Seconda lezione di basso a cura di Andrea Arcangeli
Eccoci giunti alla seconda lezione d basso, spero viviamente che gli esercizi
della prima lezione abbiano portato i loro frutti e che siano stati di aiuto.
Come promesso in precedenza questa volta ci occuperemo di cose pìù interessanti
come ad esempio la Scala Maggiore e gli Intervalli, dividerò questa lezione in
due parti, una parte prettamente teorica ed un’altra più improntata alla
tecnica dello strumento, ovviamente sempre in relazione con l’argomento
trattato.
La Scala Maggiore
Una prima definizione di cosa sia una scala penso sia d’obbligo:
Una scala (Maggiore o Minore che sia) è rappresentata dalla disposizione di una
serie di toni e semitoni a partire dalla nota principale (tonica)
Una scala maggiore viene anche chiamata Scala Diatonica Maggiore ciò in base
agli intervalli diatonici che compongono la scala, ossia una successione di
note con diverso nome e diverso suono (Es. Mi – Do), al contrario un intervallo
cromatico è composto da due note di nome simile ma di suono differente (Es. FA
– FA#).
Detto ciò ecco la scala maggiore di DO(C).
Quello che si nota è che la scala maggiore è composta da una serie di toni e
semitoni ed ogni nota viene a trovarsi ad una distanza fissa rispetto alla
tonica della scala, in questo caso ci si riferisce al grado di una
scala.
La successione di toni e semitoni della scala maggiore, riportati nell’imagine
sopra, è la seguente:
t t t st t t st (tre toni, un semitono, due toni,
un semitono)
I gradi all’interno della scala Maggiore sono i seguenti:
DO (C) I° grado | Tonica |
RE (D) II° grado | Sopratonica |
MI (E) III° grado | Mediante, caratteristica o modale |
FA (F) IV° grado | Sottodominante |
SOL (G) V° grado | Dominante |
LA (A) VI° grado | Sopradominante |
SI (B) VII° grado | Sensibile |
DO (C) VIII° grado | Ottava |
Detto questo ognuno di voi adesso è in grado di costruire da solo tutte le altre
scale maggiori, basta semplicemente rispettare la distanza dei toni e dei
semitoni analizata nell’esempio sopra mostrato.
In questo esempio proveremo a diesgnare le scale di SOL Maggiore e FA Maggiore
Cìò che probabilmente salta subito all’occhio è che a differenza della scala di
DO maggiore in queste altre due scale le note non sono tutte naturali ma alcune
hanno un segnetto strano davanti, tale scarabocchio è chiamato “Alterazione”.
A tal proposito occorre fare una distinzione per le alterazioni:
L’armatura di chiave: Identifica la tonalità nella quale ci troviamo,
tali alterazioni sono univoche e avranno valore per tutta la durata del pezzo
Alterazione “momentanea”: serve, anche in presenza dell’armatura di
chiave, a correggere il suono di una nota all’interno di una battuta.
Nell’esempio sopra ci troviamo in tinalità di SOL Maggiore dove in chiave è
espresso che l’unica nota alterata che si incontrerà sarà il FA # (Diesis), noi
però necessitiamo di altre alterazioni e quindi abbiamo aggiunto il LA#.
Le alterazioni momentanee a differenza di quelle in chiave hanno una durata
limitata alla sola battuta nella quale sono inserite, quindi in questo caso
solo nella prima battuta. Se si volesse annullare l’alterazione occorre
utilizzare il “bequadro” davanti alla nota interessata.
Ovviamente nasce spontanea una domanda, “ma come possiamo conoscere le
alterazioni di tutte le tonalità?” ed è qui che entra in gioco il famoso
“Circolo del Quinte” che purtroppo non è un club di maggiorate……. ma è
questo schemino riportato di seguito.
Con questo schema abbiamo a disposizione tutte le tonalità con le relative
alterazioni che possiamo incontrare nelle scale maggiori.
Lo stuidio delle tonalità può essere svolto, a partire da questa schema,
seguendo due strade: Per quinta ascendente
Per quarta ascendente
L’unica dfferenza nel dover scegliere con quale strada iniziare è che Suonanod
le tonalità per Quinta ascendente incontreremo prima i #(Diesis), per quarta
ascendente i (bemolli). Ovviamente oltre ad essere utile per facilitare la
memorizzazione di tutte le tonalità, il Circolo delle Quinte sarà fondamentale
nelò momento in cui dovremmo far per così dire “sposare” scale che
all’occhio potrebbero sembrarci totalmente differneti…..ma ci
arriveremo……
Personalmente consiglio di iniziare ad analazziare il circolo delle quinte
procedendo per quarte ascendenti, a mio parere è più musicale e comunque o
prima uno o prima l’altro dovremmo farli tutti e due. Cosa vuol dire quarte o
quinte ascendenti? beh….sono semplicemente i gradi della scala maggiore dalla
quale si inizia, partendo da DO maggiore, che non ha nessuna alterazione, si
incontra come IV° grado ascendente il FA (DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI-DO),
costruendo la scala maggiore di FA rispettando i toni ed i semitoni visit sopra
noteremo la presenza del SI b, andando avanti con il quarto grado di FA (SI b,
ma guarda un pò…) costruiremo la nostra prossima scala maggiore di SI b che
ha come alterazione Si b e Mi b e così via………….
Stesso discorso vale se si procede per Quinta ascendente, partendo da DO
costruiremo la prossima scala maggiore sul V° grado che in questo caso è SOL e
come alterazione presenta FA#, il quinto gradi di SOL è RE che al suo interno
avrà FA# e DO# e via dicendo……
Ok, dopo questo mattoncino teorico, necessario, vi riporto alcune esrcizi che
serviranno sia alle vostre mani che al vostro cervello.
Il primo esercizio è piuttosto banale, suonate la Scala Maggiore (SOL) con la
diteggiatura specificata ed eseguitela sempre con il metronomo inizialmente a
bassa velocità e piano piano aumentando sempre di più cercando di arrivare
all’esecuzione fluida della Scala, sia ascendente che discendente.
Nell’esercizio sono riportate sia le tabulature che la diteggiatura da
rispettare, e ricordate di alternare sempre indice e medio evitando di
trascinare il dito durante il cambio di corda (soprattutto diescendente).
D’ora in poi i numeri sotto le note indicheranno il dito da utilizzare
(es.1=Indice, 2=Medio, 3=Anulare, 4=Mignolo) ed i numeri romani saranno le
corde da suonare.
Esercizion N°1.
Cercate di ripetere questo esercizio per tutte le tonalità prendendo spunto dal
circolo delle quinte procedendo sia per quarta ascendente che per quinta
ascendente rispettando la diteggiatura riportata nell’esempio N°1, quindi
dovrete partire sempre con il secondo dito sulla tonica della scala.
Il secondo esercizio è quello di suonare tutte le scale, nel nostro caso quella
SOL, in prima posizione partendo dalla nota più bassa.
Ad esempio se suoniamo la scala di SOL Maggiore la prima nota bassa disponibile
sarà MI, poi FA# ecosi via….
Rispettate la I° posizione e suonate si ascendente che discendente e sempre con
il metronomo.
Esercizion N°2.
Riportate l’esercizio di sopra per tutte le altre tonalità segeuendo sempre il
circolo delle quinte.
Suonate le scale per tutta la lunghezza del manico, almeno ad arrivare al 12°
tasto e con una diteggiatura equamente distribuita sulla tastiera, in maniera
tale da acquistare, con il tempo, una conoscenza di tutte le note della
tastiera dello strumento.
Esercizio N°3
Riportate anche questo es. su tutte le altre tonalità, sempre seguendo il
circolo delle quinte, importante è che riusciate sempre a trovare una
diteggiatura che vi permetta di attraversare tutta la tastiera senza rimanere
troppo tempo nella stessa posizione e cercando di non intrecciarsi con le dita.
Siamo arrivati alla fine della seconda lezione spero
che la teoria sia stata spiegata in maniera chiara e
mi racomando di fare gli esercizi sempre su tutto il
Circolo delle Quinte, sembreranno semplici ma hanno
le loro difficoltà e cantate a voce e a mente tutte
le note che state suonando. Per eventuali chiarimenti
vi rimando al seguente indirizzo di posta
andrea@dgmsite.com o scrivendo direttamente dai
seguenti siti web
www.dgmsite.com, www.conceptsymphony.com
.