Recensione libro: “Radio Days – Storie di Rock FM”
Mox Cristadoro
RADIO DAYS – Storie di Rock FM
160 pagine + 8 di foto a colori – 13,5×21
ISBN 978-88-96131-26-8
14 Euro
“Rock FM è una radio unica nel suo genere. La proposta musica spazia dal Rock dei Beatles al Metal dei Motorhead con tutte le mille varianti al suo interno: Country, Hard Rock, Progressive, Crossover . Tutta questa roba che non si troverà mai su altre radio, nemmeno su una qualunque Virgin Radio, spacciata come “radio Rock” ma in realtà legata anche’essa a un pubblico di poche pretese. Su Rock FM non esiste il limite dei tre minuti: ogni brano viene trasmesso senza tagli, sia esso Bohemian Rhapsody piuttosto che una suite dei Genesis”.
Questo uno stralcio di quanto scritto a pagina 21 di Radio Days – Storie di Rock FM, ultimo nato in casa Tsunami Edizioni, direttamente dalla penna e dal cuore infranto di Massimiliano Cristadoro, detto Mox, un entusiasta nato nel 1969 che fin dai tardi anni Settanta si nutre di pane e Rock, declinandolo al meglio in tutte le sfaccettature possibili: scritto, sentito, respirato, annusato ma soprattutto vissuto intensamente 24/7. Il Nostro conduce, all’interno della mitica radio di Via Locatelli a Milano, varie trasmissioni, dal 2002 al 2008, portandosi appresso i dischi in vinile personali da casa per poterli condividere al meglio con chi è all’ascolto.
Il libro racconta Rock FM con quella vena romantica tipica di chi ha vissuto sul serio gli avvenimenti e quindi riesce a stendere su carta emozioni vere, attraverso luoghi, date, personaggi e tanta, tanta musica. Scorrevole, intrigante, ficcante, arricchente e perfino sublimemente acculturante, PROPRIO nel senso biblico del termine, in alcuni passaggi.
Rock FM nasce come costola della prima radio privata italiana: Radio Milano International, che successivamente si sviluppa in Radio 101. Attraverso le frequenze che irradiano di Rock alcune regioni del nord – Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana- cresce e si sviluppa sempre mantenendo prima di tutto una libertà di espressione apolitica d’altri tempi, sotto la saggia e competente guida di sua maestà Marco Garavelli, l’uomo che sdogana definitivamente l’heavy metal via etere in Italia.
Consta di un manipolo di eroi al microfono, spesso nemmeno pagati dall’editore, che riescono a zittire a suon di consenso e crescente ardore da parte degli ascoltatori le frecciate discriminatorie provenienti, in alcuni casi, addirittura dai capi di altre radio, oltre che dagli stessi colleghi di altre parrocchie on the air. Frasi sprezzanti del tipo: “Ah, ma i vostri ascoltatori sono tutti metallari…” o stereotipi agghiaccianti, tenendo conto che sempre di addetti ai lavori si tratta, del calibro di “Il rock è musica pesante, rumore…”.
Mox tratteggia a dovere la propria esperienza, sottolineandone le paure e i timori degli esordi, le enormi soddisfazioni che si cava trasmissione dopo trasmissione ma anche le cadute di stile, quando l’ego prende il sopravvento sul resto e lo fa inciampare e poi cadere nelle invisibili trappole del successo. Un episodio su tutti l’incontro negli studi con la cantante italiana Nada.
La struttura di Radio Days – Storie di Rock FM è, ovviamente, controcorrente, rispetto ai libri canonici. I capitoli si susseguono a seconda di una logica che travalica quella convenzionale, spaziando dal narrato dell’autore a stralci di parecchie, variegate interviste oltre a interventi veri e propri degli ascoltatori. Le foto a corredo puntano all’essenzialità del messaggio: quindi niente pose plastiche, nomi altisonanti dietro l’obiettivo o chissà quali effetti di luce. Nell’inserto centrale spicca il simpatico ritratto a colori del gruppo d’insieme di Rock FM da parte di Martina “Poiana” Tauro.
Fra le interviste impossibile non citare quella a Patrizio Fariselli degli Area, che regala perle del livello di: “Questo nostro “schierarci”, come altro risultato, fece sì che noi non mettessimo piede fuori d’Italia; la nostra “falce e martellino” messa su “Arbeit macht frei” ci ha impedito per esempio l’accesso nel mondo anglosassone… “. Rimanendo in tema, una volta il buon Massimiliano Cristadoro si prende una lavata di capo dall’editore, nonché proprietario di Rock FM, perché durante le due ore intere di Easy Riders, la trasmissione che conduce in comunione con Dj Ariel, “osa” omaggiare, da “speaker comunista”, l’ancor più “comunista” Giorgio Gaber. Rischia l’allontanamento, il Nostro. Peccato che sia difficile licenziare uno che non becca una lira per quello di buono che fa, particolare evidentemente irrilevante da parte del chiamante, uno dei due fratelli Borra.
Antonius Rex, Beppe Riva, Extrema, Carmine Appice, Dario Mollo sono solo alcuni fra gli ospiti che si succedono nello studio di Mox, uomo che si sa destreggiare abbastanza abilmente anche quando tale HM, ubriaco fradicio, riesce a infilarsi nei locali della radio, creando scompiglio e imbarazzo, sentimenti condivisi anche da quella fisiologica fetta di ascoltatori composta da “casi umani e/o psicopatici assillanti e deliranti”.
Nel 2005 Rock FM passa di mano e ed entra a far parte del gruppo Monradio di Mondadori. Il 31 maggio 2008 chiude dopo diciotto onorati anni di trasmissioni per diciotto ore di onda quotidiana. L’omologazione socio-cultural-musicale, tipica degli stati totalitari dove la comunicazione mediatica è puro esercizio di potere sulle masse e controllo dell’informazione, vince.
Suona come epitaffio quanto scritto nel libro in uno dei primi capitoli: “La chiusura di Rock FM sarebbe un ulteriore danno al già disastrato panorama radiofonico italiano, dove le radio non fanno altro che uniformarsi fra di loro. Ma, se proprio vogliamo proprio metterla in meri termini economici, sarebbe un danno anche per il gruppo Monradio, dato che gli ascoltatori di Rock FM sicuramente non passeranno mai a 101, anzi è molto probabile che si rifugeranno in qualche web radio o nell’ascolto dei loro CD, ormai gli unici posti in cui gli amanti del Rock e della buona musica possono trovare quello che vogliono”.
Quel giorno abbiamo perso tutti, quantomeno quelli compresi nell’abbraccio circolare del Rock .
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Il RNR è 5% musica, ma è il restante 95% a contare veramente (Lux Interior)