Recensione: Power To The Past
I Risen Atlantis sono il nuovo progetto di Frank Beck, cantante tedesco famoso per essere anche in gruppi come Gamma Ray ed Almanac. La band nasce nel 2024 quando Alessandro Del Vecchio (5 minuti di vergogna per chi non conosce questo storico musicista italiano!) ha invitato Frank a registrare un disco per la Frontiers e così si sono messi assieme a scrivere questo “Power To The Past”, disco dotato di splendido artwork che raffigura un Poseidone arrabbiato e composto da 11 pezzi per la durata di quasi 52 minuti. Ma cosa suonano i Risen Atlantis? Il loro è un power metal alquanto canonico e tradizionale, ispirato alla scuola nord-europea di gente come Edguy (soprattutto), ma anche Stratovarius ed i già citati Gamma Ray.
Non ho mai amato la voce di Beck che ritengo abbia peggiorato di parecchio i destini dei Gamma Ray (semplicemente impietoso il confronto tra lui e Scheepers!), ma un recensore di una webzine che si rispetti come lo è truemetal.it deve cercare di andare oltre ai propri gusti personali ed essere quanto più possibile obiettivo. Mi sono così messo ripetutamente all’ascolto di questo album alla ricerca di qualcosa che potesse sorprendermi o semplicemente farmi sbattere il capoccione su e giù come da tanti anni mi fa fare il power metal di qualità… ma, purtroppo, ogni volta arrivavo alla fine del disco con l’amaro in bocca, perché semplicemente non mi era rimasto nulla e nulla (scusate il gioco di parole) mi aveva colpito particolarmente. Certamente si tratta di pezzi costruiti con professionalità, passione e perizia tecnica, ma manca quel quid pluris che ti faccia saltare dalla sedia o che, molto più semplicemente, valga l’investimento dei nostri denari. Le varie canzoni scorrono via, alcune funzionano meglio di altre (le più veloci e frizzanti) ma non lasciano sensazioni particolari, se non un sapore di già sentito che non esalta granché. Sarà per la mia idiosincrasia per la voce di Beck, sarà per il fatto che le varie composizioni non riescono a colpirmi positivamente e non mi comunicano particolari sensazioni, ma proprio non sono riuscito a farmi conquistare da questo disco.
E’ indubbio ed obiettivo che si tratta di un full-length ben fatto, i vari musicisti sanno fare il loro dovere in maniera egregia ed i vari pezzi sono costruiti in maniera efficace ma, in un genere così affollato come il power metal, per emergere serve qualcosa di meglio di quanto i Risen Atlantis mi hanno fatto ascoltare nel loro debut album “Power To The Past”. Dispiace per i due musicisti italiani coinvolti in questo progetto (oltre a Del Vecchio, c’è anche il talentuoso batterista Mirko De Maio), ma non riesco ad andare oltre una sufficienza di stima per un disco che semplicemente non ha fatto breccia nel mio cuore e nella mia mente. Naturalmente, come sempre capita, si tratta di pareri puramente personali che, in quanto tali, sono ampiamente opinabili e sono certo che ci sarà chi la penserà in maniera diametralmente opposta ed accoglierà con gioia il debut dei Risen Atlantis…