Thrash

I 10 miglior album Thrash del 2020

Di Andrea Bacigalupo - 16 Febbraio 2021 - 7:34
I 10 miglior album Thrash del 2020

Per quanto sia stato difficile per tutti questo balordo 2020 non è comunque riuscito a fermare lo scorrere di quel torrente impetuoso chiamato Thrash Metal, che continua a tracimare dagli argini con un sacco di uscite discografiche più che interessanti.

TrueMetal.it ne ha selezionate dieci tra quelle ritenute più rappresentative, che riassumono il lavoro fatto quest’anno sia da vecchi leoni che non ci pensano assolutamente ad abdicare ma anche da nuove leve che si stanno imponendo con prepotenza sul mercato.

Auguriamo una buona lettura e, soprattutto, un buon ascolto.

Mr Bungle – ‘The Raging Wrath of the Easter Bunny Demo’

Dave Lombardo: Slayer, la ferocia, quella che esce dall’inferno con la violenza di una letale nube piroclastica; Scott ‘Not’ Ian: Anthrax, la risposta di New York alla Bay Area, la critica sociale tirata in faccia senza pietà, ma con una sana dose di umorismo; Mike Patton: Faith No More, l’anticonformismo dell’anticonformismo, l’inizio del cambiamento, la voglia di evolvere.

Pronunciare questi tre nomi, uno dietro l’altro, basta per scatenare tutta una serie di emozioni. Si parla di Storia, si parla di Metal stellare. Suonano assieme? L’aspettativa cresce. E’ naturale quanto bere un boccale di birra.

Se poi si apprende che a questi tre musicisti fuori dal comune si affiancano Trevor Dunn e Trey Spruance per riformare i Mr. Bungle, oltre all’aspettativa sale anche una morbosa curiosità.

Si, perché i Mr. Bungle sono tutto tranne che una band ‘convenzionale’. (leggi tutto)

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Warbringer – ‘Weapons of Tomorrow’

A tre anni di distanza dal più che valido ‘Woe to the Vanquished’ gli statunitensi Warbringer si riaffacciano prepotentemente sul mercato discografico con ‘Weapons of Tomorrow’, nuovo album pubblicato da Napalm Records e disponibile dal 24 aprile 2020.

La band, radicalmente rinnovata nel 2015, vede, a questo giro, solo il nuovo ingresso del bassista Chase Bryant al posto di Jesse Sanchez.

Per il resto ‘Weapons of Tomorrow’, rispetto al precedente lavoro, è un po’ più in tutto: più granitico, più feroce, più tecnico, ma anche più smodato, nonché di maggiore durata (circa dieci minuti in più) e di particolare struttura.

Insomma, la buona forma e l’affiatamento della band ha consentito a John Caroll e soci di alzare l’asticella, sfornando un lavoro maturo e massiccio, con picchi importanti e nessun calo.

Il sound è un Thrash caratterizzato da una ferocia marcatamente Old School… (leggi tutto)

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BPMD – ‘American Made’

BPMD: ‘B’, come Bobby ‘Blitz’ Ellsworth, frontman degli Overkill da sempre, una tra le voci più significative ed aggressive del Thrash Metal.

‘P’, come Mike Portnoy, eclettico batterista, nei Dream Theater dagli inizi della loro carriera per ventidue anni, partecipando a dieci album (coloro che hanno dato una nuova dimensione all’Heavy Metal introducendo tessiture progressive) e poi per tre anni con gli Adrenaline Mob, a suonare Groove Metal ed ora con il supergruppo Metal Allegiance e con i Son of Apollo.

‘M’, come Mark Menghi, estroso bassista dei Metal Allegiance.

‘D’, come Phil Demmel, rocambolesco chitarrista che ha iniziato la sua carriera prendendoci a sassate con i suoi Vio-lence, dove è recentemente rientrato facendo coppia con Bobby Gustafson, altra leggenda delle sei corde, e poi ha continuato nei Machine Head.

Quattro pilastri dell’Heavy Metal che hanno deciso di interpretare brani monumento di artisti monumento del movimento Hard Rock americano degli anni ’70. (leggi tutto)

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Onslaught – ‘Generation Antichrist’

Pionieri del Thrash made in England, gli Onslaught sono stati, nel lontano 1982, tra i primi ad aver assorbito questo nuovo modo di intendere il Metal proveniente dalla scena americana, rigettando poi violentemente due album che sono diventati due libri di testo: il feroce ‘Power from Hell’ del 1985 e l’infernale ‘The Force’ dell’anno successivo.

Sono stati anche tra i primi a patire le impietose leggi del mercato discografico: ‘In Search of Sanity’, del 1989, fu un tentativo mal riuscito di sfondare, con il suo cambio di direzione verso sonorità più tecniche che istintive, ma alla portata di un pubblico più vasto, e la forzata sostituzione del feroce Sy Keeler con il più melodico Steve Grimmett, grandissimo cantante con i Grim Ripper e poi con altri progetti più tendenti al classico, ma assolutamente non adatto al Thrash Metal.

Come per il Titanic, anche per gli Onslaught, la falla è stata determinante: pian piano, ma inesorabilmente hanno cominciato ad affondare, arrivando nel 1991 allo scioglimento.(leggi tutto)

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Denied – ‘The Decade of Disruption’

Bell’ordigno bellico pronto ad esplodere questo ‘The Decade od Disruption’ degli svedesi Denied, quinto album, secondo con la formazione che il loro leader, il chitarrista Andreas Carlsson, ha quasi totalmente rinnovato nel 2018 richiamando nei ranghi l’ascia Chris Vowed, uscito nel 2015, e reclutando Søren Adamsen, esperto vocalist che ha militato, tra i tanti, anche negli Artillery, partecipando ai due album in studio ‘When Death Comes’ del 2009 e ‘My Blood’ del 2012, insieme al batterista Markus Kask ed al bassista Freddan Thörnblom, quest’ultimo anche tra le file passate dei finlandesi Oz.

Forte del detto ‘squadra che vince non si cambia’ e vista la buona accoglienza che aveva ricevuto il precedente ‘Freedom of Speech’, del 2018, il combo scende in campo tale e quale, dimostrando un buon affiatamento e, soprattutto, sfoderando tanta grinta e tanta tecnica, sganciando nove brani al fulmicotone pieni tanto di carica aggressiva quanto di trascinante melodia, modellati secondo il loro stile pesante e buio, al quale ci hanno ormai abituati. (leggi tutto)

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Let Us Prey – ‘Virtues of the Vicious’

ALLORA ‘Dark Melodic Power Thrash Metal’ … azz! Ma quante cose fanno i Let Us Prey, band di Boston nata da un’ idea del vocalist Marc Lopes (anche nei The Ross The Boss Band e con un’esperienza nei Meliah Rage) e del chitarrista Jon Morency.

Per questo prendo ‘Virtues of the Vicious’, debut–album disponibile dal 24 luglio 2020 via M-Theory Audio, un po’ prevenuto, come sempre del resto quando leggo queste affermazioni, ritenendo che, di fondo, di Heavy Metal ce n’è uno e che i vari generi stanno più che altro ad indicare gli stili nati dalle diramazioni dei vari movimenti (a mio semplice parere, se in un brano Thrash si usa il clavicembalo non s’inventa il baroque–metal … sempre Thrash è, con, al massimo, un valore artistico aggiunto).

Al contempo, però, sono parecchio curioso, come succede da quando, molti anni fa, mi è stato proposto di ascoltare un album con in copertina un malvagio zombie con una scure in mano.(leggi tutto)

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Havok – ‘V’

A circa tre anni di distanza dall’uscita di ‘Conformicide’ tornano gli statunitensi Havok con ‘V’, nuovo album distribuito via Century Media Records dal 1 maggio 2020.

Un titolo semplice scelto non solo per evidenziare il numero di album pubblicati in sedici anni di carriera, ma soprattutto per fissare un punto di arrivo e di ripartenza di una tra le migliori Thrash band di nuova generazione.

Gli Havok di oggi vogliono sottolineare la loro crescita artistica, cercando sonorità più elaborate rispetto ai lavori del passato, pur mantenendo la loro naturale carica aggressiva, per sviscerare così un Thrash al passo con i tempi, genuino e rispettoso della sua storia, il cui scopo è sempre l’esternazione della rabbia, attraverso però una musica più sofisticata che diretta.

Il sound è sempre intenso e tagliente, ma più ragionato, basato su una sinfonia di suoni che s’intrecciano e si rincorrono per creare un tessuto sonoro multistrato.(leggi tutto)

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Morbid Death – ‘Oxygen’

L’Heavy Metal ed i suoi sottogeneri: una storia iniziata quando i Venom sancirono che il loro era Black Metal, per via dei testi non proprio derivanti dal Gospel e non per il sound.

Da lì ne sono nati mille: lo Speed, il Thrash, il Power, il Death e poi ancora il Doom, l’Avant-garde, il Progressive e tanti altri ancora e quando questi non sono più bastati si è anteposto a loro il termine Melodic od il termine Technical.

Insomma, ogni band ha il suo settore e per star dietro a tutto bisogna anche avere una certa mania per la catalogazione.

E chi ascolta musica sul serio ne ha abbastanza nel suo DNA: gli album rigorosamente disposti in ordine alfabetico e per data di uscita, le vecchie cassette con le scritte tutte uguali e perfettamente ordinate, un posto speciale per il platter che ti ha cambiato la vita.(leggi tutto)

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Wreck-Defy – ‘Power Than Be’

La storia dei Wreck-Defy è iniziata in Canada nel 2016 quando il chitarrista Matt Hanchuck ha deciso di avvalersi della collaborazione dell’amico Justin Steer (voce e basso) e di Shawn Drover (ospite alla batteria) per dar vita al suo progetto solista.

Nel 2017 è uscito così il primo album ‘Fragments of Hanger’, composto essenzialmente da canzoni scritte 20 anni prima.

Sull’onda del platter il gruppo ha iniziato a fare un po’ di tour ed a suonare in alcuni festival, aprendo per band quali Demolition HammerKataklysm e Sebastian Bach.

Nel 2018, finita la collaborazione con Justin e Shawn, Matt incontra un tale di nome Aaron Randall (noto per essere stato, solo, il vocalist degli Annihilator nel periodo ’92 – ’94, cantando nel terzo album ‘Set the World on Fire’) e poi un altro personaggio mica da poco: il bassista Greg Christian, dei Testament nel loro primo periodo dal 1985 (quando ancora si chiamavano Legacy) al 1996 e poi dal 2004 al 2014, partecipando a ben otto album, ed anche bassista dei Trauma, la band dove suonava il grande Cliff Burton prima di entrare nei Metallica(leggi tutto)

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Netherblade – ‘Reborn’

Ha fatto un bel centro la Dark Hammer Legion, etichetta specializzata in Metal estremo e parte della Volcano Records, mettendo sotto contratto i Milanesi Netherblade, band nata nel 2016 dalle ceneri dei Blindeath (gruppo che si era fatto conoscere con l’album ‘Into the Slaughter’ del 2014) quando Danilo Sunna (batteria), Luca Frisenna (basso) e Simone Aiello (chitarra) hanno coinvolto nel loro nuovo progetto Andrea Ledda al microfono e Riccardo Bona come secondo chitarrista, ora sostituito da Davide Zacco.

Con un paio di singoli e l’EP ‘Annihilation of Self’, del 2019, nel proprio carniere, ora la band affronta il debutto sulla lunga distanza sfornando l’album ‘Reborn’, disponibile dal 16 ottobre 2020.

Parliamo di un Thrash veramente incazzato, a tratti primordiale, con rapide incursioni nei territori del Metalcore e del Progressive e con delle punte epiche e marziali … (leggi tutto)

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