AOR
Il debutto, datato 2018, degli svedesi Creye è stato accolto unanimemente, all’epoca, come una delle […]
Vinto l'inevitabile effetto deja-vu, sarà comunque impossibile non cadere ammaliati dal fascino delle composizioni offerte da questo estemporaneo progetto curato da Säfsund e Rydholm.
Impressionante. Non ci viene termine migliore e più attagliato nel descrivere quello che il trio di magnifici artisti ha saputo codificare nell’arco di undici tracce.
Una proposta musicale fortemente ancorata agli anni 70/80 che non ha nel suo aspetto "vintage" e demodè un potenziale difetto. Anzi, rappresenta la prova evidente di come per realizzare dischi validi non serva per forza cercare l’innovazione a tutti i costi.
L’album, grazie alle sonorità catchy che lo contraddistinguono, riesce a centrare l’obiettivo prefissato, soddisfacendo gli amanti del genere e portando anche gli ascoltatori più smaliziati a riconoscere il valore della band.