Thrash

Intervista Planet K Record (Manuel)

Di Andrea Bacigalupo - 16 Maggio 2021 - 8:30
Intervista Planet K Record (Manuel)

Cogliamo  l’occasione dell’uscita di ‘Italian Thrash Annihilation’, compilation dedicata al nostro movimento Thrash Metal, per fare due chiacchiere con Planet K Record, label promotrice di questa iniziativa.

Ciao Manuel, come è nata l’idea di realizzare una compilation di solo Thrash Metal Italiano?

Siamo sempre stati grandi appassionati del genere che abbiamo vissuto e seguito fin dall’inizio degli anni ‘80. Siamo cresciuti con i Metallica, Exodus, Venom, Motorhead e Slayer, per poi passare a gruppi più di nicchia come gli Holy Terror, Messiah, Possessed per la parte più’ metal. Allo stesso tempo ascoltavamo anche tanto punk hardcore come Black Flag, Bad Religion, Misfits, Discharge. Con questa compilation volevamo riprendere un po’ lo spirito crossover di quegli anni e, seguendo ancora attivamente
la scena mondiale, non ci e’stato poi così difficile contattare le migliori bands italiane.

A ‘Italian Thrash Annihilation’ partecipano band provenienti da tutto lo stivale, alcune sono ‘veterane’, come i National Suicide o gli Engine Drive Cultivators, mentre altre sono praticamente al debutto; mancano le band storiche come i Necrodeath o gli Extrema, giusto per citarne due … Come avete fatto le vostrscelte? Come sono state contattate le band partecipanti?

Come ti dicevo prima siamo degli appassionati del genere quindi le band scelte sono tutte band che proprio ci piacevano e per vari motivi, tipo l’attitudine, la tecnica il songwriting, ma soprattutto l’impatto. Abbiamo escluso le bands più’ famose anche perchè sono bands che magari hanno già avuto una vetrina e si sono già fatte conoscere in passato. Con questa compilation vogliamo far conoscere le nuove bands. Gli unici veterani che abbiamo voluto includere sono i National Suicide che, secondo noi, insieme ai Game Over sono un po’i “prime mover” di questa nuova ondata thrash italiana.

Si chiama tutto Thrash Metal, ma ‘Italian Thrash Annihilation’ riassume in sé più stili del Kung Fu di Bruce Lee. Questo indica che il movimento da noi è fiorente e le idee sono tante. Cosa ne pensate?

Ci siamo resi conto che ci sono un casino di bands thrash crossover in Italia, molto di più’ di quelle che abbiamo messo nella compilation. Un sacco di bands sono rimaste fuori come gli Hobos, per esempio, che adoriamo. C’e’ un grosso fermento dunque. Sarebbe bello vedere qualcuna di queste bands suonare all’estero a qualche bel festival e magari fare il salto di qualità con qualche etichetta un po’ più’ grossa. Noi nel frattempo stiamo già’ pensando al Vol. 2 di “Italian Thrash Annihilation”.

Che difficoltà si affrontano per realizzare un progetto come ‘Italian Thrash Annihilation’?

Mah, a dire la verità’ non abbiamo incontrato grosse’ difficoltà’. Siamo riusciti ad organizzarci al meglio per essere sempre in stretto contatto con tutte le bands, i nostri collaboratori e gli addetti ai lavori, e poi siamo sempre entusiasti di quello che facciamo, diciamo che questo è un po’ la nostra attitudine.

Come è stato rapportarsi con così tanti caratteri? Avrete avuto un bel d’affare, penso.

Abbiamo vissuto nella nostra vita tantissime esperienze di gruppo insieme ad altre persone, mille progetti di vario tipo, sia musicali che non. Tutto questo ci ha forgiato e insegnato a vivere insieme in armonia con altre persone, in pratica riusciamo a gestire o evitare gli “scazzi” meglio di una volta. Cerchiamo comunque sempre di raggiungere il nostro scopo, al di là’ di quello che possa succedere. Comunque a dire la sincera verità fino a qua non abbiamo avuto nessun problema.

Chi ha scelto i singoli pezzi e come è stata impostata la scaletta?

La scaletta e i pezzi li abbiamo scelti insieme io e Enrico, il mio socio in Planet K. La scaletta è stata fatta un pò in base alla qualità sonora dei pezzi seguendo una masterizzazione. L’unica canzone che è stata presa a tavolino nella scaletta e che abbiamo messo per prima è stata quella dei Methedrine; prima di tutto perché è un pezzo che ci piace un botto, secondo perchè era già in progetto  di fare il video del pezzo e di promuoverlo come singolo per la compilation.

Parlateci dell’artwork, fuori dai normali canoni di questo furibondo genere. Chi lo ha disegnato e cosa vuole significare?

La copertina è stata fatta dal nostro fido grafico Lorenzo ”Cimaz” Cimador, un’ altro appassionato del genere fin dagli inizi. L’idea era quella di riprodurre i classici immaginari post nucleari delle copertine dei dischi thrash anni 80 ma mettendoci un tocco di italianità dentro. Per questo si vede la città di Roma sotto l’esplosione di una bomba nucleare e una Fiat 500 in piena stile Mad Max, ma con il retrogusto dei film post apocalittici di serie B italiani come “Endgame – Bronx Lotta Finale”.

Che differenze trovate ci siano tra il Thrash Metal italiano di oggi e quello degli inizi? E’ cambiata l’attitudine?

Ma guarda, come detto prima, noi seguiamo il movimento fino dall’inizio e quindi seguivamo già agli albori bands come Incinerator, Nuclear Symphony, Creeping Death, Brain Damage, Upset Noise, Negazione, Schizo, Necrodeath, Deathrage, Crashbox, Bulldozer, Animal Farm. Una volta la scena era supportata per lo più da veri appassionati e le uniche maniere per farsi conoscere ed emergere un pò dal nulla erano quelle di suonare per lo più in centri sociali o posti che non avevano niente a che fare con il metal (vedi oratori, chiese e sagre) o di uscire con una recensione o un articolo sulle mitiche fanzine o su una di  quelle uniche 3 riviste metal in circolazione come HM, Metal Shock e Rokkerilla (che dedicava una o due pagine al metal ogni mese).

I tecnici degli studi di registrazione italiani in quei anni non avevano la minima idea di cosa fosse il metal, il loro standard era quello di registrare gruppi di liscio e il massimo del rock per loro erano i Pooh. Quindi la qualità delle registrazioni in quei tempi erano pessime, con tutto il rispetto per certi dischi storici, ma alle mie orecchie suonano male ancora oggi pur essendo dei disconi scritti bene .

Un’altra cosa è che ai tempi già fare una foto decente della band era un miracolo, quindi tra foto tipo gita scolastica misto demo registrato per citofono con copertina fatta durante l’ora di religione da un nerd, i risultati erano pessimi e scadenti. Lo dico sinceramente, su 80 bands solo 10 al massimo facevano un lavoro decente sia di promo che di packaging presentabile ad un eventuale etichetta discografica che comunque in Italia non esisteva o quasi, a parte qualche eccezione rarissima.

Non vorrei distruggere il mito che ha certa gente di quegli anni, che poi erano anni pionieristici, ma la situazione era grave!! Ci sono voluti veramente tantissimi anni prima che il metal venisse preso seriamente. Una volta mi ricordo di aver visto i Deathrow e i Coroner con i Creeping Death di Torino suonare sull’altare di una chiesa sconsacrata vicino a Spinea (Vicenza) in un paese dal nome innominabile e impossibile da raggiungere. Rimbombava così’ tanto che non si riusciva nemmeno stare dentro.

L’attitudine oggi è cambiata per fortuna, senza cadere nella retorica, le cose si fanno meglio e forse più’ professionalmente, ma quello che insiste a mancare sono i posti dove poter suonare, che da un lato è un male, ma dall’altro spingono le band serie ad uscire dall’Italia per esprimersi andando a fare dei tour in paesi più’ organizzati per il live e che culturalmente danno il giusto valore ad un artista underground, cosa che qua non succede. Poi dipende anche là, perchè se vai in Usa a fare date non ti danno neanche un panino o da dormire, però là la gente ti compra il merch.

Questa compilation è stata fatta per lo più per dare l’opportunità alle bands di interagire l’una con l’altra, fare in maniera di ricreare una scena di gente con la stessa passione che si aiuta e si scambia informazioni. Abbiamo creato dei canali e chat dove le bands interagiscono per scambi di date o qualsiasi eventuale altra cosa, e sembra stia funzionando, spero proprio che serva a creare un pò di movimento.

I Methedrine partecipano con un brano inedito, per i quali è stato girato anche un video. E’ stato registrato esclusivamente per la compilation, oppure troverà posto su un loro prossimo Full-Length?

Qua ti ho già risposto prima, comunque il brano verrà’ messo anche sul loro prossimo cd che probabilmente uscirà’ con Planet K Records.

Nell’evoluzione del genere trovate siano positive le sempre più presenti incursioni nei mondi Death e Black?

Sicuramente sì, non siamo integralisti del thrash e comunque certi generi sono affini, poi secondo me il death è il figlio del trash e il black quello del punk, quindi mi sembra logico che si possano “crossoverizzare”. Non credo che uno che ascolta e suona thrash ascolti e suoni solo thrash, sarebbe limitativo. Per me questo genere poi è sempre stato molto aperto a contaminazioni, e non sarebbe neanche nato senza il metal, il punk e l’hardcore.

I grandissimi Voivod insegnano che si può’ crossoverizzare alla grande qualsiasi cosa, solo così si possono creare nuovi generi e portare avanti la musica, creando qualcosa di originale.

Per dirne una, in un paio di pezzi dell’ultimo degli Hobos, io sento un casino di influenze country, ma forse le sento solo io.. probabile hehe.

C’è ancora bisogno di Thrash Metal oggi?

Ma credo di sì, viste le migliaia di bands in giro, mi sembra un genere in crescita, proprio ieri guardavo le nuove bands sul canale YT “New Wave Of Old School Thrash Metal” e il tipo carica album nuovi a nastro quindi.. it’ s a never ending story!

Ultimi album di AA.VV.

Band: AA.VV.
Genere: Vario 
Anno: 2015
72