharpe a dettare i tempi ritmici e un velocissimo assolo di fisarmonica a interrompere le rustiche linee vocali di Jönne Jarvela. È invece un'atmosfera più intima e meno bellicosa, ma non meno festosa, quella che impregna e si sprigiona dalle danze di Midsummer Night. Incedere in levare, break cadenzato arricchito da chitarre acustiche ed ecco servito a lor signori un altro accattivante brano in pieno stile Korpiklaani.

Dopo un inizio incalzante e vertiginoso è arrivato il momento di rallentare le andature dell'album. Il compito è affidato a Tuli Kokko, brano che unisce due tratti ormai classici della proposta musicale dei Korpiklaani: la malinconica ballata strumentale – da cui Tuli Kokko prende le melodie – e i momenti più lenti e narrativi. Giusto il tempo di un respiro però, perché la veloce strumentale Spring Dance torna a restituire ai Korpiklaani la dimensione che più sembra calzargli a pennello: quella dinamica, orecchiabile e con una buona dose di giocosità.

Tales along this Road è sicuramente un lavoro più solare dei due album precedenti, sia nei modi che nei temi. Under the Sun conferma questa tendenza con un l'ennesimo ritornello orecchiabile (anche se per la verità non eccessivamente luminoso) e ritmiche abbastanza briose che disimpegnano gli animi in vista della successiva Korpiklaani. Il brano che porta il nome della band mostra infatti presupposti meno irriverenti. La base melodica è sempre comunque derivata dalla polka finnica, ma i toni sono meno gongolanti del solito, e una nota di malinconia trapela dal violino di Hittavainen. In Rise esce allo scoperto il muro ritmico che spesso rimane in secondo piano sormontato dagli intrecci melodici di violino e fisarmonica, anche se sono sempre e comunque questi due strumenti di lunga memoria a guidare i giochi. Il pezzo nasce, cresce e muore alternando il veloce melodico refrain a una strofa lenta dalla costruzione più massiccia. Sempre sul concetto dell'alternanza si snoda la serratissima Kirki, episodio che ha il sapore quasi di un gioco, con violino e fisarmonica che si rincorrono tra pendii scoscesi e salite scivolose inseguiti dall'ugola di Järvelä; quest'ultima costretta a un'andatura più che frenetica per tenere il passo dei compagni. È tempo dell'epilogo: per la prima volta il Clan della Foresta ci saluta con un brano vivace. Hide Your Richess è un inno quasi ambientalista – come del resto era anche Mother Earth – dove il drappello di Lathi canta ancora una volta del suo amore per la terra e le cose semplici, con il violino di Hittavainen che si erge a protagonista assoluto come ai tempi di Spirit of the Forest.

‘Fatti di pietre e radici', solidi e incisivi come non mai, i Korpiklaani si sono superati ancora, in una crescita qualitativa che di questo passo li porterà ben presto a insidiare i primati di quelle band considerate a ragione i mostri sacri del genere (gente come i Finntroll, per intenderci). Disco dopo disco la musica del Clan della Foresta si arricchisce di nuove varianti e nuovi elementi, matura e presenta soluzioni sempre più accurate e coinvolgenti. Cresce di tono e di spessore mostrandosi finalmente completa e deliziosamente ponderata. Nelle recensioni di Spirit of the Forest e Voice of Wilderness vi avevo parlato prima di un prospetto promettente, poi di una realtà. È il momento di parlare di eccellenza: che disco questo Tales Along This Road, che disco! Certo l'eclettismo non sarà il piatto della casa e il pionierismo non sarà il precetto fondamentale della filosofia dei Korpiklaani… ma non si può non rimanere sedotti dall'atmosfera genuina e festaiola di questa combriccola finlandese. Dopo aver fatto la conoscenza di Tales Along This Road difficilmente potrete rifiutargli ascolti su ascolti. Vi conquisterà, vi farà dimenare e vi farà bramare un fuoco attorno a cui danzare.

La caccia è cominciata, soltanto gli scaltri se la caveranno!


Tracklist:
01. Happy Little Boozer
02. Väkirauta
03. Midsummer Night
04. Tuli Kokko
05. Spring Dance
06. Under The Sun
07. Korpiklaani 
08. Rise 
09. Kirki 
10. Hide Your Richess


Alessandro 'Zac' Zaccarini

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INTRODUCCION
Spesso il successo e il fallimento -quei due maledetti impostori- affacciano la testa dalla crepa dell'ispirazione e, ti bisbigliano all'orecchio che cosa devi e che cosa non devi fare…
Là comincia la battaglia di un compositore e quella di uno scrittore! Placando l'angoscia scrivendo su un foglio bianco, tacendo quelle voci interessate al successo e al fallimento, ascoltando soltanto, in modo lento ed onesto, il tuo cuore…
In questo nuovo lavoro “La Voz Dormida (la voce sopita)”, con l'aiuto inestimabile dei miei compagni di viaggio, ai quali tanto devo in quanto così poco ricevono da me, abbiamo provato a far cantare il cuore, abbiamo provato a far suonare alle chitarre la nostra illusione e abbiamo fatto scrivere le parole alla penna più pura che conosco: la nostra anima…
Sono soltanto un ladro di parole, un rapitore d'idee e di melodie e, come riscatto, chiedo solo il tuo sorriso.
La musica è la lingua dell'anima ed i romanzi sono i baci che l'immaginazione porge alla nostra vita.
L'autore scrive soltanto la metà di un'opera, dell'altra metà deve interessarsi chi la riceve e, ora, tocca a te, non giudicare con leggerezza questo lavoro… è impregnato di sforzo duro e di rinnovata illusione. Speriamo di non defraudarti e farti sentire fiero di noi: il vecchio Mago è tornato!
Ringraziamo la musica per amarci e ringraziamo voi  perché… senza… saremmo silenzio…

We must be over the Rainbow!!

Il Cairo, 25 settembre 2005, Txus di Fellatio


Si lo so, avete già dato uno sguardo al voto che ho riservato al disco vero? Novantatre, il più alto mai registrato dal sottoscritto. Bene, come giustificare un numero simile? Molto probabilmente con una recensione degna ti tale nome: Gaia II – La Voz Dormida dei folk metallers (catalogazione estremamente riduttiva) spagnoli Mago De Oz è un cimelio irrinunciabile per tutti coloro che amano la musica e vivono intensamente questo tipo di sonorità.
La versione limitata in digibook appoggiata sulla mia scrivania è stata importata direttamente dalla terra iberica a fine 2005 anche se, per dovere di cronaca, vi comunico che inseriremo il disco tra le novità del 2006 in quanto distribuito in Italia nell'anno corrente.
Oltre cinque mesi dunque, cinque mesi utili per la vivisezione del doppio cd (doppio come accadde con Finisterra), cinque mesi indispensabili per comprenderne ed assaporarne l'eminente livello sonoro di portata, debbo ripetere, astrale.

Se qualcuno si affaccia per la prima volta sulla galassia ispanica gradirà un piccolo riassunto delle “puntate” precedenti.

Tenete presente che la discografia del Mago è corposa e variegata, il sound contemporaneo è il risultato di un processo di crescita lungo dodici anni nei quali mai si sono verificati passi falsi, dischi più o meno acerbi “Mago de Oz” (1994) e dischi che avrebbero potuto sfondare, “Jesus de Chamberì” (1996) e l'EP “La Bruja” (1997) se preparati con l'aiuto dell'esperienza odierna ma, da “La Legenda de la Mancha” (1998) in avanti, la consacrazione globale e la conseguente possibilità di attingere da un budget sempre più abbondante, hanno patrocinato un'escalation inarrestabile.
Badate bene, stiamo parlando di un gruppo che presenta un cantato esclusivamente in lingua madre, lo spagnolo, potrete quindi perlomeno immaginare le maggiori difficoltà (in ogni settore) che non hanno comunque impedito di raggiungere, su tutta la linea, un risultato importante prima ed imponente poi.
Finisterra” (2000) è la vera scommessa (vinta e stravinta); oltre un'ora e quaranta di musica distribuita su 2 differenti compact che alterna numerosi cavalli di battaglia tra i quali Satania, La Danza del Fuego, La Cruz de Santiago, Fiesta Pagana, Astaroth: segno che la vena compositiva è una costante profusa e resa concreta a fiotti incessanti.
Il successo si inizia a intravedere senza l'ausilio di un binocolo e l'etichetta storica, la Locomotive Music, non si lascia scappare l'opportunità di lanciare sul mercato il primo live cd “Folktergeist” (2002) ed i primi DVD “A Costa da Rock” (2003) e “Finisterra” (2003) appena prima della tripletta definitiva: il mezzo capolavoro (facciamo tre-quarti) “Gaia” (2003), con le determinanti La Costa del Silenzio, La Rosa de Los Vientos, El Atrapasuenos, La Veganza de Gaia e la title track, “Belfast” (2004), album che include qualche rivisitazione di pezzi propri e pieno zeppo di cover allettanti e, infine, il concerto sostenuto nella capitale spagnola “Madrid Las Ventas” (CD 2005 e DVD 2006). Ricordo ancora un DVD, “Resacosix en Hispania” (2004).

Il pubblico è stato raggiunto in pieno petto, la label si lustra gli occhi per le cospicue vendite, il gruppo realizza un masterpiece dietro l'altro: le premesse per quello che si presenta come il vero capolavoro, se non sbaglio, ci sono tutte…

E' giunto il tempo di “Gaia 2 – La Voz Dormida”, in fondo, tre anni dopo l'ultima vera produzione di pezzi propri: andiamo a scoprirne l'essenza e ad assaporarne il gusto.


MUSICOS Y MUSICOS INVITADOS
Già saprete che i Mago de Oz sono composti da nove membri tra i quali spicca, e non mi riferisco al valore meramente tecnico, il batterista Txus Di Fellatio che, è il principale compositore di musiche e testi: spulceremo i segreti brano per brano provando ad elencare i passaggi chiave che rendono Gaia II un'opera d'arte.
Fondamentali per la realizzazione finale, il caliente vocalist Josè Andrea e l'egocentrico violinista Carlos Prieto “Mohamed” ma mi è impossibile dimenticare i tre chitarristi del gruppo: Frank, Carlitos e Jorge Salàn, visionati ed apprezzati sul recentissimo e già citato DVD “Madrid Las Ventas”.
Come non menzionare il Bajo di Pedro Dìaz, le parti di Piano del magico Sergio Cisneros “Kiskilla”, il Flauto Traverso e il Wistle di Ferndando Ponce?

Progetto enorme come il cast che completa l'opera, composta da una trentina di elementi provenienti dalle più disparate realtà iberiche, inutile elencarli tutti, li troverete citati uno per uno sul magnifico booklet.


CANCION POR CANCION
La vera forza del nuovo disco sta nella stravaganza dei suoi passaggi chiave e nell'estremizzazione dei parametri base.
Faccio un esempio: quando il gruppo vuole melodia, riesce ad esprimersi concedendosi totalmente ad essa, esaltandola esponenzialmente. Stesso discorso quando il Mago sceglie la strada dell'aggressività, vi accorgerete che ci sono molteplici punti nei quali l'heavy metal sgorga freneticamente e senza limitazioni accondiscendenti, senza strizzate d'occhio e senza i noiosi schemi pre-calcolati.
La formula, seppur ben collaudata, si presta spesso e volentieri a stravolgimenti e/o a parziali cambiamenti che la rendono fresca e scorrevole; l'architettura ritmica è costruita su fondamenta solide, sostenuta con vigore dagli strumenti base, cementata dalle sovraesposizioni parietali di violino, piano, flauto e tastiere ed infine, affrescata dalle più disparate orchestrazioni.

Insomma, una meraviglia acustica.

La limited edition offre la possibilità di ascoltare diciassette pezzi, due in più rispetto alla versione jewel case, includendo di fatto le due cover. Inutile vi dica che, non collezionarle, rappresenterebbe una ingente perdita.

Le Strumentali
Quattro, perfettamente distribuite: due nel primo disco e due nel secondo.
Due irrinunciabili, Volaverunt Opus 666 che introduce Gaia 2 e El Callegòn del Infierno che taglia a metà il primo dei due supporti. Le rimanenti Incubos y Sùcubos (36 secondi) e il flamenco richiamato da El Principe de la Dulce Pena (1 minuto e 35 secondi) sono le classiche aperture ad effetto dei brani consecutivi.
Concentriamoci sulla prima, Volaverunt Opus 666, che, se possibile, sostituisce migliorando quella Obertura MDXX che aveva fatto sognare, tre anni or sono, nel primo capitolo della storia.
Qualcuno di voi ricorda la bellissima “Regalis Apertura” tratta dall'album Karma dei Kamelot? I primi cento secondi la richiamano con vigore e lo splendido motivo costruito su una base di archi sintetizzati si ripete una seconda volta ingigantito dall'ausilio del coro che, reclama la parola “Gaia” per cinque volte prima di lasciare il posto ad una voce femminile squarciata dal grezzo suono di una chitarra distorta dove l'orchestra si incontra e si scontra con l'heavy metal: l'eccentricità è l'arma vincente.
El Callegòn del Infierno,  è una semplice dimostrazione tecnica della durata di sei minuti scarsi, le tre chitarre si inarcano e si intersecano su uno sfondo dipinto da quasi tutti gli strumenti a disposizione; la batteria si accosta su un asse del tutto secondario lasciando spazio ad un nugolo di note provenienti dalle keys. Un momento sicuramente rilassante che si lascia godere nella sua totale tranquillità.

Passaggi Chiave:
Volaverunt Opus 666: la chitarra di Pepe Herrero che “distrugge” per pochi secondi l'immane dimensione teatrale; un passaggio geniale e inaspettato.
El Gallegòn del Infierno: il cortissimo assolo di basso centrale seguito dalle solite candide note di pianoforte concedono un attimo di respiro alla manovra non certo elaborata.
Incubos y Sùcubos: nessun passaggio chiave da segnalare, è una semplice riproposizione di una piccola parte dell'intro iniziale, riarrangiata e rielaborata per aprire il secondo disco.
El Principe de la Dulce Pena: la chitarra flamenca crea un'atmosfera del tutto particolare, è uno dei due soli brani nei quali viene utilizzata. E' lei la vera protagonista.


I Lenti
Due, Desde Mi Cielo e Creo (La Voz Dormida – parte II).
Il primo si incentra, almeno inizialmente, sulle carezze contraccambiate di voce e pianoforte, fino a raggiungere una chitarra elettrica che accende la passione di un brano da brividi sulla schiena. Lo spagnolo, in questo specifico caso, riesce a creare l'atmosfera pretesa, quella triste e nostalgica di un lento che si rispetti ma fate attenzione al contrappunto vocale che comincia ai tre minuti e venti, se non fosse per la lingua, avrei potuto confondere i Mago de Oz per i Pooh. Che ne dite?
Dimensione da Signore degli Anelli quella di Creo (La Voz Dormida – parte II), con il motivo principale che assomiglia alla colonna sonora del film citato (quella delle sequenze iniziali, quando Gandalf e Frodo raggiungono Contea Baggins) ma che si rivela essere la versione acustica della mirabolante title track che andremo ad esaminare più avanti. La cornamusa centrale rievoca atmosfere celtiche e, ancora una volta, è la voce di Josè ad incantare, perfettamente incastrata nell'ancestrale puzzle sonoro.

Passaggi Chiave:
Desde Mi Cielo: le partiture di pianoforte di Cisneros sono da lacrime, il pezzo è totalmente sostenuto da questo strumento.
Creo (La Voz Dormida – Parte II): qui non ci si può sbagliare, il “piper” fa letteralmente “cantare” quella cornamusa: da ascoltare con gli occhi chiusi, indimenticabile la melodia composta.


I Singoli
Il Mago ha scelto due brani ruffiani e mielosi ma estremamente efficaci.
La Posada De Los Muertos è quanto di più allegro e brillante ci sia oggi giorno sul mercato anche se, per certi versi, si fa fatica ad affiancare questo pezzo ad un genere come l'heavy metal.
Il ritornello rimbalza sul cervello di chi ascolta come un'ossessione dalla quale si diventa dipendenti, l'accostamento con la “vecchia” ed immortale “La Costa del Silencio” è d'obbligo.
Un sussulto al cuore ha introdotto il primo ascolto di Hoy Toca Ser Feliz, se possibile, ancora meno “metallica” dell'altro singolo ma, con certezza, il massimo esponente folcloristico di questo Gaia 2.
Il flauto dolce si materializza come le carezze di una brezza primaverile e la fisarmonica lo insegue nella sua corsa alla ricerca della melodia sintomo di felicità, quasi d'impiccio l'intercalare vocale per un pezzo che avrebbe meritato la palma di “secondo singolo” anche se fosse stato interamente strumentale.

Passaggi Chiave:
La Posada De Los Muertos: la fisarmonica finale che precede l'inimitabile “Cabroneeeeeeeees” urlato da Josè è vera e propria carica esplosiva, il ricercatissimo ritornello è, a tutti gli effetti, da singolo.
Hoy Toca Ser Feliz: il break centrale è il riassunto dell'esplosione melodica della band, impossibile, anche qui, non canticchiare il ritornello.


Long Live Rock & Roll:
Come saprete, rock e hard rock, sono, insieme all'heavy metal classico, le influenze principali del mago-sound. Il debole per gli Iron Maiden è palese e, i richiami ai Rainbow di Ritchie Blackmore ed in generale ai mostri del rock di un paio di epoche fa sono “visibili ad occhio nudo”, le parentesi folk sono uno smisurato contorno che spolverano, ricoprono e fortificano il nucleo.
Un ascolto approfondito e studiato della realizzazione in esame, accompagnerà i fan di vecchia data a recuperare alcuni passaggi-tributo e tendo a far rientrare in questa categoria diversi brani che si estendono da un estremo all'altro dei generi riportati.
Primo fra tutti Hazme Un Sitio Entre tu Piel che si presenta come un mezzo tempo rozzo e allo stesso tempo delicato, allegro, aperto dall'invincibile ritornello e sconquassato ancora una volta da una masnada di strumenti acustici pronti a lasciare posto all'irruenza della chitarra distorta sino alle soglie dell'ammiccante bridge semi-conclusivo.
El Poema De La Iluvia Triste è forse la traccia più originale e di difficile comprensione, l'introduzione d'acciaio sembra indicare un sentiero che, inaspettatamente, si biforca più di una volta concentrandosi su una soluzione vocale dissonante nei punti dove, il pezzo pare stia per spiccare il volo.
Splendida nelle tonalità agro-dolci e anticonformista (come tutte le liriche del Mago d'altronde) nei testi El Paseo de Los Tristes, presentata da un organo solenne e guidata dalla prova di Josè al microfono che si supera ancora una volta esaltando il carattere epico di un pezzo heavy-rock da divorare millesimo per millesimo.
Si passa quindi al secondo disco e a Diabulus in Musica che non mi ha convinto ai primi ed ai successivi ascolti sebbene non esente da passaggi scintillanti. Forse troppo poco grintosa e diversa da tutto il resto per essere apprezzata in un contesto così brillante.
Aquelarre, invece, ha le caratteristiche tipiche di un brano hard rock e si fa apprezzare per l'egocentrico giro di chitarra a volte accarezzato, a volte schiaffeggiato dalla batteria dell'eminente Txus (grande protagonista di questo Gaia 2) e sublimato dalla solita sviolinata centrale. Il cambio di tempo finale è esaltante.

Passaggi Chiave:
Hazme Un Sitio Entre tu Piel: pochi dubbi anche in questo caso; il ritornello è l'arma vincente di un brano che è tipico nella forma e semplice nella struttura.
El Poema De La Iluvia Triste: provate a dare un ascolto all'assolo di chitarra che parte al minuto 5:31 e si conclude al minuto 6:05… Da solo vale il classico “prezzo del biglietto”.
El Paseo de Los Tristes: sembra scontato ma, devo scegliere anche qui il break centrale di chitarra, di chiara estrazione ottantiana. Grandioso!
Diabulus in Musica: le tastiere esibiscono le geometrie di questo brano che ha il suo punto forte nei versetti cantati da Patricia Tapia (Nexx).
Diabulus in Musica: complicato ma non troppo, giusto citare l'assolo di Manuel Moreno e la sua chitarra flamenca ai cinque minuti, ed il fantastico cambio di tempo finale.


Cover Time:
Una nel primo e una nel secondo supporto. Potevano mancare i Rainbow? L'inchino al cospetto di Ritchie Blackmore e Ronnie James Dio è emblematico; la lunga En Nombre De Dios, ai tempi Gates of Babylon, cambia radicalmente nella sostanza (liriche totalmente diverse e rapportate al concept) e relativamente nella forma anche se la produzione, gli strumenti contemporanei e l'approccio moderno non fanno altro che sottolineare il numero degli anni di distanza che separano l'una dall'altra.
E chi si aspettava gli Ultravox? Ricordate Himn degli Edguy? Ecco a voi la superba versione spagnola intitolata Manana Empieza Hoy, vincitrice ai punti nel duello con l'alter-ego tedesco per merito della componente orchestrale che qui, e ditemi se non è vero, emula le prestazioni dei mitici “Rondò Veneziano”… Ascoltare per credere…


Heavy Metal (is the Law):
Ci siamo; ho tenuto per ultima la descrizione delle sfuriate decisive perché, per queste, c'è bisogno di concentrazione totale: il resto è stato ampliamente scritto e descritto, è l'ora de “il meglio del meglio”, due diamanti che superano i trenta minuti di musica… e che musica signori…

La Voz Dormida ci travolge con gli acuti dell'ugola ispanica e adotta un sopraffino coretto di strumenti a fiato su una suite up-tempo dai mille colori e dai dieci mila risvolti acustici. Il gruppo mette a disposizione tutto ciò che è stato in grado di costruire in questi anni e riassume il “potere della melodia” in questo brano dai contorni power, dalle reminiscenze heavy metal e dal sapore neo-classico. Come farete a non accompagnare Josè nel “coro da stadio” posto agli 8 minuti, dopo l'incontaminata orgia di metallo puro?

Provo estrema difficoltà nel tentativo di scrivere qualità e peculiarità de “La Cantata Del Diablo”, ottava meraviglia terrestre che mi ha lasciato incredulo dopo i primi ascolti e basito ancora oggi, dopo aver raggiungo un picco di, più o meno, mille ascolti… Detto questo, non mi resta che elencarvi i momenti che racchiudono questo viaggio della durata di ventuno minuti a mo' di telecronaca.

(da 0 a 1' e 25'') - Si comincia col coro dell'orchestra stoppato dal giro di chitarra acustica adornato dal flauto e cesellato dalla voce suadente di Leo Jimènez (Saratoga e Stravaganzza).
(da 1' e 26'' a 3' e 55'') - Chitarra elettrica e batteria ipnotiche e cadenzate alla ricerca della voce “piratesca” di Victor Garcìa (Warcry) che regala, con la sua prova, un momento davvero speciale all'intero disco. Il Wisthle e il Flauto Traverso cominciano a delineare la melodia portante sino ad una fase di “tira e molla” con la batteria di Txus, duello senza vincitori e vinti che ci accompagna sino alla prima vera esplosione del brano.
(da 3' e 56'' a 7' e 14'') - Cambio di tempo sfolgorante dettato dalla batteria con la chitarra elettrica indemoniata nella simulazione della strofa killer (Hoy La Libertad se ha quedado dormida y en silencio…) cantata di lì a poco da Josè e dagli elementi del coro. Un muro sonoro invalicabile ci consegna minuti di goduria appena prima del meritato relax.
(da 7' e 15'' a 8' e 26'') – Tutto affievolisce per pochi ma fondamentali secondi, il pianoforte attenua la tensione che si è creata con l'appagante putiferio precedente e il flauto traverso torna ad accarezzare le orecchie messe a dura prova. Metto un attimo in risalto la partitura di piano che comincia ai 7 minuti e 29 e termina 15 secondi dopo: provate a canticchiarci il ritornello della ballad Glory To The Brave degli Hammerfall (registrata sul live Madrid Las Ventas)… non si tratta forse di una geniale finezza?
(da 8' e 27'' a 11' e 57'') - La potentissima Cantata del Diablo comincia ad assumere le sembianze di una ballata infatti, in questo tratto, la chitarra acustica diventa padrona e le dolci vocals di Josè si alternano con quelle altrettanto morbide di Aurora Bèltran. Uno spiraglio si intravede con l'arrivo delle distorsioni della chitarra di Carlitos e l'adrenalina prende forma quando gli acuti di Josè tornano a splendere e, soprattutto, quando il bridge conclusivo ci accompagna al top del pezzo.
(da 11' e 58'' a 12' e 38'') - Passaggio folcloristico da sensazioni inimmaginabili, veloce, trasversale, tagliente e, irresistibile. Violino, flauto, shawn, whistle, tastiere, c'è tutto: buon divertimento.
(da 12' e 39'' a 13' e 30'') - Ritorno di fiamma della melodia dei primi minuti eseguita allo stesso modo e con gli stessi strumenti e conclusa con il coro che apre a…
(da 13' e 31'' a 16' e 09'') - Coro che apre agli elettrizzanti assoli di tutte e 3 le chitarre elettriche presenti, quella di Carlitos, Frank e Jorge affiancati ai patterns da 12/8 di Txus. Tecnicamente, i 3 moschettieri, si dimostrano ineccepibili, un po' poco vario (forse) il batterista, ma non importa. Ricordatevi questi 2 minuti e mezzo perché, certamente, rappresentano la “creme metallica” di La Voz Dormida.
(da 16' e 10'' a 18' e 10'') - Parte conclusiva dedicata all'accecante bagliore dell'insuperabile ritornello che darà la possibilità a questo disco di entrare, stra-meritatamente, nei classici.
(da 18' e 11'' a 21' e 12'') - La quiete dopo la tempesta, il piano prende le “redini del gioco” e attende che il narratore, agli atti Leo Jimènez, cominci a predicare “El Salmo de Los Desheredados”, la preghiera libertina che chiude definitivamente Gaia 2. A voi il compito di tradurla.


EL FINAL
Siamo al termine di questa enciclica e ho esaurito le parole da spendere a favore di questo che, se non l'avete ancora capito, è un doppio cd del quale si sentiva la mancanza, all'interno del suo genere, perlomeno da una decina di anni. Ogni particella, ogni singolo momento e ogni dettaglio, aiutano ad innalzarlo affinché possa sovrastare tutto il resto e scorgerlo, forte e fiero, dall'olimpo dell'heavy metal.

Padre Nuestro, de todos nostros, por què nos has olvidado? Padre Nuestro, ciego, sordo y desocupado, por què nos has abandonado?

Gaetano “Knightrider” Loffredo


Tracklist:

CD1
01.Volaverunt Opus 666
02.La Voz Dormida
03.Hazme Un Sitio Entre tu Piel
04.El Poema De La Iluvia Triste
05.El Callejòn Del Infierno
06.El Paseo De Los Tristes
07.La Posada De Los Muertos
08.Desde Mi Cielo
09.En Nombre De Dios

CD2
01.Incubos Y Sùcubos
02.Diabulus In Musica
03.Manana Empieza Hoy
04.El Prìncipe De La Dulce Pena
05.Aquelarre
06.Hoy Toca Ser Feliz
07.Creo (La Voz Dormida – Parte II)
08.La Cantata Del Diablo (Missit Me Dominus)

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E' online da oggi il nuovo sito ufficiale degli Eidolon all'indirizzo www.eidolon-nightmareworld.com.

La band ha anche inaugurato il suo spazio su MySpace all'indirizzo www.myspace.com/eidolonofficial, dove è già possibile ascoltare le tracce "The Test" e "Life In Agony" in streaming.

[post_title] => Eidolon: nuovo sito web online [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => eidolon-nuovo-sito-web-online [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-13 15:13:25 [post_modified_gmt] => 2019-12-13 15:13:25 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35121 [filter] => raw ) [11] => WP_Post Object ( [ID] => 34856 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 21:27:36 [post_date_gmt] => 2006-05-07 21:27:36 [post_content] => E' online il nuovo videoclip di "Lacrimal Gland" targato Amoral. E' possibile scaricarlo cliccando qui. La traccia è tratta dall'ultimo album della band "Decrowning", pubblicato da Candlelight Records lo scorso 21 marzo. [post_title] => Amoral: videoclip da scaricare [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => amoral-videoclip-da-scaricare [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-27 09:41:15 [post_modified_gmt] => 2019-12-27 09:41:15 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35122 [filter] => raw ) [12] => WP_Post Object ( [ID] => 34857 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 21:08:25 [post_date_gmt] => 2006-05-07 21:08:25 [post_content] =>

Completato il bill dello STONED HAND OF DOOM - italian doom fest Chapter 2.

Ecco le band che prenderanno parte al festival con relativi orari di esibizione:

01:00 - 01:45 > MALASANGRE
23:30 - 00:45 > WALL OF SLEEP
22:15 - 23:15 > OBIAT
21:15 - 22:00 > DOOMRAISER
20:15 - 21:00 > ALL SOULS' DAY
19:15 - 20:00 > MIDRYASI
18:15 - 19:00 > SKYWISE
17:15 - 18:00 > GRAAL
16:30 - 17:00 > BLACK LAND

sabato 13 maggio
LA STRADA
via Francesco Passino n. 24
Roma (zona Garbatella)

apertura ore 16 - inizio concerti ore 16:30
ingresso € 5
all'interno piccola esposizione di vinili e cd (tra cui quelli di Doomymood), mostra quadri e fiumi di birra.

Per info: shod@email.it


La presenza degli ungheresi WALL OF SLEEP (doom metal) e degli inglesi OBIAT (psych/doom) alla seconda edizione del festival doom italiano STONED HAND OF DOOM (13 MAGGIO @ LA STRADA -ROMA-) ha reso possibile l'organizzazione da parte della MY GRAVEYARD PROD. e PERKELE.IT di un'ulteriore data, per questi due gruppi, al TRE X di BEDIZZOLE (BRESCIA).
L'ingresso sarà gratuito e il concerto avrà inizio alle ore 21:30.
Come gruppo di supporto per la serata saranno presenti gli italiani MIDRYASI (heavy/psych) per promuovere il loro recente album.

WALL OF SLEEP + OBIAT + MIDRYASI
VENERDÌ 12 MAGGIO
TRE X - VIA BORELLO -BEDIZZOLE- BRESCIA

ORE 21:30
INGRESSO GRATUITO

[post_title] => Stoned Hand of Doom: doom festival a Roma [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => stoned-hand-of-doom-doom-festival-a-roma [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-27 19:04:17 [post_modified_gmt] => 2019-12-27 19:04:17 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35123 [filter] => raw ) [13] => WP_Post Object ( [ID] => 34858 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 20:44:21 [post_date_gmt] => 2006-05-07 20:44:21 [post_content] => Comunicato stampa:

Uscirà a ottobre il nuovo EP prodotto dalla belga RED SKIES SOCIETY, neo nata label collegata all'HARDEBARAN (il management che ha già curato i contratti di distribuzione in Benelux e Francia per BEHOLDING THE UNPURE). La nuova uscita, intitolata NERVOUS SYSYEM CHECKING e attualmente in fase di mixaggio, conterrà 4 brani nuovi di zecca (+ contenuti extra) con cui gli INFERNAL POETRY presenteranno al pubblico un succosissimo antipasto del prossimo full lenght intitolato NERVOUS SYSTEM FAILURE, che uscirà sempre per la RED SKIES SOCIETY nel 2007 e che si preannuncia come un qualcosa di assolutamente istericamente devastante, grottesco e innovativo. Come per BEHOLDING THE UNPURE, l'artwork di entrambe le release è stato affidato a Lorenzo Mariani.

Sempre la RED SKIES SOCIETY ha acquisito la licenza mondiale (esclusa l'Italia che rimane di proprità della Fuel Records/Self) di BEHOLDING THE UNPURE, che uscirà a settembre 2006 anche in Germania e UK tramite importanti canali distributivi che verranno presto resi noti. [post_title] => Infernal Poetry: nuova release a ottobre [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => infernal-poetry-nuova-release-a-ottobre [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-01-02 13:04:39 [post_modified_gmt] => 2020-01-02 13:04:39 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35124 [filter] => raw ) [14] => WP_Post Object ( [ID] => 34859 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 17:32:09 [post_date_gmt] => 2006-05-07 17:32:09 [post_content] => Originariamente fissata per Giugno, l'uscita del nuovo cd dell'axe man tedesco Axel Rudi Pell slitterà al 28 Agosto; il ritardo è dovuto a lievi problemi di salute del singer Johnny Gioeli.


http://www.axel-rudi-pell.de [post_title] => Axel Rudi Pell: slitta la pubblicazione di Mystica [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => axel-rudi-pell-slitta-la-pubblicazione-di-mystica [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-02 22:17:28 [post_modified_gmt] => 2019-12-02 22:17:28 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35125 [filter] => raw ) [15] => WP_Post Object ( [ID] => 34860 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 12:39:13 [post_date_gmt] => 2006-05-07 12:39:13 [post_content] => Comunicato stampa:

La heavy/prog band Last Warning, autrice di due album su differenti etichette negli scorsi anni, si affida alla Millennium Promo Agency per la ricerca di una partnership valida con una label al fine di produrre il terzo album, intitolato "Throughout Time".

Ricordiamo che il gruppo si esibirà al Rock Planet di Ronchi dei Legionari (GO) il prossimo 9 giugno.

Per informazioni: www.millenniumagency.net [post_title] => Last Warning: in cerca di etichetta [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => last-warning-in-cerca-di-etichetta [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-11-24 19:37:55 [post_modified_gmt] => 2019-11-24 19:37:55 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35126 [filter] => raw ) [16] => WP_Post Object ( [ID] => 34861 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 12:33:36 [post_date_gmt] => 2006-05-07 12:33:36 [post_content] =>

I Vicious Rumors stanno mixando le tracce del nuovo album "Sonic Rebellion". Il materiale è stato registrato presso i Trident Studios, in California. Nella line-up compaiono i chitarristi Brad Gillis e Thaen Rassmussen. L'uscita di "Sonic Rebellion" è prevista entro il mese di novembre, cui seguirà un tour di supporto.

[post_title] => Vicious Rumors: album entro novembre [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => vicious-rumors-album-entro-novembre [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-10-17 04:20:47 [post_modified_gmt] => 2019-10-17 04:20:47 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35127 [filter] => raw ) [17] => WP_Post Object ( [ID] => 34862 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 11:16:24 [post_date_gmt] => 2006-05-07 11:16:24 [post_content] => Dal sito ufficiale di King Diamond, Coven World wide, è stata annunciata la cancellazione della data di Treviso presso il New Age club, prevista per il 24 maggio.
Ecco le parole di Ole Bang, manager del gruppo:

"NEWS
by Ole Bang
2006-05-06

Purtroppo, a causa di circostanze fuori dal nostro controllo, c'è un cambio di data e luogo ad Atene, che comporta l'annullamento del concerto di Treviso.

La nuova data ad Atene è il 22 maggio (...)

Lo show di Treviso, New Age club, fissato per il 24 maggio è cancellato.

Il primo show dei King Diamond in Italia sarà quindi a Prato, poi a Milano e infine Reggio Emilia, così come precedentemente annunciato.

Ci scusiamo per l'inconveniente e coi fans che per questo motivo non potranno venire a vederci.

Ole Bang "

I possessori di biglietto possono farselo rimborsare presso il punto vendita nel quale lo hanno acquistato. [post_title] => King Diamond: cancellata la data a Treviso [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => king-diamond-cancellata-la-data-a-treviso [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-12-14 12:08:51 [post_modified_gmt] => 2019-12-14 12:08:51 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => [menu_order] => 1 [post_type] => post [post_mime_type] => OK [comment_count] => 35128 [filter] => raw ) [18] => WP_Post Object ( [ID] => 34863 [post_author] => 0 [post_date] => 2006-05-07 10:38:59 [post_date_gmt] => 2006-05-07 10:38:59 [post_content] => The Making Of A Night at the Opera - Special Edition
Queen
2006, Edel
Hard Rock

Questo doppio DVD in edizione Deluxe è davvero un colpo al cuore per i nostalgici e gli affezionati del gruppo, ma soprattutto del disco che ha influenzato così tanta parte dell'hard rock e del prog rock settantiano.

"Queen: The Making Of A Night At The Opera" vi racconterà traccia per traccia la storia dell'album, attraverso interviste con Brian May, Roger Taylor e il produttore Roy Thomas Baker, oltre a quelle d'epoca con Freddie Mercury, contributi del fotografo Mick Rock, del chitarrista degli Aerosmith Joe Perry e Ian Hunter dei Mott The Hoople, fra gli altri.
Accompagnato dalle immagini di live storici come il concerto gratuito all'Hyde Park del 1976, e da approfondite analisi in studio, il DVD vi regalerà un ritratto della realizzazione di un vero classico!

Troverete oltre 50 minuti di materiale bonus, tra cui interviste aggiuntive e analisi dei brani, esclusive performance acustiche di "39" e "Love Of My Life" da parte di Brian May, un'inedita versione live di "Sweet Lady" dal concerto di Hyde Park.

L'edizione speciale include un secondo DVD con l'intero studio album remixato in Dolby Digital 5.1 e DTS surround sound, come pure in Dolby Digital Stereo, con i video originali di "Bohemian Rhapsody" e "You're My Best Friend", nuovi accompagnamenti video per tutte le tracce e un commento su ogni pezzo tratto da interviste d'annata e non, da parte di tutti e quattro i membri della band.

L'uscita segue la re-release di "A Night At The Opera" su CD e del tour con Paul Rodgers.

Tracklist:

  1. Death on Two Legs
  2. Lazing On A Sunday Afternoon
  3. I'm In Love With My Car
  4. You're My Best Friend
  5. '39
  6. Sweet Lady
  7. Seaside Rendezvous
  8. The Prophet's Song
  9. Love Of My Life
  10. Good Company
  11. Bohemian Rhapsody
  12. God Save The Queen
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E' stato finalmente completato l'elenco dei 50 gruppi che prenderanno parte al Summer Breeze Open Air 2006, che si terrà dal 17 al 19 agosto in una nuova location a Dinkelsbuhl, Germania.

FEAR FACTORY - LACRIMOSA - KREATOR - MORBID ANGEL - LIV KRISTINE - GAMMA RAY - NEGATIVE - FINNTROLL - MY DYING BRIDE - AMORPHIS - MOONSPELL - KATATONIA - CORVUS CORAX - DEATHSTARS - EXILIA - UNLEASHED - ASP - THE HAUNTED - HEAVEN SHALL BURN - THYRFING - 1349 - BLOODFLOWERZ - TURISAS - PSYCHOPUNCH - ONE MAN ARMY & THE UNDEAD QUARTET - ANGEL BLAKE - SCAR SYMMETRY - SALTATIO MORTIS - REBELLION - POTENTIA ANIMI - TOTENMOND - REGICIDE - CARNAL FORGE - LEGION OF THE DAMNED - TRAIL OF TEARS - THE OCEAN - UNDERTOW - NEAERA - NEGROPHAGIST - FRAGMENTS OF UNBECOMING - VISIONS OF ATLANTIS - FEAR MY THOUGHTS - GOJIRA - SCARVE - LENG TCH'E - PERZONAL WAR - LUMSK - THE OTHER - VOLBEAT - APOSTASY

Info: www.summer-breeze.de.

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8 Maggio 2006

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E’ stato finalmente completato l’elenco dei 50 gruppi che prenderanno parte al Summer Breeze Open Air […]

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Dopo 8 anni, i thrashers tedeschi Psychotron si sono separati dal loro bassista Frank “Mampf” Herold. […]

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8 Maggio 2006

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Svegliati dai tiepidi soli d’aprile i Kopriklaani rimettono il muso fuori dai loro cottage – […]

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8 Maggio 2006

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7 Maggio 2006

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E’ online da oggi il nuovo sito ufficiale degli Eidolon all’indirizzo www.eidolon-nightmareworld.com. La band ha […]

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7 Maggio 2006

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7 Maggio 2006

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Per la terza volta in dieci anni Jacques Belanger, frontman dei veterani Exciter, ha abbandonato […]