Recensione: Play [Ep]
Dodici lunghi anni ci sono voluti per stanare Glory Hunter da Terni, formazione storica dell’hard’n’heavy italiano che lasciò la scena attiva con il full length Ulysses Day Two nel 1998. Acqua sotto i ponti ne è passata molta e tanto Metallo è stato fuso per poi essere messo su dischetto ottico. I Nostri, da esterni, hanno fatto tesoro di quanto la scena dura ha proposto in questo ultimo decennio e infine hanno ripreso l’attività a tutti gli effetti, traducendo in canzoni le sensazioni accumulate nel periodo di fermo.
La soddisfazione di poter tornare a scrivere musica propria ha sbaragliato di colpo i dubbi e le perplessità che inevitabilmente accompagnano tutti i ritorni ed ecco quindi i ternani sfornare un EP nuovo di zecca contenente sei brani intitolato Play, dato alle stampe l’anno passato. La formazione, accanto alle colonne ed Aldo Caprini (voce) e Marco Spinazza (chitarra) annovera la vecchia conoscenza Lorenzo Stentella alla batteria e si completa con Daniele Van De Pol al basso. Il packaging consta di una confezione apribile a tre facciate cartonata con riportati i testi e un paio di foto del gruppo.
Nothing Fits The Holes apre il disco e mostra un Aldo Caprini ancora a proprio agio con partiture melodiche intrecciate a trame Progressive, l’inserto di tastiere lascia la parola alla musica e il finale si risolve con un lieve indurimento dei suoni, a ricordare la mondo che i Glory Hunter possiedono un’anima metallica indomita, nonostante il periodo di stop.
Hollywood 15 parte con il piede a metà sull’acceleratore e c’è davvero da chiedersi se un pezzo del genere l’avessero pubblicato degli altri gruppi europei dell’area scandinava che recensioni avrebbero raggranellato in tutto il continente. I Nostri, se mai ce ne fosse bisogno, dimostrano di sapersi ancora destreggiare all’interno di zone a la Queensryche e altre più tipicamente Rock.
Un riff antico apre Fallen, altro episodio trasognato con cori di derivazione Elektradrive nuovo corso ed è bello pensare che le affinità fra i Ternani e i Sabaudi riescano alla fine a proporre cotanta musica di classe. New Dimension possiede le stimmate da colonna sonora di filmone, più precisamente del brano che scorre dopo un finale agrodolce. Per lo scriba l’highlight di Play. Scorre la vecchia conoscenza Walls Of Silence, già edita nel 1993 e a chiudere Play ci pensa una cover degli Iron Maiden, precisamente Prowler, fatta alla maniera dei Glory Hunter al 100%, ossia con violenza raffinata e rigoroso rispetto di quello che tale brano rappresenta all’interno dell’epopea del Metallo.
Sei brani non sono molti ma bastano per testare il grado di forma dei Nostri, che dimostrano di non aver perso il sano vizio di scrivere buona musica. A questo punto è obbligatorio attendersi un full length ove i Glory Hunter possano riprendersi il Loro posto all’interno della musica dura adulta tricolore visto che hanno contribuito, in passato, a far fare passi avanti all’hard’n’heavy italiano (Beppe Riva docet).
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1 Nothing Fits The Holes
2 Hollywood 15
3 Fallen
4 New Dimension
5 Walls Of Silence
6 Prowler
Line-up:
Aldo Caprini: vocals
Marco Spinazza: guitars
Daniele Van De Pol: bass
Lorenzo Stentella: drums