Recensione: Hey You! The Parlophone Years 1989-1993

Di Stefano Ricetti - 21 Aprile 2025 - 7:00

Personalmente il pensiero mi riporta naturalmente ai (The) Quireboys in versione alive durante il Rock of Ages Fest, kermesse tenutasi a Milano presso il Palasharp, sabato 13 settembre 2008. Festival che in scaletta schierava i Twisted Sister in qualità di headliner, appena sotto gli Extreme, poi i Loaded di Duff McKagan dei Guns N’ Roses, per l’appunto i Quireboys e in apertura il Pino Scotto nazionale.

Inizialmente Choirboys, poi Queerboys fino a divenire i Quireboys: band capitanata dal carismatico Jonathan Gray, cantante meglio conosciuto come Spike, la versione inglese e di qualche lustro precedente di Steve “Sex” Summers dei Pretty Boy Floyd, suo emulo, probabilmente. Somiglianza solo a livello di presenza scenica e impatto visivo, beninteso, bandana compresa.

Nella quarantina di minuti a loro disposizione i cinque britannici sciorinarono uno show tutto sudore, hard rock, blues e rock’n’roll puro con pezzi mattatori quali “There She Goes Again”, “Misled”, “7 O’ Clock”, “Hey You”, “Don’t Bite the Hand”, “Tramps and Thieves” coadiuvati da uno Spike in versione Axel Rose in più occasioni, per movenze e atteggiamento.

Pezzi tratti dall’esordio A Bit of What You Fancy del 1990 e Bitter Sweet & Twisted del 1993. Anni nei quali i Quireboys erano accasati con la Parlophone. Anni nei quali molti li intravvidero come i titolati prosecutori della leggenda musicale scolpita da Aerosmith, L.A. Guns e Guns N’ Roses, oltre ad incarnare la migliori risposta UK a certo hard rock yankee. I presupposti parevano esserci tutti, del resto, la posizione nr. 2 nella classifica inglese raggiunta da A Bit of What You Fancy costituiva un traguardo ragguardevole per qualsiasi giovane band, come del resto il ruolo di opener all’Hammersmith per i sopraccitati Gunners. A seguire un tour in qualità di supporter con i Rolling Stones e l’esibizione al Monsters of Rock di Donington insieme con Whitesnake, Poison, Aerosmith e Thunder di fronte a oltre 70.000 persone nonché uno show a Tokyo a fine anno con 50.000 paganti. Dopo la pubblicazione di Bitter Sweet & Twisted si imbarcarono di nuovo in tour con i Guns N’ Roses ma poi, così come in tante altre situazioni similari nella storia della musica dura, qualcosa si ruppe proprio quando pareva di essere sul più bello anche perché all’orizzonte i gusti del grande pubblico stavano mutando sulla spinta dei venti provenienti da Seattle e le vendite del loro secondo album si rivelarono al di sotto delle aspettative. Fu la fine e i Quireboys si sciolsero.

Hey You! The Parlophone Years 1989-1993, cofanetto di quattro Cd licenziato sul mercato dalla Lemon Recordings, sussidiaria della Cherry Red Records, ripercorre quel loro periodo. Probabilmente il più splendente della loro carriera, dal momento che poi la band si ricompattò a partire dal 2001 ed è tuttora attiva, dignitosamente e con altri album fatti uscire, ma gli Osanna raccolti nei primi anni Novanta non ebbero più modo di ripetersi.

Ad accompagnare il prodotto un booklet di ventiquattro pagine ove la parte del leone la fanno le varie memorie scritte di recente da Spike, dal produttore Jim Cregan e dal curatore del cofanetto Richard Anderson. Oltre ai due album ufficiali sopra menzionati Hey You! ricomprende un terzo Cd con le versioni demo di venti brani ma è il quarto dischetto ottico a marcare la differenza: Live & Loaded. Diciassette canzoni – le prime otto tratte da Recorded Around The World del ‘90 – catturate dal vivo fra Londra, Los Angeles, Tokyo, Amburgo e poi in vari locali inglesi nel periodo che va dal 1989 al 1993. La quintessenza dei Quireboys, una band che sulle assi di un palco trovava la propria vera dimensione artistica, quella capace di far emergere un’anima profondamente radicata nella tradizione del rock’n’roll, fra fumo, polvere, afflati blues, whiskey e stilettate hard rock alla bisogna, sotto la regia di un grande dalla voce roca: Jonathan “Spike” Gray.

Sleaze di alta caratura.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

 

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Genere:
Anno: 2004
60