Recensione: Marke Hard’N’Heavy

Di Stefano Ricetti - 28 Febbraio 2011 - 0:00
Marke Hard’N’Heavy

Dietro il moniker Marke Hard’N’Heavy vi è un progetto musicale che come fine ha quello di raccogliere fondi per la lotta contro i tumori. Nato da un’idea risalente al gennaio del 2010 e rafforzatosi ulteriormente dopo la dipartita da questo mondo verso il Valhalla del mai troppo compianto Ronnie James Dio, l’attivista Sergio Ciccoli ha riunito intorno a sé ben tredici band hard’n’heavy della regione Marche e oltre trenta musicisti in studio per interpretare il pezzo Stars.

Grazie alla fattiva collaborazione della SG Records, infatti, la cover del celebre brano portabandiera di quell’Hear ’N Aid del 1985 pro Africa, che vide la partecipazione, fra i tanti, di Judas Priest, Motley Crue, Dokken, Queensryche, Iron Maiden, King Kobra, Y&T, Wasp viene in questo disco riportata in auge da artisti italiani. A Suo tempo, Stars, costituì la risposta del Popolo del Metallo al famoso We Are The World da parte “degli altri” che, ovviamente e come da copione, manco si sognarono di invitare all’iniziativa qualsiasi interprete che fosse anche solo lontanamente legato all’universo dell’HM. Sempre rimanendo a metà anni Ottanta, oltre al brano simbolo, Hear ’N Aid uscì innervato da pezzi forniti all’uopo da band del livello di Accept, Motorhead, Rush, Kiss, Scorpions e altri.        

Marke Hard’N’Heavy Tribute @ Hear ‘N Aid We’re Stars dà giustamente risalto a tutti gli artisti partecipanti all’interno del booklet per tramite di una pagina dedicata a ogni singola band, comprensiva del testo del brano presentato, logo e foto del gruppo. Le due centrali vanno ad appannaggio del team Stars, con riportati per filo e per segno i singoli interventi di ognuno.

A livello musicale, ovviamente, apre il pezzo trascinatore di tutta la compilation, quella Stars che fece venire più di un brivido lungo la schiena a chi visse in tempo reale quei momenti irripetibili che coincidevano automaticamente con la corsa verso il negozio più vicino per accaparrarsi il vinile. Come tutti i brani di un certo spessore morale, anche la protagonista di Hear ’N Aid seppe sopravvivere alla prova dello scorrere impietoso del tempo, tanto che, risentita anche in momenti recenti, essa provoca la Sua buona dose di emozioni a che a chi la dovesse ascoltare per la prima volta.

La versione marchigiana, nei confronti della primigenia, riesce a fare la sua porca figura, anche grazie a due ospiti provenienti da altre regioni della portata dei mammasantissima Morby (Sabotage/Domine) e Tommy Massara (Extrema). Molti i momenti suggestivi: il passaggio dal growl di Paolo Ojetti al puro HM di Roberto Borrelli, le incursioni di Barbara Licciardi e il fantastico uno-due in rapida sequenza perpetrato dalla monumentale coppia Drake/Morby. Orgasmo a sentire il buon Adolfo Morviducci mentre detta legge all’interno del possente – e toccante – coro portante, facendo riandare, per ardore e potenza, a Ronnie e Rob Halford nel 1985. A livello di prestazioni agli strumenti, numerosi i brividi provocati da assoli mozzafiato alle sei corde, sempre corroborati da una solida sezione ritmica. 

Per quanto attiene i brani restanti, peraltro mediamente intriganti, ognuno può ricavare il meglio per il proprio ascolto personale in base ai gusti e ai vari generi proposti. Il disco, giustamente, è trasversale e abbraccia più segmenti dello scibile legato alla musica dura.  

Accanto a senatori dell’heavy metal come i Gunfire di Roberto “Drake” Borrelli trovano spazio gli epici Battle Ram del sempre entusiasta e disponibile Gianluca Silvi. Poi Death Metal con gli Infernal Poetry, segue il Power degli Scala Mercalli, il roccioso HM targato Centvrion, la proposta Thrash dei Bothers e ancora Resurrecturis, Kurnalcool, Sun King, Deliverance, Ibridoma, Sybilla, T-Odio, con questi ultimi due a portare in alto il Loro Hard Rock.   

Marke Hard’N’Heavy è diretto a tutti quelli che credono in operazioni di questo tipo, al di là del contenuto e dell’appeal commerciale di una raccolta del genere. Lo sforzo profuso in questo senso da Sergio Ciccoli e da tutte le persone che lo hanno supportato si respira a pieni polmoni fin dal momento nel quale si preme il tasto play e finisce quando si è letta anche l’ultima riga del booklet. Anche solo immaginare lo sbattimento che Lo ha portato a radunare in uno studio per un periodo sicuramente limitato quasi quaranta persone fa capire lo spirito che sta dietro a un’operazione del genere soprattutto in un’Italia sempre più frammentata, dove trovare coesione e unità di intenti all’interno di una singola regione fa gridare al miracolo. Come tale, il voto è da considerarsi come puramente pleonastico. Complimenti.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

Discutine sul forum relativo
 


Tracklist:

1. Stars – Marke Hard ‘N’ Heavy (Hear ’N Aid Cover)
2. Smash The Gates – Battle Ram
3. Psycho Bitch – Bothers
4. Procreation To High – Centvrion
5. Martyr Of Mercy – Deliverance
6. Man And Machine – Gunfire
7. I’m Not Sorry – Ibridoma
8. Brain Pop-Ups – Infernal Poetry
9. Vì – Kurnalcool
10. Where Shall I Go From Here – Resurrecturis
11. Pain – Scala Mercalli
12. I Just Want – Sun King
13. Burning – Sybilla
14. Prayer – T-Odio