Recensione: Future Shock

Di Andrea Bacigalupo - 16 Aprile 2021 - 8:30
Future Shock
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Future Shock’ è il secondo album dei Monarch, band di San Diego attiva dal 2007.

Il loro è uno Speed/Thrash basato su un articolato lavoro cordofono ed una batteria roboante, con assoli tendenti a seguire uno stile shredding relativamente complesso.

Il lavoro è più che coinvolgente e parecchio interessante: mostra una band che sa muoversi ad ampio spettro e che vuole emergere con prepotenza, promuovendo soluzioni moderne e progressive senza rinunciare a quel gusto retrò dato da un buon attaccamento alla Vecchia Scuola. Il risultato è eclettico ma non slegato ed, alla fine, le tracce presenti in ‘Future Shock’ risultano coese ed omogenee, con la sola esclusione della strumentale ‘Multiverse’, dalla consistenza un po’ insipida.

 

Il difetto è la produzione sporca che non valorizza affatto il lavoro dei musicisti, rendendo la batteria troppo ovattata e mettendo le chitarre, soprattutto il basso, in secondo piano.

Peccato, perché ‘Future Shock’ ha un buon tiro e contiene anche una buona dose di personalità, con solo qualche esuberanza, come alcuni scambi di assoli che, nel voler essere virtuosi, alla fine si assomigliano od una batteria in parecchie tracce tanto ‘bam bam bam’.

Una produzione pulita, senza essere eccessivamente spinta, lo avrebbe senz’altro ottimizzato rendendo anche meno evidenti le sbavature di cui sopra.

Tra le tracce si distinguono ‘Khaos Warrior’, veloce ed epica, la title-track, feroce e nevrotica, ‘Nuclear Warfare’, tagliente e tecnica, con un basso corposo e protagonista, ‘Shred or die!’, superspeed, un titolo … una garanzia, ‘Fatal Vector’, attuale, progressive e con qualche blast beat che non guasta mai (groove che nel thrash sta sempre prendendo più campo) e ‘Swarm Of The Whorenet’, uno sfuriatone nel quale i Monarch vogliono dimostrare chi sono.

Tirando le somme ‘Future Shock’ è un lavoro concreto, con qualche imperfezione che però non lo pregiudica. I Monarch sono nella direzione giusta per crescere e farsi distinguere. Bravi, avanti così.

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